Due incendi, due esiti differenti

(Minghui.org) Ci sono state molte storie di persone che hanno beneficiato dalle dimissioni dal Partito Comunista Cinese (PCC) e che si sono convinte che la Falun Dafa è buona. Due episodi accaduti nella nostra zona hanno dimostrato come il fatto che le persone siano o meno a favore della Dafa possa cambiare le conseguenze degli eventi.

I praticanti della Falun Dafa credono che il bene viene ricompensato e il male punito, pertanto consigliamo alle persone di vedere attraverso l'inganno del PCC, di apprendere la verità sulla Dafa e di ritirarsi dal PCC e dalle sue organizzazioni giovanili, in modo da proteggersi da futuri disastri.

Il fuoco ha bruciato solo poche cose

Una donna di mezza età vive in un villaggio vicino a un centinaio di altre famiglie. Lei e suo marito gestiscono un supermercato.

Alcuni anni fa sul suo furgone ha trovato alcuni volantini informativi sulla Falun Dafa e sulla persecuzione della pratica da parte del PCC, e dopo averne letto uno ha compreso l'importanza di dimettersi dal Partito Comunista Cinese.

Ha così telefonato a suo zio e gli ha chiesto di aiutare suo marito, sua figlia e lei stessa a ritirarsi dal Partito.

Da allora ogni volta che riceve informazioni sulla Falun Dafa le legge e poi le passa ad altri. Ci ha persino aiutati a distribuire i volantini ad alcune famiglie che risiedono in aree remote.

Dopo un po' di tempo ha chiesto a un parente che pratica la Falun Dafa una copia dello Zhuan Falun, il libro principale della pratica. In segno di rispetto ha avvolto il libro in un panno giallo e l'ha riposto su uno scaffale alto nel suo magazzino. Da allora l'ha letto ogni volta che aveva tempo e ha fatto del suo meglio per seguire i principi insegnati nel libro. È una donna onesta e tratta le persone con gentilezza, di conseguenza la sua attività sta andando bene.

Durante l'estate del 2010 la giovane figlia della signora ha acceso nel magazzino un bastoncino d'incenso repellente per le zanzare ed è andata fuori a giocare, lasciando i fiammiferi sotto l'incenso. Quando il calore ha incendiato i fiammiferi è divampato un incendio e sono bruciati alcuni oggetti, tuttavia lo Zhuan Falun è rimasto integro.

La proprietaria è poi riuscita a spegnere il fuoco. Nel valutare i danni ha notato che a un solo metro dal punto in cui era scoppiato l'incendio c'erano tre barili di benzina e che nelle vicinanze c'erano anche cinque scatole piene di fuochi d'artificio, petardi, accendini e fiammiferi. Se le fiamme le avessero raggiunte sarebbe stato un disastro.

Avevano lavorato molto duramente per costruire il loro negozio di oltre trecento metri quadrati. La merce all'interno è stata valutata 250 mila yuan e avrebbe potuto essere completamente ridotta in cenere, tuttavia se ne è rovinata solamente una piccola quantità.

Tutto era ridotto in cenere

Il quarantaduenne Xu Wanfeng, funzionario di un villaggio, viveva a circa quaranta chilometri dalla mia città natale. Ha perseguitato i praticanti della Falun Dafa. Non appena è entrato in carica ha seguito le direttive del PCC per diffamare la Falun Dafa e molestare i praticanti. Ha ordinato ai suoi subordinati di distruggere gli striscioni, i volantini e qualsiasi altra cosa riguardante la Dafa. Si è inoltre rifiutato di ascoltare quei praticanti che hanno cercato di dissuaderlo.

Successivamente Xu ha fatto costruire una nuova casa per la sua famiglia con travi d'acciaio, pareti di mattoni, piastrelle smaltate e uno scaldabagno solare sul tetto, e ha comprato anche molti elettrodomestici.

Nel cuore di un fredda notte d'inverno è scoppiato un incendio nell'abitazione. Xu ha svegliato sua figlia di 14 anni e sua moglie ha afferrato il loro bambino di 4 anni, e l'intera famiglia è corsa fuori dalla casa senza nemmeno indossare i cappotti.

Xu ha gridato per chiedere aiuto, tuttavia quando sono arrivati i vicini l'immobile era avvolto dalle fiamme. Era troppo tardi anche per chiamare i vigili del fuoco. I presenti sono perciò rimasti impotenti a osservare la casa, e tutto ciò che era al suo interno, bruciare completamente.

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