Svezia: Lettera di un praticante svedese al Governo di Singapore

A chi concerne,

Gent.le Sig./Sig.ra,

La scrivo perchè sono preoccupato per ciò che sta accadendo ultimamente a Singapore.

Ho letto sul giornale di oggi che il 22 gennaio 2007 ha avuto luogo un processo con imputati sei praticanti del Falun Gong che due anni fa distribuivano volantini sulla persecuzione del Falun Gong.

In un simile processo nel 2004 i praticanti del Falun Gong erano stati difesi da un avvocato che dopo il processo, dietro pressione della corte, disse loro che non avrebbe più potuto difenderli perchè altrimenti avrebbe perso il suo lavoro.

Questo e altri simili incidenti hanno costretto i membri del Falun Gong a difendersi da soli. A quanto pare nè i familiari, nè i media e nemmeno dei sostenitori sono stati autorizzati a seguire il processo del 22 gennaio.

Mi chiedo se Singapore, come altri paesi democratici del mondo, non dovrebbe mostrare supporto e appoggio a queste persone che vogliono semplicemente informare il pubblico sull’orribile persecuzione in corso in Cina. Come possono essere trattati così male a Singapore?

Il governo cinese spesso definisce fuori legge qualsiasi cosa che abbia una natura spirituale da quando l’ateismo del Partito Comunista è stato ufficializzato. Il PCC ha portato avanti una campagna diffamatoria contro il Falun Gong mettendo in giro dozzine di bugie per giustificare questa persecuzione irrazionale. I veri criminali sono i governatori cinesi e non i seguaci di una pacifica pratica di meditazione.

Sapevate che il Governo cinese ha ordinato l’espianto di organi di migliaia di praticanti vivi del Falun Gong? Non capisco come Singapore possa sostenere questo tipo di azioni per, credo, delle pressioni provenienti dalla Cina.

In altri paesi il Falun Gong è accettato come metodo per migliorare il corpo e la mente e nessuno potrebbe definirlo minaccioso.

Il mondo è informato su ciò che sta avvenendo, noi stiamo aspettando che Singapore faccia un passo verso la giusta direzione per mostrare che rappresenta la dignità della sua terra e che supporta i diritti umani.

Cordialmente,
Andrea Elvhage,
Stockholm, Svezia