Heilongjiang: Uomo muore quattro mesi dopo essere stato arrestato per la sua fede

(Minghui.org) Un residente della città di Wuchang è morto meno di quattro mesi dopo essere stato arrestato per aver rifiutato di rinunciare al Falun Gong, una disciplina spirituale perseguitata dal regime comunista cinese.

Il 6 maggio di quest'anno il signor Lu Zhifan di 50 anni è stato catturato insieme ad altri nove praticanti locali. L'uomo è stato detenuto nel centro di detenzione della foresta di Chaihe e in poco tempo il suo arresto è stato formalmente confermato.

L'11 luglio l'avvocato del praticante ha cercato di incontrare il suo assistito, ma è stato allontanato dalla struttura. Il dipartimento di polizia locale e il centro di detenzione hanno affermato che il praticante ha rifiutato di rinunciare al suo credo e che le visite ai carcerati devono essere approvate dal Ministero provinciale di pubblica sicurezza.

Dopo aver appreso la notizia del suo ultimo arresto sua madre si è ammalata e ha poi ricevuto un'ulteriore shock emotivo quando alcuni giorni fa il centro di detenzione le ha comunicato che “il 3 settembre alcuni condannati alla pena capitale hanno picchiato a morte suo figlio”.

La causa esatta della morte del signor Lu rimane tuttora ignota.

Morte prematura preceduta da ripetuti arresti

Da quando nel 1999 è iniziata la persecuzione, Lu era stato ripetutamente arrestato per la sua fede. Mentre stava scontando una condanna a tre anni di lavori forzati è stato costretto a sedersi sul pavimento con la testa premuta tra le gambe. Diverse guardie gli hanno poi camminato sulla schiena causandogli la frattura delle ossa pelviche e la rottura dei tendini. A causa dei dolori lancinanti è svenuto e per un mese gli è stato impossibile stare in piede.

Dopo il suo rilascio dal campo di lavoro sua moglie, incapace di gestire lo stress, ha chiesto il divorzio.

Nel 2015 il signor Lu aveva presentato una denuncia penale contro Jiang Zemin accusando l'ex dittatore cinese di aver avviato la persecuzione del Falun Gong, causato la sua ripetuta detenzione e distrutto la sua famiglia.

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(*) GLOSSARIO

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