Germania: I nostri cuori erano collegati in quel momento

“Hey, aspetta!” Ho esclamato in cinese a mio figlio quando sono rimasta senza fiato inseguendolo mentre lui era sullo skate. Alla fine della discesa si è finalmente fermato. Stavamo andando a fare una visita a Rothenburg, una famosa località turistica tedesca.

Accanto a mio figlio c’era un gruppo di turisti giapponesi. Tra loro un’anziana donna sulla settantina ha detto sorridendo a mio figlio in un vacillante cinese, “Devi aspettare tua madre!” Rimasta sorpresa dal sentire parlare cinese ho risposto con un saluto in giapponese. La signora ha continuato a parlarmi con qualche difficoltà in cinese.

Ha detto che quando era piccola aveva vissuto in Manchuria. Con la II Guerra Mondiale era stata orfana per un periodo di tempo prima di tornare in Giappone. A causa del lungo tempo trascorso ricordava appena il cinese. Ho pensato a come usare questa occasione per dirle la verità circa la persecuzione in Cina del Falun Gong. Non avevo volantini, quindi non mi rimaneva che parlare sperando che capisse. Le ho raccontato delle diaboliche azioni persecutorie del regime comunista contro i praticanti del Falun Gong e di come il Falun Gong chieda ai suoi praticanti di coltivare se stessi seguendo i principi di verità, compassione e tolleranza diventando delle persone migliori. Lei approvava con la testa e capendo cosa intendevo dire ha ripetuto dietro di me “Falun Gong è buono”.

All’improvviso mi ha abbracciata e ha ripetuto con entusiasmo “Falun Gong è buono! Falun Gong è buono” In quell’istante ho sentito che I nostri cuori erano così collegati in quel momento che nessuna barriera linguistica ci avrebbe potuto impedire di comunicare. È stato come se avessimo aspettato a lungo per quel momento. Dopo esserci salutate ho visto che ha spiegato agli amici con gioia quello che le era successo.