Shandong: “Sono cresciuta timorosa e vittima della discriminazione”

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(Minghui.org) La 21enne Zhang Huijie, figlia di due praticanti del Falun Gong, è stata testimone e vittima di 16 anni di persecuzione. Recentemente, la donna ha presentato una denuncia penale contro la campagna persecutoria dell’ex leader del Partito Comunista Cinese, Jiang Zemin.

L'infanzia e l'adolescenza della signora Zhang sono state colme di ansia e di paura. La donna ha assistito ai ripetuti arresti dei suoi genitori a causa del loro credo ed è stata testimone delle loro sofferenze dovute a dolorose lesioni. Lei stessa è stata pedinata e molestata. Nel corso degli anni, si è trasferita continuamente dalla casa di un parente a quella di un altro, sopportando le critiche e l'ostilità ostentate sia dai suoi familiari sia dagli estranei.

La donna ha raccontato: “L'orrore che ho provato quando ho visto arrestare i miei genitori mi tormenta tuttora nei miei sogni. Mi sveglio spesso piangendo nel cuore della notte e continuo ancora oggi a guardarmi attorno per controllare se qualcuno mi sta seguendo. Io che un tempo ero felice ed espansiva, sono divenuta riservata e introversa“.

Durante i 16 anni di persecuzione, i genitori della signora Zhang sono stati arrestati e detenuti illegalmente numerose volte. Suo padre ha riportato per ben due volte la frattura delle vertebre lombari a causa delle percosse subite nel centro di detenzione e ora è permanentemente disabile. Mentre sua madre, per un periodo, si è ritrovata incapace di muoversi tanto da non poter essere autosufficiente.

“I miei genitori ed io abbiamo sofferto tanto”, ha raccontato. “Spero che un giorno Jiang venga portato davanti alla giustizia. Tuttavia, niente potrà mai restituirmi la mia infanzia perduta, così come non potrà mai rendere la salute a mio padre, ricompensarci del dolore che abbiamo sofferto e delle lacrime versate”.

Nel mese di agosto, la signora Zhang ha presentato una querela alla Procura Suprema del Popolo della Cina. Ritiene Jiang responsabile di tutte le avversità che la sua famiglia ha vissuto nel corso di questi anni.

Quanto segue è il racconto del calvario vissuto dalla signora Zhang e della sua famiglia.

La mia vita non è mai stata più la stessa

Il nome di mio padre è Zhang Keliang e quello di mia madre Wang Zhongyun, e viviamo nella città di Shouguang nella provincia dello Shandong. I miei genitori hanno entrambi iniziato a praticare il Falun Gong nel maggio del 1996 e tutta la nostra famiglia ne ha tratto beneficio, tanto che non mi sono più ammalata da quando avevo due anni.

I miei genitori mi hanno insegnato a vivere secondo i principi di Verità, Compassione e Tolleranza e a considerare sempre prima gli altri. Mi ricordo che ogni volta che si vedeva dei sacchetti dei rifiuti lasciati nei corridoi del condominio, i miei genitori mi ricordavano sempre che avrei fatto bene a gettarli nel cassonetto. Eravamo una famiglia molto felice e ben voluta.

Tuttavia, dal momento in cui il Falun Gong è stato etichettato come una 'setta', questa bella realtà è cambiata in un istante e in tutto il Paese i praticanti della disciplina sono stati arrestati e detenuti.

Dal 2001, i miei genitori sono stati arrestati ripetutamente, mentre io sono stata spesso seguita, molestata e senza una casa dove sentirmi al sicuro. La maggior parte del tempo ho vissuto assieme a mia nonna paterna Nainai di 80 anni, talvolta sono stata anche ospitata, seppur per breve tempo, da diversi altri parenti. A causa della pressione sociale che avvertivano, si affrettavano a liberarsi di me.

Ingannata dalle menzogne e dalle storie inventate per diffamare il Falun Gong diffuse dal governo, l'intera nostra famiglia si è rivoltata contro di noi. I miei parenti hanno maledetto e insultato i miei genitori in mia presenza e non volevano più avere niente a che fare con noi. Nainai, spesso esternava il suo risentimento nei miei confronti: una volta, mi ha strappato di mano una cosa che avevo appena comprato per darla a mio cugino.

Ho cambiato tre differenti scuole elementari e ogni volta i miei compagni di classe mi consideravano un'estranea. Ricordo un giorno di aver provato a spiegare alla mia insegnante ciò che il Falun Gong fosse veramente, tuttavia lei non si è limitata a rifiutarsi di ascoltare, ma ha persino riferito alla mamma della mia migliore amica quello che avevo detto. In seguito, la mia amica mi ha riferito: “Mia madre ha detto che non posso più essere tua amica perché tua mamma pratica il Falun Gong”. Ero così triste.

Sebbene mi mancassero molte delle cose che i miei coetanei avevano, non ci ho mai dato realmente molto peso. Tutto ciò che volevo, era stare con i miei genitori e avere una famiglia normale, ma purtroppo la persecuzione ha reso il mio desiderio irrealizzabile.

Separata dai miei genitori per la prima volta

Una notte del settembre 2001, mentre assieme ai miei genitori stavo affiggendo nel nostro quartiere delle locandine informative inerenti al Falun Gong, la polizia è comparsa dal nulla e ci ha arrestati. Siamo stati portati alla stazione di polizia e i miei genitori sono stati interrogati separatamente. Abbiamo trascorso la notte nella centrale monitorati da tre agenti, uno dei quali, prima di andare a dormire, ha spostato il suo letto per bloccare la porta.

Il giorno dopo, hanno scortato me e mia mamma fino a casa nostra e l'hanno saccheggiata, poi mi hanno lasciata a casa di Nainai e hanno portato via mia mamma con loro. In seguito, ho saputa che entrambi i miei genitori erano stati sottoposti a lavaggio del cervello da parte dell'Ufficio 610 (*) della città.

Per la prima volta nella mia vita mi ritrovavo separata dai miei genitori, e senza di loro avvertivo un assoluto senso di solitudine. Tutti gli altri membri della mia famiglia si sono mostrati ostili e hanno criticato e insultato i miei genitori. Avevo solo sette anni e non comprendevo appieno ciò che stava succedendo e il perché i miei genitori non ci fossero più, sapevo solamente che avvertivo tanto la loro mancanza.

Dopo essere stati liberati dal centro di lavaggio del cervello, mio padre ha dovuto lavorare senza paga per un anno. Mia madre è stata licenziata dal suo lavoro e i parenti di mio padre non le hanno più rivolto la parola.

I genitori arrestati di nuovo

Quando i miei genitori furono rilasciati, pensavo che il mio incubo fosse finito. Non potevo rendermi conto della reale situazione, purtroppo quello era soltanto l'inizio. Un mese più tardi, mia madre è stata nuovamente arrestata, nel cuore della notte la polizia ha iniziato a bussare pesantemente alla nostra porta, tanto che il rumore mi ha svegliata.

Per evitare di essere arrestato di nuovo, mio padre è saltato giù dal balcone del nostro appartamento al secondo piano. I poliziotti hanno aperto la porta a calci, e quando si sono resi conto che non c'era più, l’hanno inseguito. Quella notte la corrente elettrica era saltata e nella stanza era buio pesto. Ero troppo terrorizzata persino per piangere. È il ricordo più terrificante della mia vita e spesso lo rivivo tuttora nei miei sogni.

Nonostante il tentativo di fuga, mio padre è stato catturato e portato alla stazione di polizia Wenjia, dove gli agenti l’hanno percosso fino a rompergli la spina dorsale, di conseguenza è stato ricoverato in ospedale. Quando mia madre, dopo il suo rilascio, è andata a fargli visita, mia zia l'ha allontanata dalla stanza, e poi ha anche cercato di convincere mio padre a divorziare.

Nonostante l'atteggiamento ostile mostrato da tutti gli altri familiari, i miei genitori sono rimasti insieme, uniti e risoluti nella coltivazione del Falun Gong. Mio padre si era parzialmente ripreso dalle ferite alla schiena, tuttavia il danno riportato alle sue vertebre lombari era permanente.

Il ritiro dalla scuola al terzo anno

Poco dopo che mio padre si era in parte ristabilito, i miei genitori hanno lasciato la città. Tuttavia, la polizia non aveva smesso di perseguitarci e spesso veniva a bussare alla nostra porta. Ho vissuto temporaneamente da mio zio, nonostante ciò gli agenti in borghese continuavano a seguirmi dappertutto.

Mi seguivano nel percorso dalla casa di mio zio a scuola e viceversa, e mi pedinavano anche quando andavo dai compagni di classe per fare i compiti. Persino nel corso di una gelida notte durante la quale imperversava una tormenta di neve, hanno continuato a girare intorno alla casa di mio zio a bordo di un'automobile nera.

Sono rimasta spaventata e preoccupata per tutto il tempo e sentivo la mancanza dei miei genitori. Non volevo piangere davanti a miei parenti perché non volevo che si preoccupassero, ma lo facevo spesso quando ero sola.

Non riuscendo più a sopportare quella situazione, ho deciso di lasciare la scuola prima ancora che l'anno scolastico fosse concluso e sono andata a vivere con i miei genitori. Sebbene la vita fosse dura, ero felice di stare nuovamente con mamma e papà.

Un triste Capodanno cinese

Prima dell'inizio del quarto anno scolastico, una praticante mi ha ospitato a casa sua e ho potuto iscrivermi alla scuola elementare della località dove viveva. Era veramente gentile con me e ancora oggi tutta la mia famiglia le è riconoscente.

Durante le vacanze invernali di quell'anno, i miei genitori ed io siamo tornati al nostro paese natale per far visita a Nainai. Non abbiamo fatto in tempo a salutarci che ho sentito il suono della sirena della polizia e pochi istanti dopo gli agenti avevano già affollato il cortile antistante, la casa.

I miei genitori si sono affrettati a nascondersi ed io sono uscita per incontrare gli agenti. Quando uno di loro mi ha chiesto dove fossero i miei genitori, ho evitato di rispondere direttamente alla domanda ed è stato così che un poliziotto di bassa statura mi ha tirato un pugno facendomi quasi cadere.

La nonna era così spaventata che non riusciva a smettere di tremare. I poliziotti hanno perquisito le case dei vicini e alla fine hanno trovato i miei genitori e li hanno portati via. Nel vedere l'auto della polizia scomparire in lontananza, ho gridato e pianto dalla disperazione.

Più tardi quel giorno, mio cugino mi ha dato un passaggio fino a casa dell'altra mia nonna e una macchina nera senza targa ci ha seguito a distanza ravvicinata. Il padre di mia mamma, era scomparso appena un mese prima e la notizia dell'arresto dei miei genitori ha rattristato ulteriormente mia nonna. Quella sera, ci siamo sedute abbracciate e abbiamo pianto fino a mezzanotte.

Era il giorno del Capodanno cinese, ovunque la gente stava festeggiando quella che è la più grande festività dell'anno, ma mia nonna era piena di lacrime e di tristezza. Quell'anno, i miei genitori hanno trascorso le festività nel centro di detenzione mentre la nonna ed io eravamo preoccupate per loro e temevamo il peggio.

Mia madre è rimasta paralizzata

Preoccupata che la mia presenza avrebbe influito sul futuro di mio zio e di mio cugino, mia zia non voleva che m’iscrivessi alla scuola del distretto locale come membro della loro famiglia, per cui dopo la fine delle festività invernali, sono tornata da Nainai.

Ogni giorno, percorrevo la strada principale del villaggio e mi dirigevo verso la fine dell'abitato, guardando in lontananza nella speranza di vedere comparire mamma e papà. Quando ero colta dalla disperazione, mi nascondevo nei campi ai margini del villaggio e iniziavo a piangere.

Quando finalmente siamo riusciti nuovamente a riunirci, non avrei mai potuto immaginare che la mamma sarebbe rimasta paralizzata. Non era nemmeno in grado di camminare. Che cosa le avevano fatto? E perché erano così crudeli?

La nonna mi ha aiutato a prendermi cura di lei. Poiché non avevamo alcun reddito, il nostro budget era limitato. Una bambina di 10 anni che al mercato acquista sempre verdure scontate, attira inevitabilmente l'attenzione, – tutti i venditori mi conoscevano. Ogni giorno per andare a scuola, camminavo per quasi cinque chilometri in modo da risparmiare denaro.

Nel frattempo, nel centro di detenzione, mio padre è stato picchiato ancora una volta e la sua schiena è stata ferita nuovamente nello stesso punto e quando è stato rilasciato, non era più autosufficiente. Sebbene negli anni, entrambi i miei genitori hanno recuperato la loro salute, mio padre non è mai più stato in grado di reggersi bene in piedi.

Nei successivi due/tre anni, siamo finalmente riusciti a stare nuovamente insieme come una famiglia. Durante quel periodo, per guadagnarsi da vivere i miei genitori hanno svolto lavori faticosi e temporanei. Mia madre ha lavorato nei campi nelle torride giornate estive, mentre mio padre ha svolto lavori saltuari come guardiano e meccanico. Prima dell'inizio della persecuzione, erano entrambi due 'colletti bianchi'.

L'incubo infinito

In una giornata nel maggio del 2008, mio zio è venuto a prendermi mentre stavo tornando a casa da scuola e mi ha detto che i miei genitori erano stati nuovamente arrestati. In seguito, ho saputa che una macchina nera senza targa aveva spinto mia madre sul marciapiede fino a farla cadere, dopo di che erano usciti fuori i poliziotti e l'avevano trascinata dentro l'auto.

I poliziotti hanno poi perquisito mia mamma e le hanno preso le chiavi di casa. Quando hanno cercato di entrare nell'abitazione, mio padre ha bloccato la porta dall'interno, allora la polizia ha richiesto l'intervento di un camion dei pompieri e ha utilizzato la scala per entrare attraverso la finestra. Ancora una volta, mio padre è stato portato via e la nostra casa è stata saccheggiata.

Durante il tentativo di aprire la porta, la polizia ha spezzato la chiave nella serratura ed io non sono più potuta rientrare in casa, di conseguenza, sono stata ospitata nuovamente da mio zio. Ho dovuto indossare i vecchi vestiti di mio cugino e prendere in prestito del denaro da un altro zio per pagare la mia retta scolastica.

Ho avvertito la mancanza dei miei genitori soprattutto di notte. Per cercare di distrarmi, ho fatto migliaia di origami e ho sperato che un giorno, il desiderio di riunirmi con la mia famiglia si sarebbe potuto avverare. A quel tempo, ero al settimo anno di scuola.

Nel centro di detenzione, le gambe di mia madre sono state ferite, in conseguenza delle torture subite, non era più autosufficiente e costretta a letto. A causa delle lesioni alle gambe non è stata inviata nel campo di lavoro forzato e infine è stata rilasciata.

Anche l'ammissione di mio padre al campo di lavoro forzato è stata rifiutata in conseguenza della sua ferita alla schiena, tuttavia era ancora costretto a svolgere duri lavori all'interno del centro di detenzione. Ha dovuto smistare teste d'aglio per oltre dieci ore al giorno, stando in piedi dentro una vasca di ripiena di aglio in ammollo.

Quando è stato rilasciato, le piante dei suoi piedi erano nere, la pelle si stava staccando e aveva perso tutte le unghie. Mio padre mi ha raccontato che ogni giorno, i detenuti ai quali era stato assegnato il compito di monitorarlo, lo colpivano alla testa con una scarpa.

Mio padre è stato arrestato ancora una volta nel luglio del 2008 ed è stato sottoposto a una sessione di due mesi di lavaggio del cervello, a causa di ciò mia madre ed io siamo state molto in ansia.

Nel corso di una notte nel marzo del 2009, diversi uomini sono venuti a bussare alla nostra porta. Mio padre è fuggito calandosi dal quinto piano dal tubo della grondaia e quando è saltato in prossimità del terreno, nell'impatto si è ferito il piede sinistro. La martellante persecuzione nei nostri confronti è continuata per un giorno e una notte. Mia madre ed io eravamo bloccate in casa e ho dovuto saltare la scuola.

L'arresto più recente si è verificato nel gennaio 2015, quando gli agenti della stazione di polizia di Shengcheng si sono presentati ancora una volta per prelevare mio padre. L’ho saputo solo il giorno successivo e visto che la polizia stava cercando anche mia mamma, entrambe ci siamo tenute lontane da casa.

La polizia ha perquisito la nostra casa e ha confiscato 9.600 yuan (*) in contanti, venti serie di francobolli da collezione in edizione speciale, tre computer portatili, un tablet, una stampante, molti cellulari e tutti i nostri libri della Falun Dafa. La nostra casa è stata completamente buttata all'aria e hanno preso persino la nostra automobile. Di tutti gli oggetti sequestrati, non ci hanno rilasciato alcuna ricevuta. Siamo andati alla stazione di polizia numerose volte per richiedere la restituzione dei nostri effetti personali, ma siamo state ripetutamente allontanate.

Mio padre è stato detenuto per tre settimane, quando con l'aiuto di un avvocato, è stato alla fine rilasciato su cauzione. Mi ha raccontato che alla stazione di polizia, il funzionario Guo Hongtang l’ha colpito così duramente alla testa da fargli quasi perdere i sensi.

(*) GLOSSARIO

Versione inglese

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