Epoch Times Italia: Resoconto fa luce sull'espianto di organi su praticanti del Falun Gong in Cina

Fonte: www.epochtimes.it del 14 luglio 2014
 
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Yang Guang e il suo vecchio amico, un funzionario della logistica presso uno dei maggiori ospedali nel Nordest della Cina, avevano pianificato tutto: per molti mesi il funzionario, lentamente e con attenzione, avrebbe raccolto quei file e quei documenti che passavano dalla sua scrivania e che rivelavano un sistema di espianto illecito di organi messo in atto presso l'ospedale. In seguito, avrebbe lasciato la Cina per motivi di 'vacanza', disertato il lavoro e denunciato come gli ospedali cinesi stavano uccidendo per i loro organi i praticanti del Falun Gong, una pratica spirituale perseguitata nel Paese.

Una ricostruzione del prelievo degli organi su praticanti del Falun Gong in Cina durante una manifestazione a Ottawa in Canada nel 2008. (Epoch Times)

Yang Guang ha raccontato che il loro piano venne rovinato nel dicembre del 2009, quando il suo amico ricevette una visita da parte degli agenti segreti cinesi che lo avevano scoperto. Adesso il suo amico è in pensione e per diversi anni non ha potuto contattarlo.

Tuttavia, Yang ha detto di avere degli appunti dettagliati delle loro discussioni avvenute nel corso degli anni 2000. All'inizio di quest'anno ha riepilogato le sue annotazioni nelle interviste con Epoch Times, fornendo un ritratto di come l'espianto di organi dai praticanti del Falun Gong possa effettivamente verificarsi in Cina.

I 'controrivoluzionari'

Yang Guang è un cinese attualmente residente in Danimarca, è noto ai giornalisti di Epoch Times della città da un certo numero di anni ed è considerato affidabile. Il suo resoconto è basato su circa cinquanta colloqui telefonici avuti dal 2007 al 2009 con il suo amico, il signor Wang (uno pseudonimo), ciascuno della durata che va da un minimo di trenta minuti a diverse ore.

Perché un medico che lavorava in Cina avrebbe dovuto fornire a un amico così tante informazioni inerenti ad attività altamente illegali e che comportano la violazione dei diritti umani? Secondo Yang Guang, la loro non era un'amicizia comune: nel 1968, durante la caotica Rivoluzione Culturale, i due vennero etichettati come facenti parte della stessa 'cricca controrivoluzionaria'. Trascorsero dieci anni e otto mesi insieme nella stessa prigione.

Yang ha detto: «Questa non è una normale amicizia, è un legame di vita e di morte – molto, molto speciale. Quando sentii parlare di espianti di organi, sapevo che operava in quel campo e gli chiedevo costantemente di raccogliere informazioni a riguardo. La nostra amicizia è profonda».

Successivamente alla loro riabilitazione politica avvenuta nel 1978, Wang è entrato nel Partito Comunista, è diventato un medico e decenni più tardi è divenuto il funzionario capo della logistica di un importante ospedale nel Nordest della Cina. Nel frattempo, Yang Guang ha portato avanti una carriera nello sviluppo tecnologico e nei media a Hong Kong, ed è stato a lungo uno schietto critico del Partito Comunista.

Yang ha fornito a Epoch Times il vero nome e l'ex posto di lavoro di Wang, entrambi i quali erano verificabili online. Epoch Times non ha tentato di contattare Wang a causa dei pericoli ai quali tale contatto lo esporrebbero.

Il resoconto che Yang ha fornito era in gran parte congruo con ciò che era già noto riguardo gli espianti di organi dai praticanti del Falun Gong cinesi – sebbene i prezzi di vendita degli organi che indicava fossero più alti di quanto fosse stato precedentemente segnalato.

Una versione del resoconto di Yang Guang è stata mostrata ad Ethan Gutmann, giornalista investigativo il cui libro sugli espianti degli organi in Cina sarà pubblicato nel mese di agosto. Gutmann ha detto in risposta: «Sebbene sia una testimonianza di seconda mano e deve essere presa 'cum grano salis', nel resoconto del signor Wang emergono diversi elementi: il ruolo centrale ed esplicito dell'Ufficio 610 nel procedimento di selezione dei praticanti del Falun Gong, l'estrema elasticità dei prezzi degli organi destinati al turismo estero dei trapianti, e sorprendentemente il basso numero, rispetto ai praticanti del Falun Gong, dei condannati a morte ai quali vengono abitualmente espiantati gli organi (presumibilmente nella regione di Harbin)».

Nonostante il resoconto di Yang sia di seconda mano, Epoch Times ha deciso comunque di pubblicarlo per diverse ragioni: Yang in passato si è sempre dimostrato attendibile; i rapporti di prima mano scarseggiano, data la natura delle informazioni estremamente sensibili sotto l'aspetto politico; il resoconto di per sé va ad aggiungersi a ciò che è già pubblicamente noto riguardo al prelievo degli organi dai prigionieri di coscienza in Cina.

La logistica

Il signor Wang è stato ad un certo punto il vice capo e in seguito il capo della logistica in due diversi ospedali nel lontano Nordest della Cina. Yang ha raccontato che questo lo metteva nella condizione di supervisionare, tra le altre cose, il mantenimento delle scorte di sangue in ospedale, le corrispondenze dei gruppi sanguigni, gli accordi da prendere e la negoziazione dei prezzi per le operazioni di trapianto. Inoltre si occupava di fornire un alloggio a quegli stranieri che venivano in Cina per i trapianti di organi.

I praticanti del Falun Gong sono la principale fonte degli organi utilizzati nelle operazioni di trapianto presso i due ospedali affiliati dove Wang ha lavorato, e il processo – la catalogazione dei prigionieri del Falun Gong per gruppo sanguigno, l'individuazione di un candidato per il trapianto e il loro trasferimento alle strutture mediche – è supervisionato dall'Ufficio 610 locale. L'Ufficio 610 è un apparato di sicurezza extralegale istituito da Jiang Zemin il 10 giugno 1999, per coordinare e condurre la persecuzione totale del gruppo spirituale del Falun Gong. Inizialmente, il regime cinese sosteneva questa pratica spirituale tradizionale, ma spaventato dal crescente numero delle persone che divenivano praticanti ha iniziato a perseguitarla.

I prigionieri giustiziati

Wang ha detto che i detenuti effettivi del braccio della morte, quei criminali che sono stati condannati a morte, giustificano solo un piccolo numero degli organi procurati.

Yang ha detto: «Mi disse che ogni anno, persino nelle dieci più grandi città della Cina, venivano giustiziati dopo essere stati condannati a morte non più di cinquanta prigionieri, e successivamente i loro organi erano disponibili per il trapianto. Tuttavia ogni anno, i due ospedali dove Wang ha lavorato hanno dovuto effettuare più di duemila interventi di trapianti».

«Inoltre, alcuni anziani funzionari del Partito Comunista Cinese e i loro parenti rifiutano gli organi provenienti dai prigionieri giustiziati. Loro richiedono specificatamente organi provenienti da prigionieri giovani e in vita. Pertanto, gli organi provenienti dai prigionieri giustiziati sono solitamente riservati agli stranieri che vanno in Cina per un trapianto».

Yang ha detto che i prezzi per gli stranieri non sono fissi: in alcuni casi ai pazienti ricchi e alla disperata ricerca di un organo è stato chiesto, per il trapianto e la degenza in ospedale, fino a un milione e mezzo di euro circa.

Queste cifre sono multiple rispetto alle tariffe che venivano pubblicizzate fino al 2006 sui siti web cinesi. Dopo che l'espianto degli organi dai praticanti del Falun Gong è stato denunciato nel 2006 da diversi ricercatori al di fuori della Cina, i centri per i trapianti hanno iniziato a rimuovere le pagine web che pubblicizzavano i prezzi per le operazioni.

Yang ha spiegato la discrepanza facendo riferimento al modo in cui il sistema medico cinese possa estorcere il denaro a coloro che vengono in cerca di aiuto.

«Voi non conoscete la corruzione e la tenebrosità degli ospedali», ha detto il signor Wang riferendosi ai casi in cui i pazienti ordinari in Cina possono essere costretti a pagare delle tangenti o a scontrarsi con i medici e gli infermieri quando viene loro estorto del denaro.

I 'donatori' del Falun Gong

Wang ha raccontato che dal 2000, il distaccamento dell'Ufficio 610 della città di Shenyang nei pressi dei suoi ospedali, ha iniziato a fornire i dati sui potenziali 'donatori' del Falun Gong in sua custodia. Venivano identificati per sesso, età e numero di campo di lavoro. Non veniva fornito alcun nominativo.

Yang racconta che a sua volta Wang avrebbe inviato il personale medico nelle prigioni, nei campi di lavoro e nei centri di lavaggio del cervello per raccogliere i campioni di sangue, e in seguito avrebbe preparato le attrezzature, i farmaci, i frigoriferi, le apparecchiature per la conservazione e i veicoli medici.

Una volta che veniva individuata una corrispondenza, l'ospedale avrebbe contattato l'Ufficio 610, che inviava all'ospedale un furgone con a bordo il corrispondente praticante del Falun Gong.

L'ospedale avrebbe quindi eseguito un ulteriore esame del sangue per assicurarsi che fosse la persona giusta e quindi anestetizzava la vittima per rimuovere i suoi organi. Solitamente, secondo la testimonianza di Wang, il fegato, i reni e le cornee venivano rimossi contemporaneamente.

Il corpo veniva poi smaltito nell'inceneritore dell'ospedale. Wang ha aggiunto che l'intero processo era monitorato dagli agenti dell'Ufficio 610.

Il personale ospedaliero era istruito a mantenere il segreto e non poteva chiedere informazioni sull'identità dei 'donatori', o sul numero dei trapianti condotti presso altri ospedali.

Yang ha detto: «Ogni anno vengono riferiti al comitato di Partito dai duemila ai tremila trapianti di organi eseguiti. Tutti i dati relativi a questi trapianti di organi vengono cancellati dal computer sotto gli occhi attenti del personale dell'Ufficio 610».

Fonte

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