Sono una praticante del Falun Gong e ho ottenuto la Fan nel 2008. Due anni fa, grazie alla predisposizione del Maestro, sono arrivata in Svezia. In Cina coltivavo da sola, dopo il mio arrivo in Svezia, ho incontrato tanti praticanti e l’ambiente di coltivazione è totalmente cambiato. Adesso vorrei condividere le esperienze di coltivazione di questi due anni con gli amici praticanti.
Liberarmi dalla paura e distribuire i volantini faccia faccia
Sono stata una persona molto introversa fin da giovane. Ho sempre avuto paura di parlare con gli sconosciuti, spesso avevo la testa vuota e non sapevo cosa dire. Per questo motivo, ho sempre chiarito la verità tra gli amici o conoscenti. Sebbene volessi tanto sfondare la situazione, quella paura mi ha sempre bloccata.
Il primo anno quando sono arrivata in Svezia, abitavo a casa di un'amica praticante. Lei mi incoraggiava spesso ad andare a distribuire i giornali nei luoghi turistici, e mi spiegava dove dovevo metterli.
La prima volta mentre stavo andando a distribuire i giornali, mi sono sentita molto ansiosa prima di arrivare alla fermata della metro del sito turistico. Avevo il battito cardiaco accelerato e le gambe che tremavano. Mi sono posizionata contro il muro e ho tenuto in mano dei giornali, e li ho tenuti al contrario. Il Maestro mi ha incoraggiata: è arrivato un turista e ha guardato il mio giornale piegando la testa, poi ha preso un giornale.
Da allora in poi, sono andata a distribuire i giornali quasi ogni fine settimana, insieme ad altri praticanti. Mi hanno incoraggiata per ogni piccolo progresso che ho fatto, spesso condividono con me l’esperienza di cercare dentro di sé e di rettificare sé stessi, in modo da fare accettare la verità a più turisti possibile.
Sebbene ho superato la prova di distribuire i giornali, la difficoltà di parlare rimaneva ancora intatta. A volte, mi chiedevo: qui l’ambiente è tranquillo, non esiste il rischio di essere arrestata, perché ho ancora paura?
Tramite lo studio continuo della Fa, ho compreso gradualmente. Questa paura non è soltanto un attaccamento, ma è legata a tanti attaccamenti. Ho forti attaccamenti alla vanità, alla fama, mi piace sentire i complimenti, vorrei che tutti pensassero che sia brava e vorrei che tutti mi trattassero bene. Ho paura di parlare davanti agli sconosciuti, perché ho paura di sbagliare nel dire o fare qualcosa, vorrei lasciare una buona impressione ad altri. Ho paura di chiarire la verità ad altri, perché ho paura che mi dicano cose sgradevoli, e così farei una brutta figura. Perfino quando chiarivo la verità ai colleghi e agli amici, avevo paura che mi avrebbe portato a delle conseguenze in futuro, in caso avessero rifiutato di accettarla. Tutto parte da un punto: proteggere e salvaguardare sé stessi. Questo punto di partenza è sbagliato, per cui non sono in grado di comportarmi in modo magnanimo e aperto.
Dopo aver capito questo punto, ogni volta quando emerge la paura, sono in grado di afferrarla e negarla. Questo anno, quando è iniziato il periodo turistico, ho promesso dentro di me al Maestro, che sarei stata in grado di chiarire la verità e aiutare i cinesi a fare le tre dimissioni, e non mi sarei limitata alla distribuzione dei giornali. Proprio come ha detto il Maestro nello Zhuan Falun,
“è sufficiente che voi abbiate quel desiderio”.
Molto preso, con la collaborazione dei praticanti, ce l’ho fatta.
Nell’attività di raccogliere le firme, ho trovato il mio attaccamento di convalidare me stessa
Da quando Wang Lijun ha cercato asilo nel consolato degli Stati Uniti, il crimine del prelievo di organi su praticanti vivi è stato reso ulteriormente pubblico al mondo intero. Anche tutta l’Europa si sta muovendo. Abbiamo raccolto firme, facendo appello alla comunità internazionale per fermare i crimini violenti del PCC.
Quando l’Associazione Falun Dafa svedese ha inviato questo avviso, ci ho prestato molta attenzione. Ritengo che sia una cosa importante quanto le tre dimissioni dei cinesi. Se la gente firma, può essere salvata. Quando i praticanti di Stoccolma hanno iniziato a raccogliere le firme, ho partecipato attivamente. Ho stampato materiali, i moduli per le firme e ho chiesto anche ad altri praticanti di altri paesi la loro esperienza in merito. Sono stata impegnata per diversi giorni. Ho pensato che non ero stata così attiva in nessun altra iniziativa della rettifica della Fa.
Il giorno della raccolta delle firme, sono stata assegnata nello stesso gruppo con un’altra praticante che non conosce la lingua. Ha preparato un cartellone e l’ha appeso al collo. Anche se avevo fatto una buona preparazione dei materiali, il risultato della raccolta delle firme è stato pessimo. La gente passava frettolosamente davanti a me, pochi si fermavano e se ne andavano dopo poche parole. Alcune persone hanno perfino cercato di evitarmi quando mi vedevano da lontano. Coloro che mi hanno ascoltato, non hanno firmato subito. Quando hanno saputo che volevo solo una firma, l’hanno fatto.
Terminata l’attività, sentivo la bocca asciutta e mal di schiena. Ma la cosa che mi rendeva ancora più triste è che avevo raccolto soltanto alcune decine di firme. Ero molto depressa. Ho pensato che era perché la gente qui è troppo fredda, quindi è difficile salvarla. In quel momento, l’altra praticante del mio gruppo era arrivata, dicendo che era riuscita a riempire 3-4 moduli di firme. Ha detto che era stato sufficiente indicare il cartellone, facendo un saluto semplice e la gente firmava. Era arrivato anche un altro praticante, con 5 moduli pieni, dicendo che la gente è molto brava e firma volentieri.
Proprio in quel momento, la mente ha iniziato a bruciare di gelosia, rimostranza e risentimento. Tornando a casa, piangevo in metropolitana. Gli amici praticanti non hanno detto che è sufficiente avere il cuore per salvare la gente? Ci ho messo tutto il cuore, sono stata così attenta, perché il risultato è questo? Più ci pensavo, più mi sentivo frustata. Poi ho anche pensato al mio risultato nelle tre dimissioni e nella distribuzione dei volantini per Shen Yun, all’improvviso mi sono sentita molto depressa e ho pensato di non essere valida e di non avere nessuna capacità, di non essere brava a fare niente. In quel momento, un pensiero è saltato fuori: non sei capace di salvare la gente, non sei in grado di coltivare con successo. Di fronte a questo evidente pensiero di interferenza, non avevo nessuna capacità di riconoscerlo. Ho pensato che si trattasse di un fatto, se non sono in grado di salvare la gente, figuriamoci del compimento. Quando sono arrivata a casa, sono sprofondata completamente nelle mie emozioni, ho pianto fino a che non mi sono addormentata, poi ho continuato a piangere al mio risveglio.
Non so quanto tempo sia passato, all’improvviso ho pensato ad un problema: il giorno seguente sarei dovuta ancora uscire per la raccolta delle firme? Sono stata un pò combattuta, poi ho deciso che sarei dovuta andare. In quel momento, ero diventata un po’ più razionale, ho iniziato a considerare tutto da capo, per vedere dove stavano le lacune.
Il Maestro, in Lezione e Spiegazione della Fa alla conferenza della Fa della città di New York, nella sezione delle domande e risposte, ha detto:
“Quando fate le cose, io considero più importante il processo, perché durante il processo la gente può vedere la verità, durante il processo voi potete salvare la gente del mondo, e durante il processo voi potete rivelare la verità”. Il Maestro ha continuato, “Ma spesso voi enfatizzate i risultati, invece di spiegare loro pienamente, durante quel processo, i fatti che voi dovreste spiegare. Solo quando tutta la gente conoscerà la verità che deve conoscere voi avrete realmente convalidato la Dafa e chiarito i fatti".
Mi sono resa conto che sono alla ricerca dei risultati. Quando avevo chiesto informazioni ad altri praticanti, ho saputo che mediamente si possono raccogliere circa 100 firme al giorno, per cui fin da subito avevo stabilito questa cifra per me; quando ho scoperto che ero ben lontana da questo obbiettivo, ero diventata molto ansiosa. Il fatto di essere attaccata ai risultati e al numero, è perché ho collegato il risultato della raccolta delle firme con la mia capacità, in realtà volevo convalidare me stessa con la raccolta delle firme, volevo ottenere un riconoscimento del mio ego. Anche le vecchie forze lo hanno visto chiaramente. Hanno rafforzato il mio pensiero scorretto. Ho collegato perfino il risultato della raccolta firme con il compimento della mia coltivazione.
Il Maestro, nel suo Insegnamento della Fa in Australia 2007, ha citato che la vera compassione significa essere triste se non si riesce a salvare un essere. Mi ricordo l’espressione del Maestro nel video, ho percepito che il Maestro aveva quasi le lacrime agli occhi. Mentre io, non ho pensato all’opportunità persa di queste persone; nel mio cuore, le accusavo di essere fredde e difficili da salvare. Sono stata triste per molto tempo, perché non era stato soddisfatto il mio desiderio umano.
Scavando ulteriormente, ho visto che il fatto che ero così attiva per la raccolta delle firme e che ci prestavo così tanta attenzione, conteneva anche dei pensieri egoistici. Nei miei pensieri nascosti, ritenevo che dal momento che non ero riuscita a convincere molta gente a fare le tre dimissioni, volevo compensare con la raccolta delle firme, ritenevo che gli occidentali, diversi dai cinesi della Cina continentali, non sono stati avvelenati dalla cultura del partito, per cui dovrebbe essere più facili salvarli.
Con così tanti pensieri egoistici, e desideri, come potevo raggiungere lo stato puro e sacro? Certamente non potevo salvare tanta gente.
Tramite questo evento, mi sono resa conto profondamente del punto di partenza di cui ha parlato il Maestro. È veramente così, sembra che non ci sia nessuna differenza tra quello che fanno i discepoli della Dafa e ciò che fa la gente comune in superficie, ma la differenza sta nel punto di partenza e nell’obbiettivo. Qualunque cosa, non importa quanto uno abbia fatto in superficie, se il punto di partenza non è giusto, non si raggiungerà il risultato.
Tramite questo evento, mi sono resa conto profondamente del punto di partenza di cui ha parlato il Maestro.
Imparare a mettere da parte il proprio ego nella promozione di Shen Yun
Nella promozione di Shen Yun di questo anno in Svezia, il coordinatore mi ha chiesto se potevo chiedere qualche giorno di ferie per aiutare la promozione. Ho detto di sì. Tuttavia, la mia mente non era tranquilla. La società per cui lavoro stava licenziando i lavoratori in quel periodo, e aveva pianificato di mandarne a casa una persona ogni 10. Ho sentito che i nuovi impiegati sarebbero stati mandati via per primi. Nella mia sezione gli impiegati lavoravano lì da oltre dieci anni , mentre io ho iniziato a lavorare solo due anni fa, per cui ero altamente a rischio. Inoltre, la società aveva appena fatto un cambiamento strutturale, e il direttore che mi aveva assunta era stato spostato in un altro ufficio. Sebbene conoscessi il nuovo direttore, aveva sempre avuto dei pregiudizi nei miei confronti. In questa situazione, quasi tutti i colleghi stavano cercando di mettersi in mostra, facendo gli straordinari, ma io, dato che avevo dei progetti della Dafa alla sera, ho sempre seguito l’orario normale, e in questo momento avrei dovuto anche chiedere delle ferie. Cosa avrei fatto se fossi stata licenziata? Non so parlare lo svedese, ed è difficile trovare lavoro. Ho il visto per motivi di lavoro, se non riuscissi a trovare un nuovo lavoro entro tre mesi, dovrei ritornare in Cina. Se non riuscissi a trovare un lavoro, dovrei andare a chiedere asilo politico? A quel punto, cosa dovrei dire ai miei familiari? Che impatto avrei creato per la Dafa?
Mentre lottavo tra me e me, mi sono chiesta: dove sono andati i tuoi pensieri retti? La promozione di Shen Yun è la cosa più giusta da fare, il fatto del licenziamento in questo periodo non è un’interferenza? Non è una prova? Il Maestro predispone tutto per i discepoli della Dafa, perché dovrei preoccuparmi? Anche se dovessi essere veramente licenziata, forse è proprio il Maestro che vuole cambiarmi un altro ambiente di coltivazione. Dal punto di vista umano, sembrerebbe una pessima cosa, ma forse potrebbe essere utile alla coltivazione. Questi pochi minuti, mi sono sembrati un’eternità. Mi sono resa conto che stavo pensando a me stessa. Perché non ho pensato a ciò che vuole il Maestro, a ciò che serve per salvare gli esseri senzienti? La gente comune considera le cose partendo da "fama, interesse e emozione", sono un discepolo della Dafa, perché sono uguale a loro? Proprio in quell’istante, la mia mente ha deciso ed è diventata calma. Dopo la promozione di Shen Yun, ho saputo che non ero stata licenziata.
In realtà, il processo della mia coltivazione è stato relativamente tranquillo, non ci sono molti eventi emozionati. Non ho avuto delle esperienze miracolose. Tuttavia, posso percepire veramente che il Maestro si prende cura della mia coltivazione in ogni momento e mi aiuta a capire. In Cina, ogni volta quando dovevo superare delle prove, ho sempre potuto trovare degli articoli sul sito Minghui che erano adatti ai miei problemi. Quando sono arrivata in Svezia, ogni volta che l’amica praticante condivideva l’esperienza con me potevo trovare in me gli stessi problemi. Sono stata beneficiata. Anche nel luogo di lavoro, il Maestro mi aiuta a capire tramite i miei colleghi. Quando fingevo di essere modesta perché avevo paura della gelosia degli altri, i colleghi mi dicevano: se potessi essere più sincera, sarebbe meglio. Quando ho avuto dei conflitti con i colleghi, e mi arrabbiavo, i colleghi mi dicevano: come va la tua coltivazione, hai fatto qualche progresso nella xinxing?
Non sono brava con le parole. Di fronte alla salvezza compassionevole del Maestro, vorrei dire: solo l’essere diligente, può esprimere la mia gratitudine al Maestro.
Grazie Maestro, grazie praticanti. Se ci sono dei punti inadeguati, per favore,indicatemeli.
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