Funzionari di polizia hanno torturato brutalmente i praticanti della Dafa che hanno trasmesso un video del Falun Gong - Parte 2 (foto di simulazioni)

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PARTE 1

2. Selvagge torture nella divisione 1 del dipartimento di polizia di Changchun

In quel momento, alcuni ufficiali di Polizia entrarono nella stanza e slegarono Lei Ming dalla sedia. Lo bendarono e lo trascinarono giù dalle scale fin dentro ad una macchina. Dopo essere entrato in macchina Lei Ming sentì molte sirene della polizia allontanarsi assieme. Sembrava che fossero una squadra. A Lei Ming non venne detto dove lo stavano portando.

Dopo circa trenta minuti le macchine si fermarono e la polizia tolse la benda dagli occhi di Lei Ming. Pensò che dovessero essere circa le 22:00. Era buio e intravide la sagoma di un edificio. La polizia lo trascinò giù dalla macchina e lo portò in una stanza, dove vi erano una sedia di acciaio, bastoni elettrici, buste di plastica, larghi barili di metallo e una stufa elettrica. Giudicando dall’arredamento della stanza sembrava un vecchio hotel da lungo tempo deserto senza sistema di riscaldamento. La polizia mise Lei Ming sulla sedia di acciaio, gli legarono i piedi con sottili corde e poi inserirono una sbarra metallica nei fori sotto i braccioli della sedia bloccandola in quella posizione. Tirarono le braccia di Lei Ming indietro, sopra lo schienale della sedia, e ammanettarono le sue mani. La polizia agganciò le manette con una cintura di cuoio al sedile in basso della sedia in maniera che le braccia di Lei Ming fossero stirate all’estremo. Due ufficiali di Polizia tirarono violentemente la cintura in giù e cercarono di allacciarla al buco più stretto della cintura. Lei Ming provò un dolore fortissimo quando le manette affondarono contro le ossa dei polsi e mentre le braccia venivano stirate indietro al massimo. Lei Ming resistette con tutta la sua forza. La polizia non riuscì ad agganciare la cintura. Un ufficiale esasperato spinse ferocemente in giù le manette con un piede e infine riuscì ad agganciare la cintura al buco più stretto. Lei Ming perse quasi coscienza a causa del dolore ed era inzuppato di sudore. Non sarei in grado di descrivere a parole le sensazioni provate da Lei in quel momento . Non poteva fare nessun movimento.

Lei Ming venne ammanettato, con le due braccia spinte indietro sopra lo schienale della sedia. Una cintura collegava le manette con il sedile della sedia e due poliziotti tiravano con forza la cintura.

I poliziotti stavano ansimando pesantemente dopo aver bloccato Lei Ming sulla sedia. Era freddo nella stanza e i due ufficiali accesero la stufa elettrica e chiacchierarono l’uno con l’altro. Un capo sezione chiamato Gao offese blasfemamente il maestro Li Hongzhi, il fondatore della FalunDafa. Anche se Lei Ming stava soffrendo molto, interruppe immediatamente Gao con voce forte “Chiudi la bocca!”, la furia di Gao esplose. Corse da Lei Ming e schiaffeggiò il suo volto finchè non fu esausto. Due ufficiali di polizia con dei bastoni elettrici in mano si avvicinarono a Lei Ming e gli strapparono la sua maglietta, denudandogli il collo e il petto. Gli tirarono giù i pantaloni, lasciandolo completamente nudo. I poliziotti iniziarono a dare scosse elettriche al petto, collo, bocca, genitali, intestino retto e cosce di Lei Ming. Mentre Lei Ming gridava, continuarono a dare scosse elettriche finchè i bastoni non furono scarichi e poi ricaricarono le batterie.

La polizia diede scosse elettriche al collo, bocca, petto, genitali, intestino retto e coscie di Lei Ming con bastoni elettrici. Altri due ufficiali di polizia arrivarono e avvolsero la testa di Lei Ming in una busta di plastica. La strinsero finchè Lei Ming non potè più respirare. Stava quasi per soffocare. Poi la sciolsero. Lei Ming fece alcuni respiri prima che stringessero di nuovo la busta. Continuarono finchè le batterie dei bastoni elettrici furono di nuovo scariche. Poi i primi due ufficiali di polizia ripresero il controllo. Pensarono che le loro torture non fossero brutali abbastanza così posero un cacciavite piatto sulla stufa elettrica. Poi posero i cacciaviti incandescenti sul collo di Lei Ming, questo gli causò il distacco di pezzi di pelle e carne.

La polizia avvolse la testa di Lei Ming in una busta di plastica e bruciò il collo di Lei Ming con un cacciavite incandescente causando la caduta di pezzi di carne e pelle.

Lei Ming strinse i denti e sopportò il dolore. La polizia immediatamente diede scosse elettriche con i bastoni alle ferite bruciate di Lei Ming e poi versò acqua sullo stesso punto. Lei Ming si sentì come se fosse sul punto di morire. Il dolore si intensificò e la stanza venne avvolta da un’atmosfera di terrore. La polizia poi mise un largo barile di metallo sulla testa di Lei Ming e poi lo colpì con una barra di metallo facendo un rumore assordante.

La polizia mise anche una parte di un bastone di legno nell’ intestino retto di Lei Ming e posizionò l’altra parte sul sedile della sedia, poi iniziò a dare scosse elettriche all’intestino retto di Lei Ming con bastoni elettrici, questo aumentò notevolmente il dolore.

La polizia colpi il largo bidone di metallo sulla testa di Lei Ming con una grossa sbarra di metallo, producendo un rumore assordante. La polizia diede inoltre scosse elettriche all’intestino retto di Lei Ming con bastoni elettrici.

Circa cinque ore dopo Lei Ming provava ancora lo stesso dolore come all’inizio delle torture. Smise di sudare anche se la sua maglietta era inzuppata di sudore. Lei Ming tirava in sù le sue mani e infine ruppe la cintura. La polizia tentò di riagganciarla ma non ci riuscì. Un ufficiale afferrò le mani di Lei Ming da dietro la schiena e le spinse in avanti in modo che Lei Ming venne forzato a piegarsi in avanti e il petto toccò le cosce. L’addome di Lei Ming toccò la sbarra di ferro e venne trattenuto in questa posizione per circa cinque minuti. La polizia prese una corda e tentò di legarlo ma non fu in grado di stringere la corda, per quanto tentassero duramente. Aprirono le manette e lo ammanettarono ai braccioli della sedia. Dopo essere stata stirata per lungo tempo la spalla destra di Lei Ming era dislocata e il suo braccio destro penzolava. Le sue mani erano estremamente gonfie e le dita era grosse il doppio.

La polizia tirò con violenza in su le mani di Lei Ming, che erano ammanettate dietro la schiena, in modo che Lei Ming venne costretto a piegarsi e il petto toccò le cosce.

La polizia torturò Lei Ming per tutta la notte senza un momento di pausa. Alla fine la polizia era esausta e lo lasciò per andare a dormire. Solo due pubblici ufficiali rimasero di guardia e un po’ alla volta si addormentarono. Lei Ming pensò di scappare. Usò la sua mano sinistra per togliere l’anello delle manette dal bracciolo della sedia, ma non potè fare lo stesso con l’anello della mano destra a causa della spalla dislocata. Allora usò la mano sinistra per togliere l’anello delle manette di destra e dopo un pò ci riuscì. Poi sollevò le gambe in modo che le mani potessero toccare le corde. Slegò le corde grosse, tuttavia le corde sottili erano troppo strette. Le dita erano così gonfie da non riuscire a sciogliere le corde strette. Inoltre la barra di metallo che tratteneva le sue gambe al posto era bloccata. Le due guardie si svegliarono e videro che Lei Ming aveva rimosso le manette. Iniziarono a picchiarlo ed a dargli calci.

I pubblici ufficiali picchiarono e diedero calci a Lei Ming che era ancora bloccato alla sedia.

Lei Ming rimase in questa stanza per due giorni, dopo i quali la polizia trasferì Lei Ming in un hotel e portò con sè la sedia. Lei Ming fu bloccato alla sedia per altri due giorni nell’hotel, per un totale di quattro giorni e quattro notti. Dopo un’altro turno di torture barbariche la polizia spedì Lei Ming al centro di detenzione di Tiebei.

Quando arrivarono là gli ufficiali tolsero i vestiti di Lei Ming per un esame fisico. Le guardie videro le ferite su tutto il corpo di Lei Ming e immediatamente si rifiutarono di accettarlo. Gli agenti del dipartimento di polizia di Changchun parlarono con le guardie. Più tardi le guardie cambiarono idea e accettarono Lei Ming. Lei Ming fece una doccia e gli vennero tagliati i capelli, poi entrò in cella e quando si tolse i vestiti e mostrò le ferite su tutto il corpo tutti i detenuti spalancarono la bocca. Alcuni detenuti non riuscirono neanche a sopportare la vista. Lei Ming aveva pezzi di pelle carbonizzata, causata dalle scariche dei bastoni elettrici e ferite bruciate sul collo, cosi come ferite sui polsi, braccia ed altro. Il capo dei detenuti disse “Prima non avrei mai creduto che il Falun Gong fosse perseguitato così duramente, ma oggi ci credo assolutamente. Il Partito Comunista Cinese sta cadendo!

Pubblici ufficiali Liu Huibin, Jang Tao, Gao Hang, e il capo sezione Gao perseguitarono ancora Lei Ming.

Versione cinese:http://minghui.org/mh/articles/2006/6/1/129400.html

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Here is the article in English language:
http://en.clearharmony.net/articles/a33971-article.html

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