(Minghui.org) La Procura del distretto di Yanqing ha deciso di non condannare la signora Qin Shourong che è in attesa del processo per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.
Il 26 novembre 2015 tre ufficiali hanno fatto irruzione in casa sua e l'hanno arrestata. Gli agenti l'hanno rilasciata su cauzione, dopo averla trattenuta per trenta giorni.
Mentre attendeva il processo, la procura locale ha rinviato il caso alla polizia per due volte perché le prove erano insufficienti.
Anche se la polizia ha raccolto delle "prove" aggiuntive contro la praticante, la Procura (*) alla fine ha respinto il caso, sulla base del fatto che la prova non è riuscita a dimostrare che avesse fatto qualcosa di illegale.
Alla donna sono stati rilasciati due documenti, uno dei quali mostra la decisione della Procura di non accusarla, mentre l'altro afferma che il suo status di "rilascio su cauzione" è scaduto e che quindi è completamente libera.
Verdetto di non accusa
L'immagine seguente mostra una parte del primo documento consegnato alla signora Qin.
Questo documento dice: "Verso le 10:00 del 26 novembre 2015 la polizia, nella casa di Qin Shourong, appartamento 202, villaggio Xiatun, città di Dayushu, contea di Yanqing, Pechino, ha scoperto quanto segue: 153 libri del Falun Gong, 45 calendari e 1 calendario da tavolo che portavano i messaggi del Falun Gong, 6 DVD con informazioni sul Falun Gong e un lettore video."
Si afferma che la Procura ha rinviato il caso alla polizia l'8 giugno e nuovamente il 21 luglio. Di conseguenza per due volte la Procura ha spostato la presentazione dell'atto d'accusa contro la signora Qin al 9 luglio e il 19 settembre.
"Sulla base dell'indagine fatta dalla Procura," continua, "e l'inchiesta della polizia, i materiali di propaganda che erano dello stesso formato e contenuto, non hanno superato la quantità consentita per uso personale. I reati contestati dalla succursale della polizia di Yanqing mancavano di supporto concreto e di prove sufficienti. Quindi non hanno soddisfatto i requisiti per muovere un atto d'accusa. Secondo il punto 4 dell'articolo 171 della procedura penale della Legge della Repubblica Popolare Cinese, la Procura ha deciso di non accusare Qin Shourong."
Cessazione dello stato di "rilascio su cauzione"
Il secondo documento (vedi sotto) dice: "Poiché la Procura ha deciso di non condannarti, sulla base dell'articolo 77 del codice di procedura penale della Repubblica Popolare Cinese, noi ora terminiamo il tuo stato di rilascio su cauzione."
Trenta giorni di detenzione
Il 26 novembre 2015 la signora Qin, di 53 anni, dopo il suo arresto è stata portata alla stazione di polizia della città di Dayushu. Gli agenti hanno trattenuto la donna su una sedia di ferro (*), immobilizzandole gli arti per più di 4 ore.
In seguito la polizia l'ha portata al centro di detenzione di Changping. La donna si è rifiutata di sottoporsi alla visita medica, così è stata picchiata da un ufficiale soprannominato Wang che le ha ammanettato le mani dietro la schiena. Le manette erano così strette che le hanno tagliato la carne e i polsi hanno cominciato a sanguinare.
Quando ha rifiutato fermamente di essere ammessa al centro di detenzione, gli agenti l'hanno lasciata esposta alle intemperie per 4 ore prima di riportarla alla stazione di polizia. La donna è stata nuovamente sottoposta alla sedia di ferro, questa volta per circa 8 ore. È stata liberata da questa tortura il mattino successivo intorno alle 9.00.
La polizia ha cercato di nuovo di portarla al centro di detenzione di Changping e questa volta ha ottenuto la sua ammissione.
Diversi agenti di sesso maschile hanno tenuto la donna sdraiata sopra un letto e gli hanno sollevato la camicia esponendole il petto per permettere al medico del centro di detenzione di esaminarla. Dopo la visita la praticante è stata inviata in una cella, dove due agenti di sesso femminile le hanno strappato via i vestiti e le hanno messo una divisa da detenuta.
Il 25 dicembre la signora Qin è stata rilasciata su cauzione. In data 11 aprile 2016 la polizia le ha notificato che il suo caso era stato trasmesso alla procura. Il 27 giugno l'avvocato della donna è andato alla Procura per chiedere informazioni sul suo caso e per sostenere la sua innocenza.
(*)GLOSSARIO
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