Il mio pensiero sul “Anch’io”

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Parecchi praticanti del Falun Gong si trovano per condividere le loro esperienze di coltivazione. Il praticante A dice, “Ultimamente non sono stato diligente. Quando pratico la meditazione, spesso mi appisolo.” Il praticante B continua, “Così faccio io. E mi appisolo anche quando invio pensieri retti per dieci minuti.” Il praticante C fa eco, “Così faccio io. Non solo mi appisolo quando faccio gli esercizi. Dormo persino quando studio gli insegnamenti del Falun Gong. Penso che può essere ok se dormo per un po’. Lo farò solo per un giorno o due. Non è così male.”

Qualche praticante non solo è negligente nello studio della Fa (gli insegnamenti del Falun Gong) e negli esercizi, ma si rilassano anche quando prendono parte ad attività per rivelare ed esporre la persecuzione e quando distribuiscono il materiale. Dicono di non aver fatto bene nei giorni passati, ad esempio non portando del materiale con loro quando sono stati fuori per un viaggio di lavoro. Perciò, quando i praticanti sono insieme e uno dice di essere stato negligente in qualcosa, altri praticanti gli faranno eco, “Così ho fatto io. Neanch’io sono stato diligente nel distribuire il materiale.” Ci sarà sempre qualcuno che dirà, “Così ho fatto io”. Fare così conduce al fatto che coloro che fanno eco si sentano sollevati, e trovino una scusa per se stessi. Pensano che ci siano altre persone come loro: non sono solo loro a sperimentare quella interferenza. Ci sono sempre persone che fanno così. Vivono con questa sorta di auto-giustificazione e cercando la via comoda, giorno dopo giorno, anno dopo anno. Se uno vuole coltivare bene, deve essere diligente nel suo sentiero verso la divinità. Deve eliminare la nozione “Così faccio io.”

Il processo della rettifica della Fa procede rapidamente. L’universo si sta espandendo continuamente. Come il ciclo dell’alba e del tramonto e le quattro stagioni, il tempo vola e non aspetta noi. Recentemente, il Maestro ha detto nell’articolo “Più si è vicini alla fine, più diligenti si dovrebbe essere”,
" In effetti, se ci pensate, i coltivatori del passato non osavano indugiare nemmeno per un secondo, quando ci voleva una vita intera per completare il percorso. Come mai allora i discepoli della Dafa che sono prossimi a raggiungere lo Stato di Compimento di un essere salvato dalla Dafa e che hanno la via di coltivazione più conveniente, non sono addirittura più diligenti quando gli viene concesso il massimo onore di coltivare convalidando la Fa in un breve periodo di coltivazione che trascorre tanto rapidamente quanto un batter di ciglio?”

Come coltivatori che stanno percorrendo il sentiero verso la divinità e come discepoli della Dafa del periodo della rettifica della Fa, dobbiamo compiere i doveri più sacri nel periodo veramente breve di una vita, doveri che i coltivatori del passato avrebbero avuto bisogno di molte vite per realizzare. Il tempo che ci è concesso è molto prezioso. Il tempo per la nostra coltivazione è in se stesso “prezioso oltre ogni misura”. In più, molte persone hanno smesso di coltivare dopo che la persecuzione è iniziata. Alcuni hanno ottenuto la Fa molto tardi. Escludendo il ritardo causato dalla persecuzione malvagia, la maggior parte dei praticanti hanno sette o otto anni per coltivare. Alcuni hanno a disposizione un tempo più breve – cinque o sei anni restanti per coltivare. Se dobbiamo completare il nostro percorso verso la divinità in sette o otto – o cinque o sei anni, fate il conto, il tempo non è forse prezioso? Se pensiamo di poter sprecare il nostro tempo dicendo “Così faccio io” e “Così faccio io”, non abbiamo davvero molto tempo da sprecare.

C’è un detto, “Il tempo e le maree non aspettano alcun uomo” e “Il tempo perso non può essere ritrovato”. Nei passati migliaia di anni, persino la gente comune conosceva quanto il tempo fosse prezioso. Sapevano che “I compiti di oggi devono essere completati oggi.” Siamo coltivatori e siamo esseri straordinari. Siamo esseri sulla via verso la divinità. Siamo chiamati a portare a termine questo dovere glorioso e sacro nel tempo limitato della nostra vita, e potrebbe richiedere solo dieci o venti anni. Dovremmo conoscere quanto il tempo sia prezioso. Le parole “Così faccio io” che si riferiscono all’essere diligente non significano che il non essere diligente sia corretto. Dobbiamo essere diligenti mentre percorriamo il nostro sentiero verso la divinità, fino a quando raggiungeremo il compimento.

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