(Minghui.org) Dall'inizio della persecuzione del Falun Gong nel luglio 1999, la praticante Lin Guilan è stata imprigionata numerose volte per la sua fede. Il 21 marzo 2016, ha finito di scontare la pena a nove anni di reclusione nel carcere femminile della provincia di Liaoning, dove è stata torturata fino a un passo dalla morte.
Seguendo gli insegnamenti del Falun Gong, la signora Lin si è sforzata di essere una brava persona
Nel dicembre 1998, un collega le ha fatto conoscere il Falun Gong e dopo aver praticato gli esercizi per un mese, la sua salute fisica è migliorata notevolmente. Come risultato di questo miglioramento, la donna ha smesso di arrabbiarsi con il marito. La pratica si è dunque dimostrata di beneficio anche per i suoi familiari.
I suoi amici e colleghi di lavoro sono rimasti tutti impressionati da come è cambiata e hanno iniziato a rispettarla per il suo buon carattere e i suoi elevati standard morali.
Torturata quasi a morte nel carcere femminile della provincia di Liaoning
Dopo che la corte intermedia ha confermato il verdetto iniziale, la praticante è stata trasferita dal centro di detenzione N.2 della città di Fushun al carcere femminile della provincia di Liaoning, dove è stata costretta a stare in piedi contro un muro per dieci ore di fila. Ben presto ha iniziato ad avvertire forti mal di testa e ad accusare la perdita dell'udito, mentre le sue gambe hanno cominciato a tremare irrefrenabilmente.
È stata costretta a sedersi 24 ore al giorno su un piccolo sgabello (*) di circa cinque centimetri di larghezza per venti di lunghezza. Dopo due giorni seduta in quel modo, ha vomitato ed è crollata.
Il medico della prigione ha detto che la praticante stava versando in condizioni critiche e che doveva essere portata al pronto soccorso. Invece, è stata trasferita alla fabbrica del carcere per svolgere i lavori forzati.
La donna è poi svenuta, ma non appena ha ripreso conoscenza, è stata subito messa al lavoro. Le guardie hanno incaricato delle detenute criminali di monitorarla per tutto il giorno. Anche quando andava in bagno e quando dormiva, dovevano accertarsi che fosse ancora viva.
Nel 2010, la praticante non era in grado di camminare a causa di lancinanti dolori alle gambe, tuttavia le guardie hanno costretto due detenute a portarla in fabbrica a lavorare.
Illegalmente incarcerata per aver esercitato i suoi diritti fondamentali
Prima della sua condanna a nove anni nel Liaoning, la signora Lin era già stata imprigionata numerose volte.
Nel 1999 dopo l'inizio della persecuzione, è stata arrestata per la prima volta a Pechino, perchè si è appellata in favore del Falun Gong.
Nell'ottobre del 1999, è avvenuto il suo secondo arresto alla stazione ferroviaria della città di Fushun, dove si era recata per prendere il treno per Pechino. È stata rilasciata dopo che la sua famiglia ha pagato 1.500 yuan (200 euro circa) all'Ufficio 610 (*) locale. Tuttavia, dopo il suo rilascio, è stata mandata per un mese in un centro di lavaggio del cervello.
Nell'ottobre del 2000, la praticante si è nuovamente recata a Pechino ed è stata arrestata in Piazza Tiananmen perché praticava gli esercizi del Falun Gong. In quell’occasione una poliziotta l'ha gettata a terra e l'ha presa a calci e schiaffi.
È stata condannata a tre anni di lavori forzati da scontare in un campo di lavoro, dove è stata brutalmente torturata. Nella struttura, è stata sottoposta al metodo di tortura chiamato “volare come l'aereo” (*), costretta a stare in piedi per lunghi periodo di tempo ed elettrizzata con manganelli elettrici.
Incarcerata nel centro di detenzione N.2 della città di Fushun
Alle 04:00 di mattina del 15 marzo 2005, diversi poliziotti in borghese hanno aperto a calci la porta dell'abitazione della signora Lin, l'hanno arrestata insieme ad altre quattro praticanti che erano in visita da lei e hanno saccheggiato il suo appartamento, confiscando 20 mila yuan in contanti (2.700 euro circa) (*).
La donna è stata detenuta per una settimana in un luogo provvisorio e poi trasferita nel centro di detenzione N.2 della città di Fushun, dove è stata costretta a produrre oggetti d'artigianato con materiali tossici.
A causa di ciò è rimasta stordita per alcuni giorni e la testa gli ha fatto male terribilmente. È stata detenuta in quella struttura per quasi un anno, dal marzo 2005 al marzo 2006, fino a quando è stata trasferita nel carcere femminile della provincia del Liaoning.
(*) GLOSSARIO
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