(Clearwisdom.net) Sono la mamma di un bambino di sei anni. Sin da giovane la mia vita è sempre stata facile e non ho mai avuto vere difficoltà. Mio figlio è un bel bambino e porta molta gioia nella mia vita. Nel luglio 2011 notai alcune macchie viola su una sua gamba, quindi lo portai in ospedale. Inconcepibilmente, gli fu diagnosticata una leucemia linfoblastica acuta. Fui così scioccata da quella diagnosi che pensai la mia vita fosse giunta alla fine.
La mattina del giorno seguente, io e mio marito portammo il bambino ad un ospedale militare molto noto. Prima di uscire di casa scattammo una foto della famiglia. In ospedale, il medico mi confortò dicendomi che si trattava di una malattia curabile. Tuttavia, dopo aver eseguito diversi esami, il dottore cominciò a dire che la terapia della malattia era molto difficile, specialmente dopo che uno degli esami aveva dato esito positivo. Dovettero poi iniziare subito la chemioterapia, anche se gli esami non erano ancora stati completati.
Al primo ciclo di chemioterapia mio figlio vomitò molto. Il mio cuore era distrutto nel vederlo soffrire così. Rimase in ospedale 47 giorni e completò due cicli di chemioterapia. Durante tutto il percorso io fui molto in ansia. La chemioterapia era altamente tossica e poiché, essendo un bambino, le sue vene erano piccole, i vasi delle mani e dei piedi furono così danneggiati che una delle grandi vene del piede sinistro si restrinse dopo il primo ciclo di chemioterapia. Dopo di che non fu più possibile inserire gli aghi in quel piede. In questo periodo il medico richiese analisi di laboratorio ogni due giorni.
Un giorno chiesi di vedere i risultati delle analisi e parlai un po’ con la dottoressa. Lei mi disse che, basandosi sul test prognostico positivo, per le persone nelle condizioni di mio figlio la percentuale di sopravvivenza era del 10 per cento. La dottoressa consigliò di acquistare un tipo di medicina da importare, il cui costo era di 60.000 yuan. Le chiesi quali sarebbero stati i benefici della medicina e se avrebbe potuto guarire mio figlio. La sua risposta fu vaga e disse solo che la medicina di importazione avrebbe potuto prolungargli la vita. Rifiutai di comperarla perché non avevamo tutto quel denaro. Se avessimo comperato quella medicina non avremmo poi avuto abbastanza mezzi per continuare le sue cure. Più tardi, il medico curante di nuovo ci consigliò di acquistare quella medicina ma alla fine decidemmo di non acquistarla.
La mattina in cui mio figlio fu dimesso, il dottore richiese un’altra analisi di laboratorio. L’esito mostrava che la conta dei globuli rossi, dei globuli bianchi e delle piastrine era normale ma che i neutrofili (un tipo di globuli bianchi) erano bassi. Il livello dei linfociti (un altro tipo di globuli bianchi) raggiungeva l’89 per cento (il valore normale è tra 20 e 40 per cento). Il medico curante ci disse che gli esiti mostravano che la malattia aveva progredito e ci chiese di lasciarlo in ospedale per una biopsia al midollo spinale. Udendo questa richiesta ebbi quasi un crollo nervoso. Chiamai mio marito ed egli mi disse che se il medico aveva richiesto di fare la biopsia, avremmo dovuto acconsentire. Alla fine il medico fece la biopsia ma l’esito non mostrò nulla di allarmante. Ci fu poi chiesto di firmare un foglio di consenso in cui si diceva che se fossimo tornati in ospedale entro 15 giorni avremmo dovuto pagare l’intero conto in quanto stavamo lasciando l’ospedale volontariamente.
Ero in ansia sul significato di quei “15 giorni” indicati sul modulo e chiesi al medico se voleva dire che mio figlio aveva solo 15 giorni di vita. Il medico non sembrò dare importanza a questo e mi rispose solo che era difficile dirlo. Aveva detto prima che mio figlio poteva tornare a casa dopo due cicli di chemioterapia. Mio figlio voleva veramente andarsene e anch’io mi sentivo esausta. Alla fine decisi di portare a casa il bambino.
Lasciammo l’ospedale il 9 settembre. Sapevo che avrei dovuto fare il 120 per cento degli sforzi per avere cura del mio bambino a casa.
La sera dell’11 settembre, una ex collega di mio marito venne a far visita a mio figlio. Durante la conversazioni venni a sapere che era una praticante della Falun Dafa da oltre dieci anni. Ci parlò della grandezza della Dafa e dei miracoli che si erano verificati nel corso della sua pratica. Condivise con noi la sua esperienza e i suoi personali incontri con eventi prodigiosi nella pratica della Dafa. Ricordo che chiese a mio figlio, “Vuoi diventare un giovane praticante della Dafa?” Mio figlio era deciso e le disse, “Si!” Io, comunque, ero un po’ indecisa ma avevo la speranza che mio figlio potesse essere curato dalla Falun Dafa. Acconsentii a studiare la Fa con la collega di mio marito la sera seguente.
Il giorno seguente era la Festa della Luna e mio marito aveva il giorno libero. La mattina andò a far visita a sua madre e voleva portare con sé il bambino, ma io era preoccupata e gli dissi si no. Mi misi invece a leggere lo Zhuan Falun con mio figlio, leggendo le frasi a turno con lui. Nel pomeriggio toccai la sua fronte e sentii che era calda. Misurai la temperatura, che era di 37,6 °C. Mi preoccupai e mi ricordai subito del modulo di consenso che avevo firmato con la clausola dei ’15 giorni’. Chiesi a mio figlio di continuare a bere acqua. Mio maritò tornò quella sera e gli dissi che il bambino aveva un po’ di febbre. Poiché non era alta, mio marito pensò non fosse un problema. Alle 23 la febbre era salita a 38,9 °C io e mio marito ci preoccupammo e continuammo a fargli bere acqua per abbassare la temperatura. Ma non servì e per tutta la notte la temperatura rimase a 38,9 °C.
La mattina del 13 Settembre, la febbre di mio figlio era ancora alta. Mio marito andò al lavoro un po’ più tardi del solito e poi mi chiamò dall’ufficio. Disse che aveva telefonato alla sua ex collega (la praticante della Falun Dafa) la quale gli aveva detto che sarebbe venuta a trovarci presto. In quel momento la febbre del bambino era salita a 39 °C. Mio marito e la sua collega arrivarono a casa contemporaneamente. Si vedeva che erano venuti di fretta e lei ansimava quando arrivò. Dopo poche parole, lei e mio marito si sedettero e iniziarono ad inviare pensieri retti per mio figlio. Quando avevano quasi finito, mio figlio sembrò riprendere un po’ di energia e disse che doveva andare in bagno. Lo portai al bagno e si scaricò. Dopo di che andò a giocare da solo. Più tardi gli misurai la temperatura, che era scesa a 37,4 °C. Quello stesso giorno andò di corpo 13 volte.
Il 14 Settembre la febbre oscillò tra 37,1 °C e 37,6 °C, prima di normalizzarsi completamente. Da quel momento cominciammo a leggere la Fa e a fare gli esercizi. All’inizio leggevo il libro per guarire mio figlio, più tardi mi convinsi della bontà dei principi della Dafa e comincia a studiare la Fa da sola. Continuando a studiare la Fa compresi molte cose, divenni molto positiva sulla vita e individuai anche alcuni forti attaccamenti, come la fama e il profitto. Sentii presto che il Maestro stava purificando anche il mio corpo.
Mentre scrivo questo articolo, sono passati sei mesi da quando il mio bambino è stato dimesso dall’ospedale e ora sta molto bene. Ringrazio il Maestro Li Hongzhi per aver dato una nuova vita alla nostra famiglia. Voglio dire a tutti coloro che sono stati ingannati sulla Falun Dafa o che l’hanno fraintesa: “Venite ad imparare la Dafa e vedete quanto è compassionevole il Maestro.”
Versione Cinese: http://minghui.ca/mh/articles/2012/3/11/小病友不幸离去-我的儿子却越来越健康-254093.html
Versione Inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2012/3/19/132273.html
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