I praticanti austriaci si sono raccolti con delle luci di fronte l’ambasciata cinese di Vienna il 26 maggio, creando un fiume di luci. Nello stesso momento all’ambasciata era in corso un incontro cui erano presenti molti invitati dalla Cina e dall’Austria. Tutti i visitatori hanno visto gli striscioni coi quali veniva denunciato il traffico di organi di praticanti in Cina e si avuto modo di parlare con molti di loro.
Un’anziana donna all’uscita dell’ambasciata ha detto di aver parlato di quanto aveva letto negli striscioni con tutti.
Un’altra donna che stava per entrare all’ambasciata, si è soffermata per criticare gli abusi sui diritti umani che avvengono in Cina. Ha detto “Gli abusi sui diritti umani commessi dal regime comunista cinese oggi sono incredibili e inimmaginabili”.
Un altro visitatore che non aveva mai sentito parlare del Falun Gong ha chiesto informazioni sulla persecuzione e sugli espianti di organi dai praticanti vivi nei campi di concentramento in Cina. Ha detto che è dovere di tutti informare il pubblico di quanto avviene in Cina.
Un taxista si è fermato e ha detto “state facendo del bene, continuate con questo lavoro”.
Una donna cinese all’uscita dall’ambasciata ha letto tutti gli striscioni. Un praticante le è andato incontro perchè la conosceva e per anni aveva cercato di mettersi in contatto con lei per rivelarle la verità ma senza successo e finalmente c’è riuscito.
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