(Clearwisdom.net) Il 15 novembre, la Corte Suprema di Seoul ha deciso a favore della praticante cinese del Falun Gong Jia Jun, che si è vista riconoscere lo status di rifugiata. È la prima ad ottenere lo status di rifugiato in Corea dopo aver iniziato a praticare lì il Falun Gong.
La signora Jia è venuta in Corea nel 2001. Ha iniziato a praticare il Falun Gong nel 2004. Nel 2009 ha presentato domanda per il riconoscimento dello status di rifugiata. Il Ministero di Giustizia ed il Tribunale Distrettuale hanno respinto la sua domanda.
Dopo aver visto l'oppressione dei praticanti in Cina, la Corte Suprema ha ritenuto che la signora Jia "ha un timore fondato di essere perseguitata", come definito dalla Convenzione sui Rifugiati delle Nazioni Unite del 1951.
"Ci sono motivi perché lei abbia timore d’essere perseguitata dal governo cinese in quanto sta riportando su NTDTV la persecuzione in Cina dei praticanti del Falun Gong", recita il verdetto.
Il 15, la più grande agenzia di notizie in Corea, Yonhap News Agency, ha raccontato del caso in prima pagina. Anche molti tra i più importanti media coreani, tra cui KBS TV, MBC TV, Radio YTN, Korea Daily, Seoul Sinmun, e il sito web Daum, hanno riportato la storia.
Il verdetto dice: "La parola rifugiato non si riferisce solo ad una persona fuggita dalla Cina a causa delle minacce, ma anche a qualcuno che rischia di essere perseguitato dal governo nel caso vi facesse ritorno, a causa del suo coinvolgimento attivo nelle attività del Falun Gong in Corea".
La Corte Suprema ha accettato le prove che il richiedente ha mostrato: Amnesty International, le relazioni delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, Human Rights Law Foundation ed altre organizzazioni per i diritti umani. Le prove dimostrano l'esistenza della persecuzione dei praticanti del Falun Gong in Cina, sotto forma di arresti, detenzione e tortura.
Il Dr. Wu Shilie, portavoce dell’Associazione Falun Dafa di Corea, ha dichiarato: "Questo è il primo caso in cui un praticante del Falun Gong ha ottenuto lo status di rifugiato in Asia. Nei paesi occidentali, questo è comune ma, prima di questo caso, i giudici coreani erano soliti negare l'esistenza della persecuzione in Cina. Sono lieto che ora il sistema giuridico coreano stia facendo progressi e stia aumentando il proprio impegno per proteggere i diritti umani".
Il Dr. Wu ha proseguito: "Secondo Chen Yonglin, l'ex diplomatico cinese in Australia, ci sono 1.000 spie cinesi inviate dal Partito comunista in Australia, il cui compito è quello di guardare i praticanti del Falun Gong e raccogliere informazioni. Così, devono esserci delle spie che controllano i praticanti anche in Corea. Spero che il governo coreano sia più attivo e compia sforzi maggiori per proteggere i praticanti del Falun Gong."
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2010/11/23/121564.html
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