Jiangsu: La Sig.ra Zhang Benfang di Nanjing è morta dopo ripetuti arresti, torture e molestie implacabili

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Nome: Zhang Benfang (张本芳)
Genere: Femminile
Età 55
Indirizzo: Sconosciuto
Occupazione: Impiegata della Clinica Ospedaliera oncologica di Nanjing Data della morte: Intorno all’anno 2013 Data del più recente arresto: Febbraio 2005
Luogo più recente di detenzione: Centro di Lavaggio del Cervello di Nanjing (南京市洗脑班)
Città: Nanjing
Provincia: Jiangsu
Persecuzione sofferta: Shock Elettrico, privazione del sonno, lavoro forzato, lavaggio del cervello, sentenza illegale, percosse, sospensione dal lavoro, imprigionamento, isolamento carcerario, tortura. Estorsione, perquisizione della casa, detenzione, negazione dell’uso dei servizi igienici
Persecutori chiave: Po Zhenghui, capo dell’Ufficio 610 di Nanjing: +86-15905033300 (Cell), +86-25-83638274 (Ufficio); Xiang Yang, ex direttore del centro di lavaggio del cervello di Nanjing, in seguito capo dell’ufficio 610 di Nanjing: +86-13327822771 (Cell); Huang Yaling, ex capo dell’ufficio 610 di Nanjing, ex direttore del dipartimento di polizia di Nanjing: +86-15105186226 (Cell), +86-25-84420178 (Ufficio), +86-25-84489922 (Casa).

(Minghui.org) La Sig.ra Zhang Benfang lavorava alla clinica ospedaliera oncologica di Nanjing. Iniziò a praticare la Falun Dafa nel 1995 e poi godette di grandi miglioramenti fisici e mentali. Dopo che il Partito Comunista Cinese (CCP) lanciò la persecuzione del Falun Gong, venne ripetutamente incarcerata e tormentata perchè non voleva rinunciare alla sua pratica. Mortì all’età di 55 anni intorno all’anno 2013. Lasciò un documento riguardo alla persecuzione che subì nel campo di lavori forzati femminili di Judong e nel Centro di Lavaggio del Cervello di Nanjing.

Quando venne rilasciata dal centro di lavaggio del cervello nel 2005, era come uno scheletro. Aveva un edema in entrambe le gambe ed anche l’idropsia. Tutti i suoi denti erano caduti eccetto uno. La sua testa continuava a fremere e tremare, e non aveva la forza di alzarsi. Si incurvava ed aveva dolore continuo al lato sinistro del torace. Aveva una quarantina d’anni, ma sembrava averne una settantina.

Per evitare che rivelasse come era stata perseguitata, Po Zhenghui e altri dell’Ufficio 610 (*) di Nanjing e del centro di lavaggio del cervello la controllavano e la tormentavano mentalmente, finanziariamente e fisicamente. Avevano installato un monitor di fronte alla sua porta.

Per distinguere gli amici dai molestatori, la Sig.ra Zhang aveva appeso un piccolo bastone di bamboo alla sua porta di uscita affinchè i suoi amici lo usassero per bussare alla porta. Gente del suo vicinato lo buttava via ogni tanto.

Gli agenti del lavaggio del cervello di Nanjing dichiaravano a gran voce, “Rappresentiamo il PCC e questo livello del governo. Non abbiamo paura di essere citati in giudizio, sarebbe inutile". Po Zhenghui è un supervisore nell'Ufficio 610. Picchia i praticanti e chiede spudoratamente soldi alle loro famiglie, dicendo che la famiglia deve compensare gli agenti dell’Ufficio 610 perché il praticante non si è “trasformato” (*). Lui ed altri nel centro di lavaggio del cervello fecero allusioni sessuali alla presenza di praticanti donne o ai giovani membri di famiglia dei praticanti quando erano in visita.

Torture e molestie nel campo di lavoro forzato

Nel 2002, la Sig.ra Zhang fu arrestata per aver affisso al cancello dell’Ospedale oncologico di Nanjing un volantino che descrive la persecuzione. Venne trattenuta nel centro di detenzione di Nanjing per due settimane e poi nel centro di lavaggio del cervello di Nanjing. Per protestare contro il suo arresto, fece uno sciopero della fame di due giorni e fu condannata a un anno di lavoro forzato. Venne portata al campo di lavori forzati femminile di Judong nella Provincia di Jiangsu.

Ricostruzione della tortura: faccia schiaffeggiata con una scarpa

Nel campo di lavoro, venne costretta a stare in piedi, le tiravano i capelli, le gettavano acqua fredda, la picchiavano con una scarpa, la privavano del sonno. Quello che segue è una citazione delle sue proprie parole.

“Le guardie e i detenuti che controllano i praticanti nel campo di lavori forzati femminile di Judong non hanno nessun limite. È come l’inferno in terra. Per far abbandonare ai praticanti la Falun Dafa, usano mezzi inimmaginabili, come false amicizie o tortura, parole dolci o minacce e falsità.

“Tutti i praticanti una volta sono stati forzati a stare fuori nel vento e nella neve per più di due ore. Eravamo completamente bagnati quando siamo ritornati alle nostre celle. Alcuni di noi sono stati sospesi per le mani legate dietro la schiena, con solo le dita dei piedi che toccavano il suolo per più di tre settimane. Ci davano solo pochi bocconi di cibo per molti giorni. Una praticante è stata incarcerata in un ospedale mentale per più di sette mesi. Ha detto di essere stata torturata innumerevoli volte con aghi elettrici, sedie e letti elettrici. È stata forzata a prendere molte droghe sconosciute. Alcune di esse l’hanno resa così malata, che una volta che ha smesso di prenderle, ha dovuto correre per molti giorni. Un’altra praticante è stata violentata da alcuni ufficiali prima di essere portata al campo”.

“Una guardia maschile ha provocato danni alla gamba di una praticante perché si rifiutava di essere “trasformata”. Non poteva camminare, ma è stata forzata nonostante questo a lavorare nel campo, e altri dovevano sorreggerla per tutto il percorso. Le ci sono voluti quattro mesi per guarire. Un’altra praticante è stata legata a un asse per quasi tre settimane quando è stata portata al campo di lavoro. Ho visto una praticante gettata giù dalle scale dalle guardie e perdere conoscenza perché si rifiutava di guardare video che diffamavano la Falun Dafa. Quando una praticante non sposata non si è voluta “trasformare”, un assistente detenuto ha inserito uno spazzolino da denti e altra sporcizia nella sua vagina causandole una severa infezione pelvica. L’amministrazione del campo ha risolto il caso, trasferendo solamente la guardia a un altra divisione. Alcune praticanti sono state torturate con le scosse elettriche sulle mani e sulla testa. Due guardie femminili hanno dato scosse con i bastoni elettrici ai capezzoli delle praticanti.

La Sig.ra Zhang ha detto, “Nel campo di lavoro, siccome non mi “trasformavo”, imprecavano contro di me e mi facevano sedere o stare in piedi per lunghi periodi. In inverno forzavano la mia faccia contro il muro. Ero molto assonnata perché non avevo un sonno normale. Tiravano le mie orecchie, afferravano i miei capelli e gettavano acqua fredda su di me. In molte occasioni stavano per darmi scosse con i bastoni elettrici. Dicevano che usando i bastoni elettrici la gente si sarebbe svegliata e trasformata e elencavano alcuni esempi.

Torture inumane al centro di lavaggio del cervello

La Sig.ra Zhang era estremamente debole quando venne rilasciata dopo il suo periodo nel campo di lavoro. Ufficiali della stazione di polizia di Xuanwumen la ingannarono e la portarono al centro di lavaggio del cervello di Nanjing nel Febbraio 2005. Fu torturata per dieci mesi nel centro. Venne privata del sonno, fatta stare in piedi, e non le fu permesso di lavarsi, di fare un bagno o usare i servizi igienici. Venne forzata a stare in piedi sul cemento, indossando solo abiti leggeri giorno e notte in inverno. Quando riceveva una visita dalla sua famiglia o dalla clinica, la coprivano vestendola temporaneamente. Una volta che il visitatore se ne era andato, la spogliavano o le gettavano acqua fredda, o aria fredda e la forzavano a stare nell’acqua fredda. Come risultato, le dita dei suoi piedi sanguinavano e le sue gambe si gonfiavano.

La Sig.ra Zhang disse, “Quando sono stata finalmente rilasciata dal campo di lavoro, pensavo che avrei vissuto una vita normale, prendendomi cura dei bambini e degli anziani e lavorando regolarmente. Invece, appena ho iniziato a sentirmi meglio sono stata portata a un centro per il lavaggio del cervello. Era in un Hotel con aria condizionata, divani e letti Siemens ma non potevo andare fuori dalla stanza. Sono poi stata tenuta in una stanza vuota per diversi giorni perché non mi “trasformavo”. Mi hanno fatto stare in piedi per 24 ore. Sono caduta molte volte perché avevo molto sonno, ma dovevo svegliarmi e stare in piedi di nuovo. La mia testa sanguinava ed era gonfia perché l’avevo sbattuta al suolo quando ero caduta. Qualche volta ho rotto i miei denti o ferito le mie mani o la faccia quando sono caduta. Loro mi gettavano acqua fredda per svegliarmi. I miei piedi e gambe erano gonfie per lo stare in piedi così a lungo. Gli agenti hanno detto che una persona potrebbe morire se il gonfiore delle loro gambe raggiunge una certa altezza, per esempio alla coscia. È successo a una signora quando è stata rilasciata ed è morta poco dopo. “Se tu muori qui, diremo alla tua famiglia che sei morta per una malattia. Che cosa oserebbe fare la tua famiglia?”

“Per lungo tempo, mi hanno spogliata di tutti i miei vestiti, eccetto un abito leggero. Quando qualcuno veniva a visitarmi, mi vestivano, poi mi svestivano appena il visitatore se ne era andato. Mi gettavano acqua fredda addosso e poi accendevano l’aria condizionata. Sono stata forzata a stare nell’acqua fredda per oltre dieci giorni. Le dita dei miei piedi erano gonfie, screpolate e sanguinavano. Po Zhenghui le disse, “Anche se non muori, soffrirai di un dolore acuto alle ossa in futuro e ti augurerai di morire. Stare in piedi per lungo tempo nell’acqua fredda farà male alle ossa e farà così orribilmente male che non potrai stare in piedi. Se non ti “trasformi”, lascerai questo posto come una persona morta anche se hai camminato fin qui.

Po chiuse la Sig.ra Zhang in una stanza vuota, e la porta rimase chiusa tutto il tempo. Il cibo le era consegnato da una finestra nella porta. Lei non poteva andarsene, lavarsi o usare il bagno. La stanza puzzava orribilmente e la faceva sentire come se non potesse respirare. Lei chiese “Mi state forzando a non mangiare non lasciandomi usare il bagno, non è vero?” Po rispose, “Non mangiare, allora. Nessuno ti chiede di mangiare. Sei benvenuta a fare la fame fino alla morte. Se tu muori avremo una persona in meno non trasformata”. Lei scrisse anche: “Per ridurre il mio bisogno del bagno, provavo a mangiare e bere meno. Spesso mangiavo solo un boccone per pasto, appena sufficiente per sopravvivere”.

Po una volta le ordinò di calpestare la foto del fondatore del Falun Gong, ma Lei si rifiutò di farlo. Po le dette dei calci, gridando “Ti faro assaggiare il potere di un uomo quando ti dà dei calci”. Le sue gambe erano ricoperte da contusioni. Queste percosse avevano luogo molte volte al giorno. Po ordinava alle guardie di farlo e qualche volta lo faceva lui stesso. Po una volta usò un bastone lungo un metro, del diametro di 5 centimetri per colpire le sue gambe fino a che il bastone non si ruppe. Gridava “Uso il metodo fascista”. Le ferite nelle sue gambe si sono dissolte lentamente in cinque mesi.

Durante i nove mesi in cui venne forzata a stare in piedi, cadde innumerevoli volte. La Sig.ra Zhang perse molto del suo peso. Dopo essere stata incarcerata per dieci mesi, pesava soltanto 25 chili. Le sue gambe erano gonfie al di sopra delle ginocchia, aveva l’idropsia e le veniva la tosse. Aveva dolore al petto, difficoltà a respirare e si sentiva confusa. Lei dichiarò “Come risultato del lungo periodo di privazione del sonno, dello stare in piedi, e del freddo, etc , avevo dolore alla testa tutto il tempo e mi sentivo come se ci fosse qualcosa che ronzava dentro la mia testa. Il dolore al petto e la tosse erano dure da sopportare per me. Non avevo neppure la forza di sputare. Per sputare dovevo curvarmi, abbassare la testa e poi tossire. Sebbene sia sulla mezza età, sono come uno scheletro e una vecchia signora. Mi hanno detto: “Anche se ti lasciamo andare a casa, potrai vivere soltanto un paio di settimane o un mese”.

Un dottore sospettò che lei avesse un tumore al cervello e i suoi famigliari si spaventarono. Una dozzina di loro andarono al centro di lavaggio del cervello e chiesero il suo rilascio. Gli agenti dell’Ufficio 610 di Nanjing pensarono che lei non sarebbe vissuta più a lungo di due settimane, quindi la rilasciarono dopo aver estorto un grande somma di denaro dalla sua famiglia. Hanno detto a lei e alla sua famiglia “Non avrai molti giorni da vivere anche se vieni rilasciata adesso, Voi dovreste prepararvi per il suo funerale”.

Controlli a lungo termine e molestie

La Sig.ra Zhang dichiarò “Quando sono stata rilasciata dal centro di lavaggio del cervello, ero davvero in una cattiva forma, come uno scheletro e pesavo soltanto circa 25 Kg. Nessuno mi riconosceva. Gli agenti demoniaci del centro di lavaggio del cervello pensavano che stessi morendo”. “Non importava quello che succedeva, io credevo nella Falun Dafa, ho continuato a fare gli esercizi e ho iniziato a riprendermi nei mesi successivi. La mia famiglia si è sentita sollevata”.

Quando gli agenti dell’ufficio 610 scoprirono che era viva, divennero nervosi. Chiamarono per telefono e andarono a casa sua a minacciare lei e la sua famiglia, dicendo: “Non dire niente a riguardo a ciò che è accaduto al centro di lavaggio del cervello, altrimenti sarai incarcerata di nuovo”. La sua famiglia era preoccupata che lei fosse perseguitata di nuovo e non le dissero mai quanto denaro le fosse stato estorto dagli agenti dell’ufficio 610. Un parente ha menzionato: “Non saresti capace di ripagare per tutta la tua intera vita.” Un altro parente ha detto “ Quelle persone sono così avide. Non saremo in grado di aiutarti se ti arrestano una seconda volta. Quando sono andata là a chiedere il tuo rilascio stavano quasi per violentarmi. Fortunatamente, qualcuno è entrato e ho potuto andare via. Non oso andare in quel luogo diabolico un’altra volta”.

La crudele persecuzione alla quale lei fu soggetta, ha spaventato la sua famiglia che ha lasciato la pratica di coltivazione. L’ospedale oncologico pagava bene, ma non le permisero di ritornare al lavoro. Le dettero 800 yuan al mese dopo che venne rilasciata. Suo figlio andava a scuola e i suoi genitori erano dipendenti da lei. Suo marito aveva paura di essere perseguitato soltanto perché era sposato con lei e chiese il divorzio. Se ne è andato con il loro figlio. Lei non vide mai più suo figlio dal momento che lui non osò tornare a casa o vedere sua madre.

La Sig.ra Zhang affermò: "In molte occasioni, ufficiali statali e provinciali hanno detto che sarebbero andati alla scuola di mio figlio e fatto sapere alla scuola che sua madre era una praticante". Hanno detto: "Perché il nostro governo ed il CCP dovrebbero lasciare che il bambino di una praticane abbia una buona istruzione?" Hanno detto che avrebbero rovinato il suo futuro e non gli avrebbero permesso di trovare un lavoro. Hanno detto che avrebbero chiesto alla scuola di espellerlo, metterlo in un centro di lavaggio del cervello e lo avrebbero usato per “trasformare” me. Se mio figlio non avesse obbedito e non ci fosse riuscito, lo avrebbero mandato a un campo di lavoro forzato. Le loro minacce hanno realmente danneggiato mio figlio. Non poteva concentrarsi sui suoi studi e non osava andare a casa. Ha pensato al suicidio una dozzina di volte. Loro hanno costretto mio marito e mio figlio ad abbandonarmi. Molti della mia famiglia ed i miei amici si sono preoccupati per me e si sono impegnati per salvarmi perché ero perseguitata".

Agli inizi del 2009, la Sig.ra Zhang andò al suo paese natale per prendersi cura di sua madre malata. Un parente disse che la stazione di polizia del distretto di Xuanwu l’aveva chiamata. Quando tornò a casa più tardi, trovò che la sua casa era stata perquisita ed era in un grande caos. C'erano impronte fangose sul tappeto, ma le porte e le finestre erano chiuse come al solito a chiave. Gli ufficiali hanno usato una chiave universale per aprire la sua porta senza il suo consenso e perquisire casa sua. Lei viveva da sola e questo la spaventò molto.

Il PCC la controllò da vicino e il comitato di quartiere era alla sua porta. Lei viveva al secondo piano, e il comitato di quartiere aprì una finestra direttamente di fronte al secondo piano e le dissero “ La finestra è stata aperta apposta per te”. La Sig.ra Zhang visse sotto questa intensa pressione fin dal momento in cui la persecuzione è iniziata nel 1999. Venne controllata tutto il tempo e agenti dell’ufficio 610 del distretto di Nanjing e Xuanwu perquisirono la sua casa molte volte ogni anno. Hanno usato una chiave universale per aprire la porta e perquisito casa sua quando lei era assente, nel 2010. Hanno rovistato casa sua e conviscato molte delle sue cose. Quando tornò dopo la visita ai parenti, vide il caos in casa e non osò denunciarlo. Il suo computer, stampante e registratore CD vennero confiscati nel 2011.

Nell’Agosto 2012, Po Zhenghui andò a casa sua con diversi agenti dall’ufficio 610 di Nanjing. Lui intenzionalmente continuò a parlare con lei nel suo soggiorno mentre gli altri perquisivano la sua camera da letto cercando computer, stampante e registratore CD. Non hanno trovato il suo computer. Quando se ne andarono, Po la minacciò, dicendole di consegnare il suo computer. Diversi giorni dopo, vennero di nuovo e chiesero del suo computer. Po la minacciò di nuovo:“Se dici ad altri di come perseguitiamo i praticanti, ti prenderemo di nuovo. In quel momento non biasimarci se non saremo gentili”.

La pressione costante lasciò il segno sulla sua salute. Visse da sola dopo il suo forzato divorzio e nessuno sa esattamente quando morì. Il suo posto di lavoro sostiene che il decesso risale al 1 gennaio 2013. La sua famiglia la trovò al suolo quando andò a visitarla.

(*) GLOSSARIO

Versione inglese

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