L’11 marzo, il giornale svedese Svenska Dagbladet ha pubblicato un rapporto del suo corrispondente Ulrika K Engstrom sul movimento per lo sciopero della fame in Cina. Il seguito è un estratto da questo articolo:
Le autorità cinesi sopprimono gli attivisti emergenti dei diritti umani.
Per ottenere la libertà e i diritti umani, quasi 800 cinesi in Cina hanno partecipato allo sciopero della fame per proteggere i loro diritti.
Prima del Congresso Nazionale del Popolo (CNP) e il Congresso Consultativo Politico del Popolo Cinese (CCPPC), le autorità cinesi hanno arrestato alcune centinaia di partecipanti. Poco prima che i partecipanti venissero arrestati e spariti, il giornalista ha parlato con alcuni di loro.
Hu Jia era un attivista AIDS. Era molto impegnato a promuovere le cose nel suo ufficio. Mentre parlava con me, ha spiegato perchè lui e altri partecipanti hanno scelto un metodo non violento come quello dello sciopero della fame per battersi per la libertà e per i diritti umani.
“Quando i canali della legge vengono bloccati, in Cina possiamo soltanto usare la nostra vita e il corpo per resistere.”
Un’ora dopo la conversazione, Hu Jia è stato portato via dalla polizia ed è sparito ancora oggi.
Diversi famosi attivisti democratici in Cina dopo aver partecipato allo sciopero della fame sono stati arrestati. Per esempio Qi Zhiyong, che ha perso le gambe a causa delle ferite subite durante l’incidente di Piazza Tiananmen nel 1989; Yan Zhengxue, attivista a Pechino e Ouyang Xiaorung uno scrittore su internet.
L’avvocato per i diritti umani Gao Zhisheng, “Non abbiamo neppure i diritti umani basilari, non abbiamo nessuna scelta, ma inizia uno sciopero della fame per un lungo periodo. Questa è una tragedia.”
Gao Zhisheng, colui che ha iniziato lo sciopero della fame. Era il rappresentante legale per i dissidenti e dei praticanti del Falun Gong, alcuni mesi fa, ha scritto delle lettere aperte ai capi cinesi criticando il governo. È stato quasi assassinato.
La riforma economica della Cina negli ultimi venticinque anni ha creato una distribuzione ingiusta delle risorse, ed ha alzato la consapevolezza del popolo sui diritti. I conflitti tra il governo e il popolo si sono incrementati. Il conto delle proteste arrivava a 87,000 nel 2005 contro 8,700 del 1993. L’estensione delle proteste si è ampliata. Perfino i contadini hanno cominciato ad imparare a formare le organizzazioni e diffondere le notizie per via cellulare e internet.
* * *
Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.