“Visite guidate" pianificate per fare diffondere dai media la propaganda di Pechino

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Fonti interne rivelano nuovi piani per mettere in scena interviste fasulle nei campi di lavoro e di detenzione.

NEW YORK (FDI) – Come parte della sua guerra di propaganda per discreditare Falun Gong, il governo cinese sta progettando di organizzare delle visite guidate ai campi di detenzione, dove la stampa sarà invitata a intervistare i praticanti di Falun Gong “riformati”. Falun Gong chiede ai media di tutto il mondo di non lasciarsi usare e strumentalizzare dagli agenti propagandisti dello stato cinese.

“Sappiamo da informazioni filtrate dall’interno della Cina che il campo di lavoro di Masanjia nella provincia di Liaoning è tra quelli che si stanno preparando a ricevere i media stranieri e cinesi, con lo scopo di “intervistare” dei praticanti di Falun Gong ben selezionati.” è quanto rivela Gail Rachlin, portavoce del Centro Informazioni di Falun Dafa. “Tutto questo ci fa pensare alle visite messe in scena dai nazisti negli anni trenta ad un campo di concentramento ceco che era stato fatto diventare un set cinematografico per ingannare il mondo. Abbiamo paura che stia avvenendo ancora la stessa cosa.

“Incitiamo i giornalisti cinesi con una coscienza e i corrispondenti occidentali a non farsi strumentalizzare in questa sceneggiata.”

“Fonti all’interno della Cina ci dicono che dei praticanti già detenuti sono stati spostati dal campo ad altre località segrete e sostituiti con i cosiddetti praticanti “riformati”, i quali sono stati in maggioranza torturati perché rinunciassero alla loro pratica spirituale. Secondo un’altra fonte degna di fiducia, nel campo di lavoro di Masanjia si sono continuamente usati i praticanti “riformati” di Falun Gong per farne degli agenti informatori e organizzare una rete di spionaggio strettamente controllata. Queste reti di spionaggio sono state usate dal Dipartimento per la Sicurezza Pubblica e Nazionale.”

Queste stesse fonti hanno riferito in un comunicato appena contrabbandato fuori dalla Cina: “Questo è un vergognoso complotto per ingannare i media mondiali e camuffare l’atrocità delle torture brutali e degli abusi cui sono sottoposti i praticanti di Falun Gong. È un complotto che ha lo scopo di far dimenticare gli infami precedenti del campo e di trasformarlo in una risorsa politica.”

“Ci è anche stato riferito che sarà una donna di nome Su Jing a presiedere il “comitato di accoglienza” per i giornalisti visitatori.”

I gruppi per i diritti umani hanno confermato che all’interno delle prigioni cinesi la pratica della tortura è ormai diffusa. 191 praticanti di Falun Gong sono morti e altre migliaia hanno subito torture e abusi nelle prigioni dello stato.

Gli informatori dentro le prigioni cinesi rischiano la morte e devono rimanere anonimi.

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