FDIC: Il rapporto annuale espone dettagliatamente l’illegalità e la brutalità contro decine di milioni di persone

Relazione rilasciata al Campidoglio degli Stati Uniti riunisce studiosi, attivisti e vittime delle persecuzioni in Cina
 
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Il Centro d’Informazione della Falun Dafa ha pubblicato il suo Rapporto Annuale 2010 con una conferenza stampa ed una tavola rotonda presso il il Campidoglio degli Stati Uniti.

Levi Browde, direttore esecutivo del Centro d’Informazione della Falun Dafa, ha introdotto i principali risultati della relazione, compresa l’osservazione che decine di milioni di praticanti del Falun Gong continuano ad affrontare "l’illegalità e la brutalità" nella Cina continentale, e che costituiscono "il più grande gruppo di prigionieri di coscienza" nel mondo. (Leggi la sintesi, http://faluninfo.net/article/1034/)

Nella persecuzione del Falun Gong, il Partito comunista cinese (PCC) sta sviluppando meccanismi sempre più efficaci e completi per un’efferata repressione e censura", ha spiegato Browde. "Stiamo già vedendo il PCC scatenare questi meccanismi su altri obiettivi ... contro i tibetani, i cristiani ed altri gruppi perseguitati, così come per nascondere gli incidenti come la SARS ed i prodotti velenosi, i cui effetti vanno ben oltre i confini della Cina."

"In questo senso, la persecuzione del Falun Gong serve come laboratorio del PCC per la tirannia e più continua, maggiore è la minaccia per tutti noi."

Il rapporto annuale (rapporto completo, http://faluninfo.net/topic/166/) comprende dettagliatamente 109 praticanti del Falun Gong che sono morti nel 2009 a seguito di torture e di abusi in Cina, oltre a più di 2.000 praticanti che sono stati arbitrariamente condannati alla rieducazione attraverso il lavoro o nei campi di prigionia. A causa delle difficoltà connesse all'ottenimento di informazioni all'interno della Cina, i numeri reali si ritiene siano significativamente più alti. La relazione contiene anche un'analisi delle origini, le motivazioni, e le tattiche dietro la resistenza pacifica del Falun Gong alla persecuzione.

La presentazione delle principali conclusioni della relazione annuale sono state seguite da una tavola rotonda moderata da Nina Shea, direttrice dell’Institution Center di Hudson per la Libertà di Religione e commissario della Commissione USA sulla Libertà Religiosa Internazionale. Ha riunito insieme studiosi dei diritti umani e gli autori David Matas, un avvocato canadese per i diritti umani e per l'immigrazione e candidato al Premio Nobel per la pace nel 2010, ed Ethan Gutmann, autore di un libro sul Falun Gong di prossima uscita.

Tra i risultati citati da Gutmann c’era la sua stima, sulla base di indagini approfondite con ex detenuti cinesi, che ci sono tra i 450.000 e 1.000.000 di prigionieri di coscienza del Falun Gong in Cina in ogni momento. Gutmann ha anche esaminato la storia della censura della rete in Cina, la sorveglianza ed il diniego delle capacità di attacco ad internet, che lui considera siano stati istituiti come strumenti da utilizzare contro il Falun Gong.

Questi risultati, ha osservato la signora Shea, evidenziano l'intersezione tra i diritti umani o le questioni di libertà di credo e la sicurezza nazionale degli Stati Uniti.

Inoltre erano presenti il Dott. Shiyu Zhou, uno dei principali attivisti del Falun Gong per la causa della libertà di internet in Cina, e la Sig.ra Pang Jin, una giovane residente a Washington DC, la cui madre e la zia sono state entrambe condannate in processi farsa a lunghe pene detentive nel 2009, per la loro fede nel Falun Gong.

La signora Pang si è riferita nel suo discorso alla House Resolution 605 (http://it.clearharmony.net/articles/201003/10610.html), che è passata a marzo 2010 e che esprime "solidarietà ai praticanti del Falun Gong ed ai loro familiari che hanno subito persecuzioni, intimidazioni, incarcerazioni, tortura, e persino la morte" per il loro credo nel Falun Gong. "Questo tipo di sostegno da parte degli americani di buon cuore dà veramente speranza e luce a tutte le persone che soffrono in Cina", ha detto la signora Pang, che ha perso contatto con la madre dopo che è stata condannata in un processo farsa a 10 anni di carcere.

Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/4/30/116583.html

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