Finlandia: Si espongono le atrocità del PCC in Cina durante un incontro dei Leaders dell’UE

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Il 20 ottobre 2006, i praticanti finlandesi del Falun Gong hanno organizzato diverse piccole attività a Lahti, in occasione di un incontro tra i 25 rappresentanti dell’UE. I praticanti volevano dire ai capi di stato e di governo come il PCC continua a perseguitare il Falun Gong da 7 anni.

La giornata era molto fredda a Lahti. I praticanti si sono recati nei vari siti dimostrativi. Dopo mezzogiorno tutti i praticanti si sono riuniti per una parata attraverso il centro della città tenendo cartelloni con scritto “No al PCC” in finnico, russo e inglese. La parata è stata sostenuta dal pubblico che osservava la parata con i volantini in mano. Un anziano ha detto “É molto positivo che solleviate questo problema”.

Molti abitanti hanno ricevuto i materiali informativi sui crimini del PCC e hanno appreso la verità sulla persecuzione contro il Falun Gong, compresi i fatti sugli espianti di organi dai praticanti vivi per profitto. Una stazione radio locale ha chiesto una breve intervista e un praticante ha parlato della violazione dei diritti umani, della persecuzione, della necessità di indagini in Cina.

Dopo la parata i praticanti si sono recati vicino all’edificio dove si svolgeva l’incontro. Lì c’erano altri gruppi che dimostravano per altre ragioni. Nei cartelloni dei praticanti erano mostrate le foto delle torture usate sui praticanti. Molte persone hanno firmato la petizione per chiedere la fine della persecuzione. Una coppia ha offerto dei soldi per supportare le attività, ma il praticante che stava offrendo loro il volantino ha rifiutato e chiesto loro di firmare piuttosto la petizione.

I media hanno mostrato interesse verso il Falun Gong. I praticanti hanno rilasciato diverse interviste, con l’opportunità di denunciare ciò che avviene in Cina e per parlare anche della situazione in Russia dove a diversi praticanti del Falun Gong è stato rifiutato il visto per le interferenze del PCC sul governo russo. Hanno potuto anche esprimere la loro speranza che i capi di stato europei possano scoprire cosa subiscono i praticanti del Falun Gong in Cina.

Un praticante cinese ha spiegato ad un giornalista che in Cina è impossibile esprimersi liberamente come avviene in europa. I cinesi sono arrestati se dicono qualcosa contro il Partito Comunista. Quando i praticanti del Falun Gong si sono recati a Pechino per chiedere al regime di fermare la persecuzione, sono stati perseguitati ancora più duramente. Il PCC è stato costituito sulla violenza, il terrore, la lotta e l’odio. Ad oggi circa 3000 praticanti del Falun Gong hanno perso la vita.

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