La resistenza alla persecuzione raggiunge un punto di svolta - uno sguardo al 2013

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(Minghui.org) La resistenza pacifica dei praticanti del Falun Gong perseguitati in Cina negli ultimi 14 anni è stata una sfida senza precedenti per il Partito Comunista Cinese (PCC). Mai era accaduto prima che un gruppo di persone in Cina resistesse tanto a lungo, e in maniera non violenta.

Mentre la persecuzione continua e la resistenza cresce, sempre più cinesi si stanno rendendo conto che non è in corso una battaglia tra il Falun Gong e il PCC, come invece sostiene la propaganda del PCC. Gli sforzi dei praticanti del Falun Gong nel chiarire la verità li hanno aiutati a comprendere che non dovrebbero rimanere semplici spettatori durante la persecuzione.

Come risultato il 2013 ha visto molte persone scegliere di aiutare di nascosto o rilasciare i praticanti. Sempre più concittadini si fanno avanti per chiedere giustizia, per il rilascio dei praticanti o per ottenere risarcimenti per le loro famiglie. Sempre più avvocati stanno rappresentando i praticanti, nonostante vengano molestati dai tribunali locali. Essi hanno anche citato in giudizio l'ufficio 610, oltre a chiedere una sentenza di "non colpevolezza" per i loro clienti.

Dopo 14 anni, il numero di cinesi che comprendono i fatti sulla persecuzione si sta avvicinando ad una cifra notevole. I praticanti del Falun Gong si sono posti la priorità di chiarire la verità a coloro che stanno portando avanti la persecuzione, perché sanno che in verità costoro stanno danneggiando se stessi nel momento in cui maltrattano, arrestano, torturano o perfino uccidono i praticanti. L'impatto di tali sforzi sta diventando sempre più evidente.

Segretario del partito aiuta un praticante di nascosto

Un segretario del Comitato degli affari politici e legali ha assistito ad una parata del Falun Gong durante la sua visita a Hong Kong, e un praticante ha parlato con lui del Falun Gong e della persecuzione mentre si trovava lì. Dopo aver appreso che cos'è il Falun Gong, il funzionario si è dimesso dal PCC e ha detto al praticante che avrebbe fatto del suo meglio per proteggerlo da ulteriori persecuzioni. Successivamente, dato che questo praticante aveva perso il lavoro a causa della persecuzione, il funzionario ha contribuito a farlo riassumere.

La polizia si ferma dal portare avanti la persecuzione

Il sito web Minghui ha riportato la seguente storia il 16 Dicembre 2013. Alcuni praticanti provenienti da un villaggio nel nordest della Cina studiano spesso gli insegnamenti della Falun Dafa insieme, e una sera qualcuno li ha denunciati alla polizia. L'informatore ha chiamato quasi dieci volte prima che la polizia decidesse alla fine di recarsi al villaggio, ma essi sono andati dall'informatore invece che dai praticanti. La polizia ha avvertito la persona di non telefonare di nuovo perché è sbagliato trarre profitto dal commettere un atto così ingiusto.

In un altro episodio, una praticante è stata fermata e portata in una stazione di polizia. Ha colto l'occasione per raccontare agli agenti la verità sul Falun Gong. In un primo momento la polizia non ha voluto darle ascolto, ma alla fine si sono trovati d'accordo con lei. Un rappresentante dell'ufficio 610 ha detto: "Ho capito signora. So che lei è innocente. Non voglio prendere parte alla persecuzione mai più. Io non voglio accumulare karma negativo. Non ha avuto la possibilità di mangiare tutto il giorno. Vado a prenderle qualcosa da mangiare". Ha promesso di liberarla alle 18:00 quel giorno, e così ha fatto.

Sono stati segnalati due praticanti anziani che stavano distribuendo opuscoli informativi in campagna il 31 luglio 2013. La polizia locale li ha arrestati, e la polizia della contea subito allertata, si stava recando sul luogo. I praticanti hanno continuato a spiegare alla polizia locale i benefici del Falun Gong e hanno fornito loro esempi del miglioramento della loro salute. Dopo aver appreso i fatti, la polizia locale ha chiamato la polizia della contea e ha detto loro: "Non serve più che veniate. I praticanti sono scappati". La polizia li ha poi rilasciati.

Una più sistematica esposizione della persecuzione

Nuovi episodi di persecuzione vengono riportati quotidianamente sul sito Minghui. I fatti sulla persecuzione diventano più accessibili, e siamo in grado di fornire queste informazioni più dettagliatamente, diffondendole in modo globale. Sono ora disponibili i riassunti dei casi di morte, gli imprigionamenti e i riepiloghi generali della persecuzione che hanno avuto luogo nel 2013:

Relazione di sintesi:
Almeno 76 praticanti sono morti nel 2013 come diretta conseguenza della persecuzione

Riassunto delle incarcerazioni illegali di praticanti del Falun Gong nel 2013

Tendenze e statistiche di casi di persecuzione nel 2013 (parte 1)

Nella prima metà del 2013, 445 praticanti sono stati condannati al carcere e 186 sono stati portati nei centri di lavaggio del cervello per un totale di 631 praticanti, che è un numero 45 volte superiore al numero ammesso nei campi di lavoro forzato. Sulla base dei dati provenienti da tutta la Cina, il PCC ora invia i praticanti del Falun Gong nelle carceri e nei centri di lavaggio del cervello invece che nei campi di lavoro forzato, ma la persecuzione, in sostanza, non è cambiata.

Gli sforzi instancabili e proattivi per chiarire i fatti

La persecuzione del Falun Gong è fondata su menzogne infamanti. Gli sforzi instancabili per esporre questa persecuzione sono stati la pietra angolare della condotta pacifica che i praticanti del Falun Gong hanno usato per resistere alla persecuzione negli ultimi 14 anni.

Un praticante ottantenne della provincia di Hebei ha detto: "i praticanti del mio gruppo di studio sono sia giovani che anziani. Ci aiutiamo a vicenda con lo studio della Fa, la coltivazione, e il chiarimento della verità. La maggior parte di noi esce per le strade per distribuire materiale e raccontare personalmente alla gente la vera storia del Falun Gong. Mediamente circa 100 persone al giorno si dimettono dal PCC e dalle sue organizzazioni affiliate attraverso di noi. I nostri opuscoli, i DVD e il materiale provengono da diversi siti di produzione. Tuttavia tendiamo a esaurirli abbastanza rapidamente, al punto che siamo spesso in attesa di ricevere più materiali".

I praticanti più giovani del Falun Gong sono più abili con i computer e diffondono Freegate, un software (distribuito su un CD) utilizzato per aggirare la pesante censura di internet in Cina, permettendo così alle persone di venire a conoscenza di cosa succede veramente dietro le quinte della persecuzione che sta accadendo intorno a loro. Un praticante ha detto, "Vado di porta in porta negli edifici e uffici per avvicinare i giovani nei ristoranti fast food, distribuendo Freegate. La maggior parte delle persone mi ringrazia e accetta il CD".

Al fine di aiutare le persone ad apprendere i fatti, anche se i praticanti rischiano di essere arrestati, perseverano nei loro sforzi. La signora Deng Liping, una praticante di 69 anni, di Chongqing, si è recata alla stazione di polizia di Xiejiawan nell'agosto 2013, chiedendo che le venisse restituito il suo denaro e i beni che la polizia le aveva sottratto durante la perquisizione della casa. La polizia l'ha arrestata e l'ha portata in un centro di lavaggio del cervello. E' stata rilasciata dieci giorni dopo.

Non appena tornata a casa, ha scritto una lettera di chiarimento della verità, ne ha fatto diverse copie, e le ha consegnate agli uffici governativi della sua comunità. Le autorità l'hanno arrestata e l'hanno portata di nuovo a un'altra sessione di lavaggio del cervello, e non l'hanno rilasciata fino al 26 Ottobre. Tuttavia la signora Deng ha continuato a chiarire i fatti agli uffici governativi, suggerendo loro di cessare di essere complici della persecuzione.

Maggior supporto dal popolo cinese

La campagna popolare dei praticanti del Falun Gong ha toccato sempre più persone, che indignate dalla brutalità della persecuzione si sono unite agli sforzi per salvare i praticanti innocenti.

La signora Li Lankui, una praticante del villaggio di Dong'an, provincia di Hebei, è stata arrestata nel giugno del 2012. Settecento persone della sua comunità hanno firmato una lettera chiedendo il suo rilascio. L'episodio è stato ampiamente riportato all'estero ed è stato anche presentato in un audizione presso il Congresso statunitense. Il PCC ha ignorato l'opinione pubblica e ha continuato a tenere imprigionata la signora Li. Nel 2013 sempre più persone hanno sostenuto lo sforzo di salvarla e sono state presentate altre tre petizioni. Sono state raccolte in totale 10.955 firme.

Il signor Pei Wenhai, del villaggio Fuzuo, provincia di Hebei, è stato arrestato il 18 aprile 2013 per aver spiegato alla gente la persecuzione del Falun Gong. La petizione per il suo rilascio è stata firmata da 626 persone.

Nell'aprile del 2012 il signor Hua Lianyou di Tianjin è stato condannato a sette anni nella prigione di Binhai per la pratica del Falun Gong. Ha portato avanti uno sciopero della fame per più di 500 giorni protestando contro la persecuzione. Le autorità carcerarie hanno ordinato ai detenuti di picchiarlo, ed è stato poi alimentato forzatamente con dei tubi taglienti. La famiglia del signor Hua ha invitato la gente ad aiutarli per salvarlo. In breve tempo sono state raccolte 2815 firme. Nonostante le molestie e le minacce del PCC, sempre più persone hanno firmato la petizione, per un totale di 8.048 firme nel novembre del 2013.

Il crimine del PCC del prelievo forzato di organi, in particolare su praticanti ancora in vita, viene sempre più diffuso, e i cinesi sono scioccati e infuriati da queste spaventose atrocità. Il sito web Minghui e il giornale Epoch Times hanno riferito che 310 persone in Cina hanno firmato una petizione a metà dicembre del 2013 per protestare contro l'espianto forzato d'organi. Nelle due settimane successive altre 6.259 persone hanno firmato petizioni simili. Le petizioni protestano contro le atrocità del PCC del prelievo di organi su praticanti del Falun Gong, e richiedono un'indagine sui crimini commessi da Zhou Yongkang, Bo Xilai, e dagli altri responsabili.

I procedimenti legali scoraggiano i malfattori

Almeno 45 praticanti in diverse province hanno citato in giudizio i responsabili della persecuzione nel 2013. Questo, associato al fatto di dichiararsi "non colpevoli", è divenuta una tendenza importante nella resistenza dei praticanti alla persecuzione. Il ricorso alle vie legali serve come una dichiarazione aperta nella quale rinnegano questa persecuzione illegale. Indipendentemente dal risultato di queste cause, esse hanno scoraggiato i persecutori in maniera sostanziale.

Di fronte a un numero crescente di azioni legali, il PCC ha ordinato agli avvocati di tutto il paese di non accettare casi riguardanti praticanti del Falun Gong. Tuttavia gli avvocati hanno difeso i praticanti del Falun Gong nel 2013 e, a volte sono diventati essi stessi querelanti nel segnalare la condotta illegale del sistema giudiziario in Cina.

Il 5 dicembre 2013 oltre 20 persone, tra cui quattro avvocati difensori, parenti e amici dei praticanti detenuti nel centro per il lavaggio del cervello di Qinglongshan, nella provincia di Heilongjiang, si sono riuniti fuori dal centro sollecitando il direttore del centro a liberare immediatamente i praticanti che erano stati arrestati.

Le autorità cinesi della corte del distretto di Dalian Xigang hanno processato 13 praticanti il 21 giugno 2013. Dodici avvocati hanno assistito al processo. Le autorità avevano minacciato di sospendere le licenze degli avvocati della difesa. Tuttavia gli avvocati hanno insistito a difendere i praticanti. Prima del processo, gli avvocati hanno portato avanti un intenso lavoro per protestare contro l'arresto dei membri e dei sostenitori della famiglia dei praticanti il 12 Aprile. La polizia non ha osato arrestare nessun sostenitore durante il processo del 21 giugno.

Dopo una pausa, il giudice ha cambiato il luogo e la data del processo, nel tentativo di condannare i 13 praticanti senza la presenza dei loro avvocati. Gli avvocati hanno protestato per questa violazione delle procedure legali e hanno rifiutato di riconoscere la data modificata. Il giudice è stato costretto a rinviare il processo. Le forti argomentazioni degli avvocati e le pesanti proteste hanno dimostrato la loro determinazione nel combattere la persecuzione.

I persecutori sono stati scoraggiati da tali cause legali. Temendo che sarebbero stati assicurati alla giustizia, alcune guardie carcerarie hanno diminuito i loro interventi e hanno chiesto ai praticanti del Falun Gong se li avrebbero citati in giudizio dopo essere stati rilasciati.

Sempre più cinesi apprendono la bontà del Falun Gong, e con il sostegno crescente sia all'interno che all'esterno della Cina nel porre fine alla persecuzione, per quest'anno sono attesi cambiamenti ancor più positivi.

Versione inglese

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