Il poema di Liu Shang esprime la solitudine e la sconforto della poetessa Cai Wenji, rapita dai nomadi del nord durante la dinastia Han orientale |
L’espressione «rovesciare la terra e il cielo» appare per la prima volta nel poema di Liu Shang 18 canti di un flauto nomade, composto nel periodo della dinasta Tang (618-907 d.C.).
Liu Shang sebbene fosse un eccellente poeta e pittore, aveva il vizio di bere ed era spesso depresso. Beveva di notte e poi si metteva a scrivere sulle sue emozioni più profonde.
Non si limitava solo alla poesia, ma la sua vena artistica abbracciava anche la pittura. Dipingeva uccelli, pesci, insetti e paesaggi. Visse in solitudine per molto tempo e un giorno scomparve nel nulla. Nessuno sa cosa che fine abbia fatto.
Il poema 18 canti di un flauto nomade, parlava di Cai Wenji, una celebre poetessa e musicista che visse durante la dinastia Han orientale (25-220). La giovane fu rapita dai nomadi Xiongnu (1), che invasero la capitala cinese dal 194 al 195 d.C. e fu fatta prigioniera nelle terre del Nord.
Durante gli anni di prigionia, Cai Wenji divenne la moglie di un principe nomade e diede alla luce due figli. Fu prigioniera dei nomadi per dodici lunghi anni, fino a quando il condottiero Cao Cao (2) pagò un ingente somma di denaro per riportarla in Cina. La giovane fu liberata e poté tornare nella sua terra natale, ma dovette lasciare i suoi figli ai nomadi.
Il sesto canto del poema di Liu Shang recita: «Biasimo la breve primavera, non trovando fiori e salici nella terra nomade. Chi sa rovesciare il cielo e la terra? Cerco la stella del Nord mentre mi rivolgo a Sud. I nomi e la lingua non mi appartengo, il silenzio domina. Quando si esegue un comando, i gesti sono migliori delle parole». Emerge chiaramente dal passaggio un sentimento di solitudine e di tristezza.
Successivamente l’espressione poetica «rovesciare il cielo e la terra» si è trasformata in un modo di dire. In cinese si dice 天翻地覆 (tiān fān dì fù) e significa intraprendere un importante cambiamento.
Note:
1. Gli Xiongnu (匈奴) furono un’antica popolazione nomade del Nord della Cina.
2. Cao Cao (155-220 d.C.) fu il penultimo cancelliere della dinastia Han orientale. Svolse un ruolo di gran importanza durante il periodo dei Tre Regni; pose le basi di quello che sarebbe diventato lo stato di Wei.
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