(Minghui.org) Un rinomato avvocato di Sydney, in Australia, che ha seguito pro-bono diverse cause nel campo della difesa dei diritti umani, tra le quali rappresentare nei tribunali australianii praticanti del Falun Gong, ha rilasciato la scorsa settimana un’intervista a Minghui affrontando il tema dell’ondata di cause legali presentate dai praticanti del Falun Gong contro l’ex leader cinese Jiang Zemin. Robert Dubler, avvocato di Sydney, ha definito “un meraviglioso passo avanti” per il popolo cinese le oltre 40.000 cause intentate dai praticanti del Falun Gong a partire dal mese di maggio in Cina.
Negli ultimi tempi, anche i praticanti che adesso vivono lontani dalla Cina in oltre 20 nazioni, si sono uniti alla valanga di cause contro Jiang accusandolo di istigazione alla persecuzione del Falun Gong a partire dal 1999.
Dubler ha rappresentato molti dei querelanti in cause per i diritti umani di fronte al Comitato contro le torture di Ginevra, alla Corte d’appello del Nuovo Galles del Sud e all’Alta corte d’Austalia, tra i querelanti anche molte vittime di tortura in Cina.
“È senza dubbio un bene subire pressione da un gran numero di Paesi” ha detto Dubler. “L’idea è che, con l’istituzione di un sistema globale contro la criminalità, i colpevoli non restino impuniti”.
I colpevoli, così come anche l’ex capo di Stato, sono a conoscenza del fatto che contro di loro sono in corso azioni legali in ogni parte del mondo, questo rende loro difficile viaggiare ed essere accettati nella società civile al di fuori dei propri Paesi di origine. Questa situazione porterà ad aumentare l’attenzione su di loro e, auspicabilmente, in futuro impedirà il perpetuarsi di tali atrocità”, così ha continuato Dubler.
Robert Dubler, Presidente dell’Ordine degli avvocati di Sidney |
Nessuno dovrebbe essere al di sopra della legge
Dubler si è occupato molto di diritti umani. Ha lavorato pro-bono in molti casi in tale ambito, come ad esempio in favore della legge costituzionale Aboriginal Stolen Generation presso la Corte d’Appello di Australia, in diversi altri casi riguardanti lo status di rifugiato del Timor orientale in Australia ed è stato anche consulente nel caso di un parente del giornalista australiano ucciso in Timor Est nel 1975. Attualmente è impegnato nella stesura di un libro proprio sui crimini contro l'umanità.
Dubler considera le denunce dei praticanti del Falun Gong molto più che qualcosa di simbolico, a dispetto della corruzione endemica esistente all’interno del sistema legale cinese. Ha citato il caso dell’ex dittatore cileno Augusto Pinochet, colpevole di aver ordinato innumerevoli uccisioni e che venne arrestato dalla polizia a Londra grazie al mandato di cattura emanato dalla Spagna.
“Loro [i praticanti del Falun Gong] hanno intentato montagne di cause solo per dimostrare che, anche se sei l’ex capo del Paese più potente al mondo, non significa che tu possa essere al di sopra della legge”, ha dichiarato Dubler. “Finché hanno denunce nei Paesi di appartenenza, non hanno impunità nemmeno in Paesi stranieri. Ciascuno di noi vive infatti all’interno di un sistema universale di giustizia. Nessuno deve esserne al di sopra”.
Dubler incoraggia i praticanti del Falun Gong a essere determinati: “Dalla nostra posizione in Occidente, proviamo a fare qualcosa nei tribunali occidentali. Questo è di fondamentale importanza in quanto continuiamo a sostenere che nel sistema legale cinese non esiste, in realtà, una corretta procedura così come, invece, dovrebbe esserci.
“È un passo avanti davvero eccezionale quello che il popolo cinese sta tentando di fare nel proprio Paese, laddove veramente deve essere fatto di più. Adesso l'attenzione è proprio focalizzata sull’ incapacità del sistema giuridico cinese in casi simili".
Dubler ha aggiunto che, proprio perché la Cina fa parte della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura e della Convenzione internazionale sui diritti civili e politici, "È il momento di adottare obiettivi e pratiche comuni".
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