Il proprietario della casa rifiuta di vendere la sua coscienza

Verso il primo maggio 2006, due persone sospette si sono recate da un proprietario di case che spesso affittava una stanza a un praticante della Falun Dafa chiamato Wang Shusen. Si trattava del quarto gruppo del villaggio Hongyuan, nel distretto di Changyi, città di Jilin City, Cina.

Il proprietario ha chiesto, "Chi siete?"

I due uomini hanno risposto, "Siamo operai edili e stiamo lavorando in una strada vicina. Vorremmo affittare una casa per viverci."

Il proprietario ha detto, "Ma i vostri abiti non sembrano quelli di due operai."

Allora i due uomini non si sono preoccupati di nascondere il loro obiettivo e hanno detto, "In effetti siamo venuti per monitorare Wang Shusen, che abita qui vicino."

Il proprietario ha chiesto, "Wang e la sua famiglia sono delle brave persone. Perché volete monitorarli?"

Un estraneo ha risposto, "Per evitare che creino disturbi."

"Il figlio di Wang Shusen è già stato perseguitato a morte, come potrebbero creare problemi?" ha detto il proprietario. "Andatevene. Io non affitterò la mia casa a voi non importa quanti soldi mi vorrete dare."

Ci sono delle persone che hanno tradito la loro coscienza denunciando i praticanti e aiutando le autorità a perseguitare la Falun Dafa. Sempre più persone, tuttavia, hanno capito la verità e sono pronte a porsi dal lato dei praticanti della Falun Dafa, addiritture non permettendo alla polizia di perseguitarli. E’ vero che chi fa il male riceve il male e chi fa del bene riceve del bene. Ogni giorno si sceglie il proprio futuro.

Sfondo della storia
Il figlio di Wang Shusen, Wang Jianguo, e la nipote, Zhao Qiumei, sono praticanti della Falun Dafa. Entrambi sono stati arrestati da Tan Xinqiang e da un altro poliziotto della stazione di polizia di Nanjing, nel distretto di Chuanying. Dopo soli 40 giorni Wang Jianguo, che aveva solo 30 anni, è stato perseguitato a morte. Zhao Qiumei continua ancora ad essere perseguitata nel quinto gruppo del campo di lavoro Heizuizi di Changchun.