La storia del Re Scimmia

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Il Re recluso sotto il Monte Wuxing

Il Re Scimmia, o Sun Wukong, conosciuto dai cinesi come uno dei personaggi di “Viaggio in Occidente”, uno dei romanzi classici cinesi, seminava zizzania in paradiso, e nemmeno i guerrieri celesti riuscirono a sottometterlo. Con l'aiuto del Signore Lao Zi e della divinità Erlang, i più grandi generali dei cieli, alla fine riuscirono a prendere il Re Scimmia, ma niente poteva ferirlo, né un coltello o un'ascia poteva tagliarlo, né una fiamma, un lampo o il fuoco colpirlo. Allora il Signore Lao Zi mise il Re Scimmia nel suo forno per l'alchimia, e lo raffinò per 49 giorni, ma anziché essere bruciato, il Re Scimmia ne uscì più forte che mai, avendo sviluppato un paio di occhi che gli permettevano di vedere ciò che gli altri non potevano vedere normalmente.

Non sapendo cosa fare con il Re Scimmia, l'Imperatore di giada (il sovrano dei cieli) invitò il Budda a conquistarlo. Il Budda sorrise al Re Scimmia dicendo: “Scimmia villana, tu non hai un Maestro e non hai fatto l'esperienza della coltivazione, come osi cercare di prendere il potere dell'Imperatore di giada?”

Il Re Scimmia rispose: “Sono capace di trasformarmi in 72 forme differenti, ho l'immortalità e posso usare le nuvole per percorrere 30 km con un solo salto pericoloso, allora perchè non potrei prendere il potere dell'Imperatore di giada?”

Il Budda disse: “Ti propongo un'affare. Se tu riesci ad uscire dal mio palmo destro in un solo salto pericoloso, io lascerò che l'Imperatore di giada ti consegni il suo potere. Altrimenti dovrai coltivare per migliaia di anni sulla terra”.

Guardando il palmo del Budda, che non era più lungo di un piede, il Re Scimmia sorrise interiormente e disse frettolosamente: “Siete sicuro di poter mantenere la proposta?” Il Budda rispose: “Assolutamente, assolutamente.”

Dunque il Re Scimmia si mise in piedi nel mezzo del palmo destro del Budda, constatando che il palmo non era più grande di una foglia di loto. Fece un salto e continuò ad avanzare fino a che non vide cinque pilastri giganti. Ipotizzò di aver raggiunto il limite dei cieli e per convalidare il suo tragitto, urinò ai piedi del primo pilastro e prese una ciocca del suo pelo e disse “cambia” così trasformò la ciocca in un grosso pennello e scrisse sul pilastro centrale le parole: “Il grande Saggio così alto come i cieli è passato di qui”.

Ritornò al centro del palmo destro del Budda con un altro salto e grido al Budda: “Sono andato e tornato, adesso potete lasciare che l'Imperatore di giada mi ceda il suo potere”. Il Budda disse: “Sai, Scimmia, che sei ancora nel mio palmo?” Il Re Scimmia disse: “Non sapete che sono arrivato al limite estremo dei cieli e là ho trovato cinque pilastri rossi. Vi ho lasciato un segno. Osereste venire con me per verificarne la veridicità?”

Il Budda disse: “Non ho bisogno di andare a vedere e di verificare, dovresti guardare per terra e vedrai”. Il Re Scimmia guardò e vide che sul dito centrale della mano destra di Budda, c'era una linea di parole: “Il grande saggio così alto come i cieli è passato di qui”. E c'era anche un forte odore di urina nella mano del Budda.

Il Re Scimmia ne fu molto sorpreso e disse: “Come è possibile. Ho scritto queste parole su un pilastro che sostiene i cieli, ma come può essere sul vostro dito? No, non ci credo. È impossibile.”

Provò a sfuggire dalla mano del Budda, ma il Budda voltò il suo palmo e trasformò le sue cinque dita in una montagna di cinque elementi l'oro, il legno, l'acqua, il fuoco e la terra, e rinchiuse il Re Scimmia sotto la montagna in cui quest'ultimo restò imprigionato per cinque secoli.

Versione francese: http://fr.clearharmony.net/articles/201202/59711.html>http://fr.clearharmony.net/articles/201202/59711.html

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