Conferenza stampa presso Nessuno Tocchi Caino

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Roma, 18 maggio 2001

Innanzi tutto vorrei ringraziare Nessuno Tocchi Caino che ha organizzato questa conferenza stampa, perché questo ha dato a decine di milioni di cinesi l’opportunità di esporre la verità agli italiani. Mentre la libertà di stampa è una realtà nei paesi democratici, in Cina la voce di decine di milioni di praticanti del Falun Gong non viene ascoltata dai media gestiti dallo stato.

Il 22 luglio 1999, il governo cinese ha impressionato ili mondo, dando inizio ad una massiccia persecuzione nei confronti dei praticanti del Falun Gong. Il vice primo ministro cinese Li Lanqing ammise in un discorso che, tra il luglio e l’ottobre 1999, più di 50,000 persone erano state arrestate tra coloro che andarono a Pechino per fare appello al governo. Almeno 25,000 sono stati mandati nei campi di lavoro senza processo. Milioni di libri del Falun Gong, videocassette e audiocassette sono stati confiscati e bruciati. Secondo fonti di diversi media, dal dicembre 1999, il governo ha cominciato ad istruire processi spettacolari per più di 1,000 praticanti del Falun Gong, comminando loro condanne fino a 18 anni di prigione. Inoltre, centinaia di persone sono state inviate in ospedali psichiatrici e in centri di riabilitazione per drogati dove sono stati trattati con droghe anti-psicotiche e sedative e con l’elettroshock.

Al Sig. Huang Jinchun, un giudice della corte civile di Liuzhou nella provincia di Guangxi, sono stati iniettati dei tranquillanti perché continuava a praticare la meditazione del Falun Gong mentre era detenuto in un istituto psichiatrico. La dottoressa Jian Tang, una scienziata fisica degli Stati Uniti, è stata alimentata forzatamente con acqua salata mentre faceva lo sciopero della fame per protestare contro la brutalità della polizia in un centro di detenzione nella provincia di Guangdong, fu arrestata con l’accusa di essersi incontrata con alcuni praticanti locali del Falun Gong. È veramente una triste situazione che ai nostri giorni, in questa epoca, il governo cinese possa ancora istruire falsi processi e negare la rappresentanza legale a queste persone innocenti; oppure arrestare una donna, torturarla durante l’interrogatorio fino alla morte, cremare poi il suo corpo per nasconderne le evidenze, come hanno fatto con la Sig.ra Zhuao Jinhua, una contadina di 42 anni. Un rapporto recente ha rivelato la storia raccapriccante della Sig.ra Lu Yunzhen, una praticante di 31 anni incinta, della provincia di Guangxi, che è stata forzata ad abortire dalla polizia solo perché avevano deciso di tenerla in prigione per un periodo più lungo. 202 casi di morte dovute alla tortura sono stati documentati fin qui, decine di migliaia di persone hanno perso il loro lavoro, lo studio, la pensione e addirittura la loro casa.

Il solo “crimine” che queste persone hanno commesso è il tentativo di esercitare il loro diritto alla libertà di credo, di coscienza, di assemblea e di parola; questi diritti sono conservati nella Costituzione della stessa Cina e sono garantiti da due trattati chiave che la Cina ha firmato nel 1998 e nel 1997, cioè la Convenzione Internazionale sui Diritti Civili e Politici e la Convenzione Internazionale sui Diritti Economici Sociali e Culturali.

Per trovare un pretesto legale e muoversi contro il Falun Gong, il governo cinese ha creato una nuova legge, la “Risoluzione Legislativa sulla Proibizione al Culto Eretico”. Questa “legge sul culto” fu approvata frettolosamente dal Congresso del Popolo il 30 ottobre 1999, cinque giorni dopo che il Presidente cinese Jiang Zemin aveva messo l’etichetta di culto sul Falun Gong, nella citazione di un giornale francese e tre mesi dopo che il governo aveva lanciato i suoi attacchi contro i praticanti del Falun Gong. Contrariamente ai processi legali standard, questa “legge sul culto”, approvata frettolosamente, è stata applicata in modo retroattivo durante i processi contro i praticanti arrestati precedentemente al luglio 1999. Inoltre, la Corte Intermedia di Pechino ha stupito il mondo, violando le regole della propria corte decretate nel giugno 1998, che prevedono che ogni persona d’età superiore ai 18 anni, dotata di carta d’identità può testimoniare ad un processo della corte. Inoltre, il processo show che pronunciò la sentenza ai quattro praticanti del Falun Gong condannati a pene tra i 12 e i 18 anni di prigione è avvenuto in segreto senza che il pubblico ne fosse testimone. In realtà, solo ad un membro della famiglia fu permesso di assistere a questo veloce processo show, che ha avuto luogo il 26 dicembre 1999, un giorno dopo il Natale, quando nessun media occidentale era disponibile. Questo è il modo con cui la Cina sta governando “in accordo con le leggi”. Per coprire le sue violazioni dei diritti umani commesse a spese dei praticanti del Falun Gong, la Cina ha fatto il passo di chiudere gli accessi internet e di bloccare o intercettare le telefonate. Recentemente, l’US News & World Report ha riportato la notizia che, attraverso il Centro di Servizio d’informazione Xin An a Pechino, la polizia segreta cinese ha attaccato un web server del Dipartimento dei Trasporti degli Stati Uniti utilizzando il sito del Falun Gong in New York. I giornalisti stranieri in Cina che seguivano la cronaca del Falun Gong e del suo bando, sono stati controllati, tormentati e addirittura minacciati. Ben oltre l’utilizzo delle ingiustizie in senso legale, questi eventi costituiscono un affronto alla basilare conscienza umana.

In una società dove la corruzione e la diffidenza sono dilaganti, il Falun Gong si distingue come qualcosa di puro e buono. Essendo una disciplina spirituale tradizionale che ha le proprie radici nell’antica cultura cinese, il Falun Gong insegna alle persone di comportarsi in accordo con i principi universali di “Verità, Compassione e Tolleranza” e mostra loro la via della grande pace e saggezza. Le persone lo imparano attraverso il passaparola e imparano gli esercizi gratuitamente nei parchi dai gruppi di pratica. A parte gli evidenti benefici fisici, sono i tradizionali valori e gli aspetti spirituali che hanno esercitato una grande attrazione per molte persone. Nonostante non ci sia nessuna forma religiosa, si condividono gli stessi obiettivi con le grandi religioni del mondo: creare una persona migliore, più spirituale e illuminata. Semplicemente perché il Falun Gong piace al pubblico in generale (70-100 milioni di persone) e molti che lo praticano sono membri del Partito Comunista o funzionari governativi di alto rango, il governo cinese si è infondatamente sentito minacciato. In aggiunta, le radici materialiste e atee dell’ideologia comunista si sono a lungo opposte ai valori tradizionali e alle pratiche spirituali.

Siamo molto lieti che gli Stati Uniti, Canada, Australia e l’Unione Europea si siano esplicitamente pronunciati a favore dei diritti dei praticanti del Falun Gong in Cina; che il Congresso degli Stati Uniti e il Parlamento Europeo abbiano approvato delle risoluzioni di condanna per i trattamenti disumani della Cina nei confronti dei praticanti del Falun Gong; che molte organizzazioni internazionali come Human Rights Watch e Amnesty International abbiano espresso la loro preoccupazione sulle brutali misure restrittive prese dalla Cina nei confronti del Falun Gong. Apprezziamo molto anche i grandi sforzi dei media internazionali nel denunciare la verità dei fatti riguardanti la persecuzione attualmente in corso in Cina. Il buon senso ci dice che un massiccio abuso dei diritti umani non può essere trattato come “un affare interno”. La Cina deve comportarsi con lo stesso standard di tutti i membri dell’ONU. Noi facciamo appello alla comunità internazionale affinchè si pronunci con vigore su questo importante problema dei diritti umani, difendendo le regole delle leggi e spingendo la leardership cinese a revocare la persecuzione contro i propri cittadini.

Il fondatore del Falun Gong, il Sig. Li Hongzhi, in molte occasioni, ha richiesto un dialogo diretto con il governo cinese; gradiremmo ogni iniziativa diplomatica nel facilitare questo sforzo. Il Falun Gong reitera di non essere né politico, né contro nessuno governo. Noi chiediamo al governo cinese di liberare immediatamente tutti i praticanti del Falun Gong in stato di arresto, imprigionati e detenuti. Ulteriori sofferenze e spargimento di sangue devono essere evitati. Stiamo anche cercando umilmente di avere un’opportunità di sensibilizzare i leader mondiali su questo importantissimo problema dei diritti umani; noi facciamo appello ai media mondiali di continuare ad aiutarci per esporre al pubblico la verità su questa tragedia dei giorni nostri attualmente in atto in Cina, che si scontra con la coscienza umana. Nuovamente, vi ringrazio per la vostra attenzione e il vostro interessamento.

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