Il ministro della giustizia francesi condanna il traffico di organi in Cina

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In occasione del Congresso sulla Pena di Morte che ha avuto luogo il 2 febbraio alla città Universitaria di Parigi, il ministro della giustizia francesi e Guardasigilli, Pascal Clément, si è espresso sull'argomento ed ha risposto alle domande postegli da alcuni giornalisti ed associazioni presenti.

Dopo essersi presentato, un rappresentante dell'Associazione Falun Gong Francia ha in particolare chiesto al ministro: "La Francia ha firmato con la Cina un trattato di estradizione, questa è una delle nuove misure che il governo francese ha preso per evitare che il regime cinese faccia estradare dei dissidenti, dei praticanti del Falun Gong od altri?"

Signor Ministro: Sì, certamente, le precauzioni sono state ben prese ed in questo trattato d'estradizione, sono completamente messi in disparte coloro che sono perseguitati per le loro idee. Le persone non possono essere perseguitate soltanto per crimini di diritto comune che sono molto chiaramente definiti. La seconda condizione chiarita nel trattato d'estradizione con la Cina, è che in nessun caso, le persone estradate, cioè i Cinesi, potranno essere condannate a morte (...)

Il rappresentante dell'Associazione: La mia seconda domanda riguarda il prelievo di organi su prigionieri di coscienza senza il loro consenso, che rappresentano più del 75% delle persone i cui organi vengono prelevati in Cina. La Francia, ha adottato misure perché i francesi non vadano in Cina a farsi trapiantare organi provenienti dall’uccisione ad opera del regime cinese?

Signor ministro: La Francia non può accettare che ci possa essere un commercio di organi che sia quello con la Cina o sia di un altro paese, questo è completamente inammissibile, completamente indecente.

Versione francese: http://fr.clearharmony.net/articles/200702/31314.html

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