Usare la propria lancia contro il proprio scudo (自相矛盾)

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Il vanto dell mercante di armi di avere lo scudo più resistente e la lancia il più acuminata era tanto in contraddizione che ha fatto ridere la gente. (Zona Yeh/Epoch Times)

Durante il periodo degli Stati combattenti (475-221 a.C.), c'era un mercante di armi nello Stato di Chu specializzato nella vendita di lance e scudi.

Un giorno, il commerciante andò per strada a vendere le sue armi. Trovò un posto dove c'erano molte persone e dispose per terra le sue merci.

Per prima cosa, sollevò uno scudo e gridò a gran voce agli astanti: «Salve a tutti, venite a dare un'occhiata a questo scudo di fama mondiale. Niente può eguagliare la sua durata. Non può trafiggerlo nemmeno la lancia più affilata del mondo».

Una grande folla si radunò attorno a lui per vedere lo scudo ineguagliabile.

Dopo, alzò una lancia e la decantò: «Salve a tutti, venite a dare un'occhiata alla mia lancia. Niente può eguagliare la sua acuminatezza, in quanto è la lancia più affilata che esista sotto il cielo. Può perforare lo scudo più durevole del mondo».

Udendo queste parole, le persone tra la folla iniziarono a ridere. Uno di loro chiese al mercante: «Secondo quello che hai appena detto, niente può eguagliare l'acuminatezza della tua lancia in quanto può perforare il più resistente scudo che esiste al mondo. E il tuo scudo, è il più resistente del mondo e può fermare qualsiasi lancia. Cosa succede se proviamo la tua lancia contro il tuo scudo?»

Il mercante rimase senza parole. Non riusciva minimamente a replicare. Imbarazzato, si affrettò a raccogliere le sue lance e i suoi scudi e se ne andò.

L'idioma 自相矛盾 (zì xiāng máo dùn), che letteralmente significa usare la propria lancia contro il proprio scudo, si è evoluto da questa storia. È stato incluso nel libro Han Fei Zi, scritto da Han Fei (280-233 a.C. circa) che fu uno dei primi filosofi legalisti in Cina.

Il significato generale dell'idioma è quello di contraddire se stessi. Oggigiorno, le persone usano questa espressione per descrivere quei discorsi o quelle azioni che sono reciprocamente in contrapposizione tra loro sin dall'inizio e quindi sostengono o porterebbero come risultato qualcosa di impossibile.

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