Capire cosa significa avere pensieri retti

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Saluti, Maestro! Saluti, compagni praticanti!

Oggi qui davanti a voi, voglio esprimere la mia gratitudine al Maestro e alla Dafa per avermi mostrato la via e per avermi guidato a comprendere davvero me stesso. Quando e come è iniziato il mio cammino, molte vite fa, non lo so, o almeno, non lo so ancora. Ma, ricorderò sempre il momento esatto in cui coscientemente ho reclamato la mia via in questa vita.

Era l’estate del 2010, stavo vedendo un film su due uomini che stavano morendo. Per qualche ragione, mentre ero seduto sul pavimento del soggiorno, ho iniziato a pensare alla mia mortalità e cosa avrei desiderato quando sarei stato sul letto di morte. Per prima cosa, ho pensato a cosa avrebbero desiderato le altre persone: “Desiderato di aver passato più tempo con la famiglia, viaggiato di più, lavorato meno, apprezzato di più le piccole cose della vita”. Poi, ho guardato in profondità nel mio cuore e ho chiesto a me stesso cosa avrei detto. Ho pensato ad un desiderio, che era: “Durante la mia vita, avrei voluto non ferire nessuno. Anche se non avessi viaggiato o avuto beni materiali per tutto il resto della mia vita, se non avessi ferito nessuno, sarei morto felice.

Comunque, dato che avevo molti difetti, il desiderio era fine a se stesso, un desiderio più che una realtà. Ho pensato tra me e me: “Con questi difetti, come sarà possibile per me non ferire nessuno durante la mia vita?” Fui rattristato da questa riflessione. Ma ero anche determinato a correggere questi difetti che non mi avrebbero fatto realizzare il mio desiderio. Ho deciso che il miglior modo per eliminarli sarebbe stato conoscerli, così ho scritto su un quaderno tutto ciò che non mi piaceva di me stesso: dare giudizi, l’insensibilità, l’intolleranza, l’ossessività e la rabbia. Quando finii di scrivere, c’erano 12 cose nella lista. Ho guardato la lista e l’ho memorizzata così quando in futuro le mie emozioni si sarebbero presentate, e prima che io le mostrassi agli altri, avrei ricordato la mia lista e avrei capito se le emozioni derivavano da uno dei miei difetti. Nel tempo, ho scoperto che alcuni di questi difetti erano facilmente trattabili; ma scoprii che la maggior parte dei miei difetti era assolutamente impossibile da correggere.

Poi, in un giorno d’autunno, ebbi una conversazione telefonica con mio fratello, che mi disse che stava leggendo il libro Zhuan Falun e che stava praticando il Falun Gong. Lui condivise con me alcuni degli insegnamenti e principi e istantaneamente capii che avrei dovuto leggere quel libro. Quel Natale ebbi tra le mani lo Zhuan Falun, lo finii presto e capii che era proprio ciò che stavo inconsciamente cercando. Attraverso le rivelazioni sulle verità dell’universo, il Maestro mi ha mostrato la via per abbandonare i miei difetti, o come presto ho scoperto, i miei attaccamenti. Con gli insegnamenti del Maestro come base e nella mente il mio desiderio come motivazione, finalmente fui in grado di superare le cose della mia lista. Nei mesi successivi, il mio desiderio diventò sempre meno un desiderio e sempre di più una realtà.

Da quando mi inserii nelle attività di gruppo dello studio della Fa, fui in grado di crescere in molte cose. Stare a Chinatown, chiarire la verità mi ha aiutato a coltivare e a scoprire i miei attaccamenti alla paura e all’ansia che le persone mi possano deridere. All’inizio il pensiero di andare a Chinatown mi faceva pensare ad ogni sorta di scusa pur di non andarci. Di base, quelle scuse mi dicevano di non andare a Chinatown anche se poco prima avevo già deciso di andare. L’ansia di andare a Chinatown prese la forma di varie scuse, alcune erano: “Devo andare a casa a studiare la Fa, devo fare gli esercizi, parlo a stento il cinese, dovrebbero andare quelli che lo parlano. E come faccio a sapere che questo è qualcosa che ci hanno dato da fare i coordinatori o fa parte dei desideri del Maestro?”

In ogni caso, anche se queste scuse invadevano la mia mente con intensità, iniziai a farmi delle domande. Le mie scuse erano davvero giustificate? Così ho usato la Fa per essere guidato a pensare con razionalità. Per prima cosa ho pensato: “Non è forse ciò che mi sta chiedendo il coordinatore di conformarmi ai principi di Verità – Compassione – Tolleranza? Se il Maestro ci avesse detto cosa fare ad ogni passo della via, sarebbe stato considerato d’aiuto per noi?” Riguardo al non parlare il cinese, la risposta era semplice: avrei dovuto impararlo. Avevo solo bisogno di imparare qualche frase che avrei potuto ripetere e ripetere. Con questo approccio, ho scoperto che avevo una risposta per ogni scusa che avevo creato nella mia mente. Alla fine, non c’erano davvero buone ragioni per non andare a Chinatown.

In seguito ho capito che quelle scuse provenivano dalle mie nozioni umane e non dal mio vero pensiero. E queste erano esattamente le nozioni da uomo comune che avevo bisogno di eliminare durante la mia coltivazione.

Così, eliminare questi attaccamenti non era un affare da poco. Richiedeva un processo e fui messo alla prova molte volte. Ricordo la prima volta in cui fui insultato da una passante mentre stavo distribuendo copie del giornale Epoch Times cinese. La signora anziana mi chiamò “traditore” e bestemmiò mentre camminava. All’inizio ho cercato di ignorarla, ma in realtà, quello che aveva detto mi aveva infastidito e ho continuato a pensarci. I miei pensieri non furono molto retti quel giorno. Pensai: “Perché devo stare lì fuori quando non c’è nessuno che ne trova giovamento?”

Dopo quell’esperienza, il pensiero di andare a Chinatown mi rendeva ansioso ogni volta. Ciò continuò per settimane. Poi un giorno a lavoro, iniziai a riflettere sulla mia attitudine sull’andare a Chinatown e perché non avevo successo a distribuire volantini. Iniziai a ricordare le storie raccontate dai praticanti della Dafa e le loro esperienze. Attraverso tutte le storie, ho trovato un tema comune che le ha rese positive, avere pensieri retti. Come se si fosse accesa una lampadina, avevo finalmente capito cosa significa avere pensieri retti. Così ho iniziato a cambiare la mia prospettiva e il mio atteggiamento nello stare lì. Decisi di andare a Chinatown quel giorno dopo il lavoro e che avrei scacciato ogni scusa che mi avrebbe fatto desistere dall’andarci. Per essere sicuro che non avrei cambiato idea, inviai una mail al mio gruppo di studio della Fa per far sapere che sarei andato a Chinatown e per chiedere se qualcuno sarebbe venuto con me. Così, dato che noi coltiviamo la Verità, sapevo che una volta cliccato il pulsante “invia” non sarei potuto tornare indietro, anche se nessuno avesse risposto alla mail.

Quando mi avviai quel giorno alle 16.30, andavo con il pensiero di salvare gli esseri senzienti. Come se fosse stato organizzato dalle vecchie forse o dal Maestro, appena andai lì, la mia fermezza fu messa alla prova. Mi fu detto da un praticante della Dafa già presente a Chinatown, di andare in Stockton street per distribuire volantini. Prima che avessi fatto metà strada lungo la collina, incontrai una signora che aveva calunniato il Falun Gong. Quella volta ero preparato. Dissi a me stesso: “Sono qui in missione, e devo avere pensieri retti. Non posso permettere che l’incontro con questa persona rovini la mia ricerca di altri che possono essere salvati”. Così ripresi la mia strada sicuro del fatto che "io posso" salvare esseri senzienti. Con pensieri retti, iniziai a distribuire i volantini. Le persone accettarono i materiali come se fossero caramelle. In meno di due ore, distribuii circa 200 volantini.

Questa esperienza rappresenta un punto importante di svolta nella mia coltivazione; mi ha ricordato com’è importante il ruolo che giocano i pensieri retti in tutto ciò che facciamo. Mi ha ricordato che devo avere davvero il potere di eliminare i pensieri negativi. Finché non permetto che qualcosa intralci la via del mio cuore, questa non lo farà. Devo fare questa scelta ogni volta che le parole delle altre persone disturbano la mia pace interiore. Ogni volta che mi viene rivolto un commento negativo, ricordo a me stesso di passare velocemente oltre ciò che ha detto quella persona e di non indugiarci su neanche per una frazione di secondo. Facendo così, prevengo ogni pensiero da uomo comune che potrebbe disturbare la mia via di coltivazione. Così, non solo ho applicato questa comprensione al mio chiarimento della verità a Chinatown ma anche nella vita di ogni giorno, con gli amici, la famiglia e i colleghi.

Dopo essere stato a Chinatown e dopo aver svolto altri progetti per la Dafa, ho iniziato a fare meno gli esercizi. Una volta ho pensato tra me e me: “Come è possibile studiare la Fa, fare gli esercizi, chiarire la verità a Chinatown, promuovere Shen Yun, essere coinvolto in Epoch Times e avere un lavoro a tempo pieno?” Tutte queste cose insieme sembravano così difficili da fare. Non lo capii subito, ma il Maestro si è preso cura di me per tutto il tempo e mi ha inviato dei consigli. Uno dei consigli giunse nel mezzo della notte. Per un periodo, mentre dormivo, mi svegliavo all’improvviso come se qualcuno strattonasse le mie braccia. All’inizio, non capivo cosa stava succedendo perché ero ancora assonnato; ma poi, meraviglia, capii che le mie mani si stavano muovendo da sole. Non in movimenti casuali, stavano mimando i movimenti degli esercizi.

Iniziai a pensare: significa che devo alzarmi e fare gli esercizi? Essendo stanco, dicevo a me stesso: “Non posso farlo; altrimenti sarò troppo stanco domani mattina per andare a lavoro”. Ciò accadde per alcune settimane. Poi una notte, mentre le mie braccia si muovevano, chiesi in uno stato assonnato: “Maestro, significa che devo alzarmi e fare gli esercizi?” Avevo anche un’immagine del Maestro nella mia mente. In quel momento, il mio corpo si mise automaticamente nella posizione seduta. Ma essendo così stanco, mi ristesi nel letto. Poco dopo, le mie braccia iniziarono a muoversi di nuovo. E nuovamente ho chiesto: “Maestro, suppongo che io debba alzarmi e fare gli esercizi?” Di nuovo il mio corpo si alzò automaticamente. Ma questa volta andò da solo fino all’altra parte del letto, dove ebbi la possibilità di prendere il cellulare. (Io uso sempre il cellulare per ascoltare la musica degli esercizi). Così guardando il telefono, finalmente capii cosa dovevo fare, gli esercizi. Così feci gli esercizi dal primo al quarto per un’ora intera. Dopo andai a dormire. Non ebbi problemi quando mi svegliai per andare a lavoro. Anzi, mi svegliai qualche minuto prima che suonasse la sveglia. Quel giorno a lavoro non mi sentii stanco, non sbadigliai neanche una volta. Dopo quella esperienza, capii che se avessi dormito un po’ meno avrei potuto fare gli esercizi al mattino ed è ciò che ho fatto da quel momento. Mi viene da ridere quando penso a quanti messaggi evidenti ho ricevuto e non li ho seguiti subito. Ringrazio davvero il Maestro per non aver perso le speranze con questo discepolo cocciuto che ama così tanto dormire.

Andare a chiarire la verità a Chinatown è stata una delle migliori cose che potessi fare per la mia coltivazione. Tutte le mie sensazioni di ansietà sono svanite. Non ho avuto più queste sensazioni e questi pensieri non si sono sviluppati più in me.

Stare lì mi ha aiutato a capire quali effetti benefici ha su di me il chiarire la verità ed è stato illuminante per capire ciò che il Maestro ha detto in “Insegnamento della Fa durante la Festa della Lanterna 2003, alla Conferenza della Fa negli USA Occidentali”:

“per quei discepoli della Dafa che hanno ottenuto la Fa dopo il 20
luglio 1999, il loro processo di coltivazione e il loro convalidare la Fa sono stati fusi insieme.

Ciò che ho imparato e compreso al livello della mia coltivazione è questo: quando bisogna coltivare e convalidare la Fa, è quasi impossibile avere l’uno senza l’altro. Ecco perché le persone comuni non coltivano, non hanno il potere di chiarire la verità e di salvare gli esseri senzienti. Inoltre, per un discepolo della Dafa, la coltivazione non può dirsi completa se non si chiarisce la verità e non si convalida la Fa. Mentre chiariamo la verità, il Maestro ha tracciato un cammino per noi per farci eliminare i nostri attaccamenti. Se noi rifiutiamo di fare ciò, non saremo più sul percorso che il Maestro ha meticolosamente tracciato per noi. Quando mettiamo alla prova i nostri cuori nel chiarire la verità o ci struggiamo in conflitti interpersonali che non riusciamo a risolvere, o quando le nostre vite sembrano troppo impegnate, il Maestro davvero ci guida e ci mostra il cammino. Noi dobbiamo soltanto prestare più attenzione. Spesso, le risposte sono sotto al nostro naso, ma noi a causa dei nostri attaccamenti scioccamente perdiamo quelle opportunità che il Maestro ha strategicamente posto perché noi raggiungiamo il Compimento.

Grazie Maestro. Grazie compagni praticanti.

Versione inglese

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