(Minghui.org) Da quando nel luglio 1999 il Partito Comunista Cinese (PCC) ha iniziato a perseguitare il Falun Gong il signor Yang Xingfu, un ufficiale militare in pensione di Nanchino, è stato arrestato e detenuto in un campo di lavoro forzato per tre volte.
Anche la moglie del signor Yang, la signora Chen Chunmei, è stata arrestata tre volte e condannata ad un anno di lavori forzati. Entrambi sono stati trattenuti in numerose circostanze nei centri di lavaggio del cervello e la loro abitazione è stata saccheggiata dieci volte.
Il 24 giugno 2015 l'ex ufficiale e sua moglie hanno presentato alla Procura Suprema del Popolo (*) una denuncia penale contro Jiang Zemin.
Quanto segue è un estratto dalla querela del signor Yang:
Nel luglio del 1996 ho iniziato a praticare il Falun Gong. Ero un colonnello anziano con l'incarico di direttore editoriale presso l'Ufficio degli Affari culturali, che è affiliato al dipartimento politico della regione militare di Nanchino.
Prima di iniziare a praticare il Falun Gong ero affetto da un'ernia discale lombare e da diverse malattie, quali l'artrite reumatoide, la sinusite, il cancro della vescica ed altre ancora. Mi girava spesso la testa, ero debole e riuscivo a malapena a controllare la mia vescica. Un giorno un amico mi ha consigliato di iniziare a praticare il Falun Gong.
Dopo aver praticato per poco più di due mesi i sintomi di tutte le mie malattie sono scomparsi e il mio intero corpo era in uno stato di benessere. Ero pieno di energia. Da allora non sono più andato in un ospedale o una clinica, ad eccezione di quando ero detenuto nei campi di lavoro forzato, e non ho più avuto bisogno di prendere alcun tipo di farmaco. A dimostrazione di ciò non c'è alcuna cartella clinica collegata alla mia documentazione medica militare. La pratica del Falun Gong ha probabilmente fatto risparmiare al governo centinaia di migliaia di yuan in spese mediche.
Ho coltivato me stesso seguendo i principi di Verità, Compassione e Tolleranza, e il mio campo spirituale si è notevolmente elevato. Prima della persecuzione avevo ricevuto numerosi premi e riconoscimenti sul lavoro. Grazie al Falun Gong sono diventato più gentile, tollerante e sincero. Ho compreso che il miglioramento della mia salute fisica e mentale era il risultato del miglioramento della mia xinxing (*).
Sfortunatamente, da quando il 20 luglio 1999 l'ex dittatore cinese Jiang Zemin ha iniziato la persecuzione del Falun Gong, l'Ufficio 610 (*) e i suoi agenti illegali mi hanno continuamente molestato.
La prima condanna ai lavori forzati nel 2000
Il 9 luglio 2009 sono stato arrestato dagli agenti in borghese della divisione di sicurezza interna di Nanchino mentre stavo distribuendo del materiale informativo sul Falun Gong. Mi hanno interrogato almeno dieci agenti che erano agli ordini di un uomo di nome Li Yaojun. Mi hanno minacciato, molestato e rivolto contro il condizionatore dell'aria acceso al massimo per congelarmi. L'interrogatorio è durato più di otto ore. Successivamente mi hanno consegnato alla mia unità militare.
Gli agenti dell'Ufficio 610 della regione militare mi hanno immediatamente messo in una cella recintata e sorvegliata da soldati armati. Diversi ufficiali militari hanno fatto pressione su di me per cercare di farmi rinunciare al Falun Gong e farmi rivelare la fonte del materiale informativo.
Tre giorni dopo, il 12 luglio 2009, Song Hongxi ha guidato diversi soldati della divisione di sicurezza a saccheggiare la mia abitazione e il mio ufficio, ed hanno portato via tutto. Durante la notte ero tenuto in detenzione penale. Pan Bing, capo della prigione militare regionale, mi ha poi ammanettato e portato al carcere per perseguitarmi ulteriormente.
Diversi funzionari del dipartimento politico, alcuni ufficiali della mia unità militare e il vice direttore della divisione della difesa, Cao Boru, mi hanno comunicato che a partire dal 12 agosto 2009 avrei iniziato a scontare una condanna di tre anni ai lavori forzati. Sono stato rimosso dalla carica di direttore editoriale e sono stato degradato a colonnello. Alla mia famiglia è stato riassegnato un appartamento più piccolo e durante il periodo in cui ero detenuto nel campo di lavoro tutti i miei benefici sono stati sospesi.
All'interno del campo di lavoro forzato ero l'unico praticante del Falun Gong. Gli altri detenuti erano per lo più giovani soldati o ufficiali di basso rango, detenuti per reati quali stupro, corruzione, furto o frode.
Dal momento che mi sono rifiutato di rinunciare al Falun Gong sono stato assegnato ad un'unità di stretto e brutale controllo per oltre otto mesi. Tutti gli altri detenuti del gruppo mi monitoravano ed avevo molte più restrizioni di chiunque altro.
Al detenuto a capo del gruppo era concesso di punirmi a volontà. Sono stato costretto a sedermi su un “piccolo sgabello” (*) e mi è stato proibito di parlare e di rizzarmi. Mi è stato anche impedito di usare il bagno. Era impossibile seguire tutte le regole che avevano istituito per cui venivo spesso punito in vari modi, compreso l'essere costretto ad eseguire ripetutamente dei ridicoli esercizi di ginnastica ritmica.
Quanto elencato sopra era la mia routine quotidiana nel campo di lavoro. Inoltre gli agenti dell'Ufficio 610 mi hanno minacciato e molestato. Quando alla fine sono stato rilasciato dall'unità hanno minacciato di togliermi i benefici governativi. Mi è stato condonato un anno di detenzione e il 12 luglio 2002 sono stato rilasciato dal campo di lavoro.
Nel settembre 2002 sono stato costretto ad andare anticipatamente in pensione.
La seconda condanna ai lavori forzati nel 2005
Zong Guimin, capo dell'Ufficio degli Affari culturali, e Cui Ronghui, capo del Comitato di Partito, hanno fatto irruzione nella mia abitazione con una squadra di soldati. Il 4 gennaio 2005 mi hanno portato al centro di lavaggio del cervello di Zhenjiang. Wang Weizhong dell'Ufficio 610 locale, un vice direttore della divisione della Procura della regione militare e un vice direttore del tribunale della regione militare sono venuti al centro di lavaggio del cervello per interrogarmi e costringermi a rinunciare al Falun Gong.
Durante l'interrogatorio sono rimasto in silenzio a prescindere dalle loro minacce e derisioni. Infine Cui mi minacciato usando mio genero, che è un medico militare. Ha detto che l'avrebbe costretto a divorziare da mia figlia ed ha ordinato ad un'agente di limitare la sua libertà. Io sono rimasto in silenzio.
Cui ha proseguito con le sue minacce dicendomi che mi avrebbe condannato per un lungo periodo di tempo ed io ho continuato a rimanere in silenzio. Incapaci di costringermi a rinnegare la mia fede mi hanno alla fine lasciato andare.
Il 28 gennaio 2005 sono stato inviato per un periodo di tre anni nel campo di lavoro forzato della regione militare, dove ho fatto lo sciopero della fame fino al 13 marzo 2005. Le intimidazioni e le umiliazioni alle quali sono stato sottoposto sono dolorose da ricordare.
La terza condanna ai lavori forzati nel 2012
Il 20 aprile 2012 sono stato portato alla mia unità di lavoro, l'Ufficio degli Affari culturali, dove ad aspettarmi c'era Wang Weizhong dell'Ufficio 610. Mi ha minacciato e ha detto che sarei stato detenuto per tre anni in un campo di lavoro forzato. Mi sono completamente rifiutato di parlare.
Poi due soldati armati mi hanno portato in una stanza sul retro dell'edificio, dove mi hanno trattenuto nel tentativo di farmi il lavaggio del cervello. Sette soldati si sono alternati nel fare la guardia alla stanza.
Successivamente, il 28 aprile 2012, sono stato portato alla pensione del carcere militare regionale e tenuto sotto controllo da sei guardie armate. L'Ufficio 610 aveva ideato un piano dettagliato per farmi il lavaggio del cervello e le guardie redigevano delle relazioni sui miei progressi quotidiani. Zhang Zhiyang e Li Shijie dell'Ufficio 610 mi hanno informato che a partire dal 17 maggio 2012 avrei scontato una condanna di tre anni ai lavori forzati.
Dal momento che mi sono rifiutato di rinunciare al Falun Gong sono stato nuovamente messo in un'unità di stretto controllo. Non mi era permesso fare telefonate, scrivere lettere, leggere i giornali e guardare la televisione. Il mio letto era posto direttamente sotto una telecamera di sorveglianza e un detenuto e un soldato mi monitoravano in ogni momento della giornata. Ero perennemente sotto sorveglianza e tutto ciò che facevo o dicevo veniva segnalato.
Sono stato costretto a lavorare con una temperatura di 47 gradi e sono quasi svenuto. Poiché ero impossibilitato a fare gli esercizi del Falun Gong ero in pessime condizioni di salute e nei giorni prossimi al Capodanno 2013 ho richiesto di sottopormi ad un esame medico.
È trascorso un mese prima che mi venisse concesso di farmi visitare da un medico nell'ospedale generale della regione militare. Il dottore ha confermato che ero affetto da una grave ernia discale lombare e da un'embolia nella colonna vertebrale, ed ha suggerito il mio ricovero in ospedale, tuttavia le autorità hanno rifiutato.
Dopo che il 5 marzo 2013 è stato pubblicato sul sito web Minghui un articolo sulla persecuzione che ho subito, le autorità hanno costituito un'unità operativa speciale. I tre membri – Wang Weizhong e Yang Lianbo dell'Ufficio 610 e Zhang Bingcai dell'Ufficio degli Affari culturali – si sono alternati per tre giorni consecutivi nel tentativo di esaurirmi mentalmente, fino al punto di sfinirsi di eseguire gli ordini.
Il quarto giorno hanno minacciato di causare problemi a mia figlia. Se mi fossi rifiutato di rinunciare alla mia fede lei avrebbe perso il lavoro e suo marito sarebbe stato costretto a chiedere il divorzio. Tuttavia, dal momento che mia figlia aveva uno straordinario rendimento lavorativo e per otto anni consecutivi aveva ricevuto il riconoscimento onorifico di “Impiegato civile eccellente”, i tentativi dell'Ufficio 610 sono falliti.
Il 20 gennaio 2014 Wang Weizhong mi ha informato che la mia condanna ai lavori forzati era terminata, ma che se non avessi rinunciato al Falun Gong sarei ritornato nella mia città natale senza alcun beneficio militare. Ha ripetutamente tentato di costringermi a desistere ed io ho semplicemente continuato a tacere e a non dire nulla.
Il 24 gennaio 2014 mi è stato alla fine concesso di tornare a casa.
(*) GLOSSARIO
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