Galles, Università di Cardiff: Amnesty International condanna le atrocità dell’espianto di organi in Cina

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(Minghui.org) Una scena scioccante di fronte all’edificio del comitato studentesco nel campus dell’Università di Cardiff ha attirato molti passanti. C'era una persona che, sopra un tavolo operatorio, giaceva su un lenzuolo insanguinato mostrando i suoi organi. Alcuni medici ed un’infermiera hanno parlato a studenti e docenti fermatisi per capire cosa stesse succedendo. Sopra il tavolo operatorio c’era uno striscione con su scritto «Aiutaci a fermare il prelievo forzato di organi».

Era una raccolta di firme organizzata dalla sezione di Amnesty International (AI Society Cardiff) di Cardiff, il 28 novembre scorso. I membri di AI hanno rappresentato il prelievo di organi a praticanti vivi del Falun Gong in Cina, esponendolo al pubblico e chiedendo aiuto per fermare tale crimine.

Simulazione dell'espianto di organi e raccolta firme

Amber Ruguski, una importante neuroscienziata e Presidente della Società AI di Cardiff, ha organizzato l’attività. Due settimane fa l'Associzione Doctors Against Forced Organ Harvesting (DAFOH) ha presentato Espianto di organi non etici in Cina presso il National Assembly for Wales.

Amber ed alcuni membri che hanno partecipato al forum sono rimasti scioccati dai fatti brutali. Hanno deciso di agire immediatamente. In due settimane, i membri di AI hanno progettato volantini e striscioni per l’evento ed hanno fabbricato oggetti per mettere in scena la rappresentazione del prelievo di organi.

Facendo eco alla petizione promossa dalla DAFOH (Doctors against Forced Organ Harvesting) alle Nazioni Unite, gli organizzatori hanno raccolto anche firme per chiedere la fine immediata del prelievo di organi su praticanti del Falun Gong in Cina. Pienamente consapevoli dell’urgenza e dell’importanza della questione, Amber e le sue amiche hanno scannerizzato le firme e le hanno mandate subito alla DAFOH al termine dell’evento.

Sono numerosi i cinesi presenti all’Università di Cardiff, la capitale del Galles. Durante le cinque ore di raccolta di firme, molti di loro si sono fermati per vedere la rappresentazione. Di fronte alla brutale verità e guardando i giovani volontari gallesi chiedere aiuto per il popolo cinese, alcuni di loro sono rimasti profondamente commossi. Hanno parlato con i volontari e coraggiosamente hanno firmato la petizione. Uno studente ha dato le dimissioni dalla Lega della Gioventù Comunista Cinese.

Persone sottoscrivono la petizione Il Signor Lane, un anziano studioso, parla con i volontari


Il Signor Lane, un anziano studioso che si interessa delle proteste di strada, ha guardato la rappresentazione per lungo tempo ed ha firmato la petizione. Da qualche anno vede le attività dei praticanti del Falun Gong a Cardiff. Ha elogiato i membri di Amnesty International per gli oggetti di scena utilizzati e la rappresentazione rivolta a sensibilizzare le coscienze. Gli è piaciuto anche il modo di interagire dei volontari con la gente che passava, vestiti da infermieri e medici. Egli ritiene che si tratti di un potente mezzo per permettere a più persone di conoscere il crimine del prelievo forzato di organi da parte delle autorità cinesi.

I membri della Società AI di Cardiff hanno organizzato la simulazione per rendere un argomento pesante, interattivo e coinvolgente.

Amber ha disegnato i volantini per l’evento che riportano le scritte: «I pacifici praticanti del Falun Gong vengono uccisi per i loro organi» - «Unisciti a noi in segno di protesta!» Ha dato anche suggerimenti per la rappresentazione del prelievo di organi.

Il volantino disegnato da Amber

Laura laureanda in storia e scienze politiche, Kez uno studente dell’anno preparatorio a medicina, Emily specializzanda in musica e Fiona una studentessa di farmacia, tutti membri dell’AI Society Cardiff, erano vestiti da medici ed infermieri ed hanno parlato ai passanti, incoraggiandoli a firmare la petizione.

Fiona, che nella rappresentazione ha impersonato un'infermiera, in futuro vuole diventare medico. La madre, infermiera professionale, ha saputo del prelievo di organi dalla figlia. Scioccata e costernata, le ha insegnato come riprodurre i modelli di organi per la rappresentazione.

Fiona ha detto: «Vogliamo rendere la scena impressionante, perché l’espianto di organi è un crimine scioccante. Molte persone non ne hanno mai sentito parlare, quindi vogliamo coinvolgerli. Riteniamo che, se le persone ne vengono a conoscenza, proveranno sentimenti molto forti. Questo è lo scopo di questo evento. Per alcune persone è difficile credere che un tale crimine, l’espianto di organi, stia ancora accadendo. Così cerchiamo di spiegare che è tuttora in atto in Cina. La gente era scioccata e ci ha chiesto che cosa avrebbero potuto fare per aiutarci».

I volontari di Amnesty International di Cardiff chiedono aiuto per fermare il prelievo forzato di organi su praticanti vivi del Falun Gong in Cina: Laura (in alto a sinistra); Kez (in alto a destra); Amber (al centro); Emily (in basso a sinistra) e Fiona (in basso a destra)

I membri di Amnesty International di Cardiff hanno tenuto la loro riunione mensile nella sera stessa, al termine della raccolta firme. Due praticanti del Falun Gong sono stati invitati per fare una dimostrazione degli esercizi e proiettare un video di otto minuti realizzato dalla NTDTV (New Tang Dynasty Television) Uccisi per i loro organi: il mercato dei trapianti, un segreto di stato cinese. Alla fine della riunione, Amber ha suggerito che ogni partecipante scrivesse una lettera di appello al suo membro dell’Assemblea Nazionale, invitando i legislatori a condannare il crimine del prelievo forzato di organi da parte del governo cinese.

I partecipanti hanno condannato fermamente la persecuzione del Falun Gong in Cina. Kez Rose ha dichiarato: «È ridicolo che delle persone vengano arrestate perché meditano. È davvero difficile per gli occidentali da capire, perché è un diritto umano fondamentale». Ha continuato: «La persecuzione è malvagia come lo è stato il genocidio nazista. Se nessuno interviene per fermarlo, quando finirà? La società internazionale non dovrebbe ignorare questo crimine».

Amber ritiene che la persecuzione non sia meno grave degli omicidi avvenuti durante le guerre. Ha detto: «È un genocidio e non abbiamo nessun motivo per tollerarlo».

Alla loro riunione mensile, i membri di Amnesty International scrivono ai loro legislatori per aiutare a fermare l’espianto forzato di organi in Cina

Per rispettare la scadenza della presentazione della petizione DAFOH all’Alto Commissariato delle Nazioni Unite, Amber ha scannerizzato le firme subito dopo la riunione e le ha inviate alla DAFOH. Le lettere di appello da parte dei soci di Amnesty International di Cardiff verranno inviate al più presto.

L’Università di Cardiff, fondata nel 1883, è la seconda più antica università del Galles. Ha tre facoltà: Arte, Scienze umanistiche e Scienze sociali; Scienze biomediche e biologiche; Scienze Fisiche ed Ingegneria. Fa parte del gruppo Russell che riunisce le principali università di ricerca britanniche.

Versione inglese

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