(Minghui.org) Nel Giugno 2013 la Società Internazionale per i Diritti Umani (IGFM) ha lanciato in Germania, ad Heidelberg, una campagna su base nazionale per “Fermare il prelievo forzato di organi”. Da quel momento in poi, si sono tenuti con successo raduni in molte città, tra cui Friburgo, Stoccarda, Monaco e Norimberga.
Il fine della campagna é quello di portare all’attenzione dell’opinione pubblica il crimine del prelievo di organi da parte del Partito Comunista Cinese (PCC) su praticanti vivi del Falun Gong in Cina ed é quello di persuadere i governi dell’Occidente ad adottare delle misure concrete per impedire ai cittadini, provenienti da diverse nazioni, di andare in Cina per trapianti di organi.
L'Avvocato dei Diritti Umani M. Koerper ha parlato al raduno |
Alcuni passanti firmano la petizione che condanna l'espianto forzato di organi | Il Presidente dei Verdi di Amburgo, Katharina Fegebank, |
Il 27 e 28 Agosto, l’IGFM ha organizzato una raccolta firme nei rispettivi centri cittadini di Amburgo e Brema. La Presidente dei Verdi di Amburgo, Katharina Fegebank, ha ospitato l’evento nella sua città natale ed ha tenuto lei stessa un discorso. “Mi si sono rizzati i capelli quando ho sentito che gli organi venivano asportati da corpi di persone vive”, ha esordito la Presidente, “soprattutto dal momento che le vittime principali sono praticanti del Falun Gong... Abbiamo prestato grande attenzione al problema e siamo in stretto contatto con alcuni rappresentanti del Falun Gong".
“Nel promuovere iniziative politiche ed economiche (con la Cina) dobbiamo valutare attentamente se i diritti umani dei Cinesi siano rispettati e salvaguardati. Sovente mi sento che questo problema non ha ancora ricevuto la dovuta attenzione".
Durante il suo discorso, la Signora Fegebank ha ringraziato i praticanti del Falun Gong per i loro "sforzi quotidiani per migliorare i diritti umani".
È stata molto lieta che un raduno dell’IGFM si sia tenuto ad Amburgo e si é augurata che i praticanti del Falun Gong possano rimanere forti di fronte alle atrocità in corso in Cina. Inoltre ha aggiunto "L’espianto di organi è un argomento su cui dobbiamo unire le nostre forze per poterlo affrontare".
Nel 2006, un membro della società IGFM ed un esperto di economia cinese, Man Yang Wu, hanno riferito che David Kilgour e David Matas, nell’indagine da loro svolta sul prelievo di organi in Cina, sono in possesso di prove che confermerebbero che tali atrocità stiano effettivamente avvenendo.
“Il prelievo di organi in Cina é gestito direttamente dallo Stato a scopo di lucro” ha riportato l’economista Wu. “Nonostante il prelievo di organi sia diffuso in molte parti del mondo, solo in Cina esiste un sistema strutturato in atto che coinvolge polizia, esercito, campi di lavoro, l’intero sistema giudiziario e grandi ospedali statali".
“Secondo il PCC la Cina gestirebbe 12000 trapianti di organi all’anno. La fonte di questi organi si dice che provenga dai corpi di prigionieri giustiziati. Tuttavia il Partito ha riconosciuto che, in media, solo 1700 prigionieri vengono eseguiti ogni anno. Come può quindi il Partito giustificare 12000 trapianti all’anno da soli 1700 donatori potenziali?”
“Avvieremo un progetto tra i politici tedeschi per fermare o limitare il 'turismo dei trapianti' in Cina", ha detto Hubert Koerper, membro del consiglio IGFM, nel suo discorso al raduno.
Si é anche raccomandato affinche l’IGFM porti avanti quattro punti:
1) Inviare una delegazione internazionale d’inchiesta indipendente in Cina per analizzare le fonti delle decine di migliaia di organi e le uccisioni di massa di prigionieri politici
2) Sviluppare leggi e regolamenti appropriati per evitare che turisti europei si rechino in Cina per trapianti di organi
3) Porre termine alla cooperazione tra ospedali europei e agenzie cinesi che si occupano di trapianti di organi, incluso l’ addestramento di chirurghi di trapianto cinesi in Germania
4) Richiedere alle compagnie assicurative tedesche ed europee di non rimborsare alcuna operazione di trapianto di organi avvenuta in Cina
Inoltre, si é mobilitato affinché dispositivi medici necessari per gli interventi per trapianti di organi, come farmaci che inibiscono il rigetto dei trapianti, non vengano esportati in Cina.
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