Shanxi: settantacinquenne muore poche settimane dopo il suo rilascio dalla detenzione

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(Minghui.org) Il signor Cheng, un residente della città di Jinzhong è morto poche settimane dopo il suo rilascio dalla prigione. Era stato arrestato e condannato al carcere in quanto praticante del Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.

Quando nello scorso novembre, il praticante è stato riportato a casa, non riusciva più a riconoscere nessuno. Essendo sempre stato pieno di energia e in salute, i suoi familiari sospettano che abbiano abusato di lui nel centro di detenzione, tuttavia i dettagli esatti della sua morte restano tuttora ignoti.

Morte come probabile conseguenza degli abusi

Nonostante avesse un cancro al colon, dopo aver iniziato a praticare il Falun Gong nel 1997, aveva completamente recuperato la salute. E dopo aver acquisito una nuova prospettiva di vita, non era mai rifuggito dal condividere con gli altri la ragione della sua buona sorte. Tuttavia, il suo rifiuto di rinunciare alla fede in quella pratica che gli aveva portato tali benefici, si è rivelato la ragione del suo arresto.

Il 17 marzo 2014, decine di agenti hanno saccheggiato la sua abitazione e lo hanno preso in custodia. Sebbene, dopo diverse ore di interrogatorio, la polizia l'ha rilasciato su cauzione, nei mesi successivi, gli agenti si sono ripetutamente presentati a casa sua per molestarlo.

Il 5 dicembre dello stesso anno, la procura (*) locale lo ha incriminato e il 30 ottobre 2015, è stato condannato a tre anni di carcere.

I familiari dell'ex impiegato governativo sospettano che nel centro di detenzione dove è stato trattenuto temporaneamente in seguito alla sua condanna, abbiano abusato di lui. Quando una ventina di giorni dopo il suo arrivo nel centro, ai suoi familiari è stato chiesto di andarlo a prendere, il praticante era estremamente debole e aveva perso le sue funzioni cognitive.

Denuncia penale contro Jiang Zemin

Prima della sua condanna nello scorso ottobre, il signor Cheng aveva presentato una denuncia penale contro l'ex dittatore cinese Jiang Zemin per aver avviato la persecuzione del Falun Gong, che ha provocato il brutale scompiglio dei suoi anni di pensionamento.

Nella sua denuncia, il signor Cheng ha dato credito al Falun Gong per avergli restituito la salute. Ha scritto: “Nel 1992, sono stato sottoposto ad un intervento chirurgico per rimuovere il cancro al colon, tuttavia, nel corso dei successivi cinque anni, le mie condizioni sono continuate a peggiorare. Ho anche sofferto dell'ingrossamento della prostata e dell'irrigidimento di una spalla. Nel 1997, sono fortunatamente venuto a conoscenza del Falun Gong e poco dopo aver iniziato a praticare, tutti i miei sintomi sono scomparsi”.

Il signor Cheng era anche grato al Falun Gong per averlo aiutato a smettere di fumare, bere e giocare a 'mahjong'. “Il Falun Gong mi ha salvato la vita e volevo solamente far sì che sempre più persone sapessero quanto questa disciplina è grandiosa”, ha scritto per spiegare il perché, nonostante la persecuzione, non ha mai vacillato nella sua fede.

Poco dopo l'inizio della persecuzione nel luglio 1999, quando ormai era già in pensione, gli è stato ordinato per tre volte di relazionarsi con il suo ex datore di lavoro presso un ente governativo nella contea di Zuoquan.

“Ogni volta che sono tornato nella contea di Zuoquan, sono stato messo sotto pressione per scrivere delle dichiarazioni di ammissione 'dell'errore' che ha detta loro avrei commesso nell'aver scelto di praticare il Falun Gong. Successivamente, il mio datore di lavoro mi ha privato di tutti i quei benefici che mi spettavano in qualità di funzionario del governo in pensione”, ha scritto l'uomo.

La denuncia presentata, ha anche esposto dettagliatamente il saccheggio della sua abitazione che ha accompagnato il suo arresto nel marzo 2014. “Shen Jianjun, capo dell'Ufficio 610 (*) del distretto di Yuchi, ha fatto irruzione nella mia abitazione con al suo seguito decine di agenti ed hanno messo tutto sottosopra. Hanno confiscato due computer fissi, quattro stampanti, due taglierine, una plastificatrice, un disco rigido portatile, tre U drive [archivi di file], cinque telefoni cellulari e altri oggetti di valore”.

“Mia moglie ed io siamo stati portati nel seminterrato dell'Ufficio di sicurezza interna, dove siamo stati interrogati, fotografati e sottoposti al rilevamento delle impronte digitali e ad un prelievo del sangue. Siamo stati rilasciati soltanto a mezzanotte, dopo aver pagato la cauzione”.

Tuttavia, dal momento che la polizia ha continuato a presentarsi a casa del signor Cheng per molestarlo, il suo rilascio non gli ha portato alcun sollievo. Il 12 giugno 2015, è stato processato e nel mese di ottobre, poco dopo essere stato condannato al carcere, è deceduto.

(*) GLOSSARIO

Versione inglese

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