Il 5 dicembre 2007, Radio France Internationale ha riportato l'opinione del famoso economista Mao Yushi, per quanto riguarda il sistema di rieducazione con il lavoro utilizzato dal Partito Comunista Cinese per perseguitare numerosi praticanti del Falun Gong. Il Sig. Mao ha dichiarato: "La persecuzione del Falun Gong è illegale. Essa è contraria al diritto della libertà di credo dei cittadini cinesi. Il Partito Comunista utilizza mezzi politici per un gruppo la cui fede non è basata sulla politica. È completamente irragionevole ed è un problema che deve essere risolto il più presto possibile".
Il servizio diceva che l'avvocato dei Diritti Umani di Pechino, ha fermamente condannato la rieducazione con il lavoro ed ha detto che questo sistema è stato introdotto in Cina dall'ex Unione Sovietica e che il sistema di aziende agricole collettive Soviet deriva da questo sistema di schiavismo. Il sistema di rieducazione con il lavoro ha creato un disastro indescrivibile per i Diritti Umani in Cina. Il danno causato alla popolazione cinese è estremo e può essere descritto come mostruoso. Durante l'anno in cui Li esercitava come avvocato è stato personalmente testimone dei danni causati alla popolazione dal sistema cinese di rieducazione col lavoro. Egli ha detto: "Questo sistema è illegalmente usato dalle autorità cinesi in numerose regioni. Lo utilizzano arbitrariamente contro i postulanti, i praticanti del Falun Gong, i difensori dei diritti dell'uomo ed altri. Il sistema non ha bisogno di motivi o di prove per fermare la gente. In realtà questo tipo di cose si produce in numerose situazioni, ed ho intenzione di parlare di numerosi casi d'ingiustizia che avvengono nei campi di lavoro, e che sono realmente scandalosi".
Secondo Li Heping: "Le autorità di Beijing hanno dato il seguente ordine: quando il numero di protestatori, che vengono da ogni città e provincia, supera un certo numero, il segretario del Comitato locale e legale ed il Presidente del Tribunale saranno revocati. Questo è il motivo per cui i governi locali considerano i protestatori come loro nemici, poiché sono una diretta sfida lanciata alla loro vita politica. Non risparmiano alcuno sforzo per utilizzare il sistema di rieducazione alfine di reprimere brutalmente i protestatori".
Quarantatre eruditi ed avvocati, diretti dal famoso economista Mao Yushi, hanno pubblicato una lettera aperta che chiede l'abolizione del sistema di rieducazione mediante il lavoro. Pensano che questo sistema di punizione sia contrario ai diritti fondamentali, alla Costituzione e sono contro la moralità della società moderna. I cittadini sono privati del loro diritto alla procedura legale giudiziaria, ad un processo aperto ed al diritto di fare appello. Il sistema è diventato gradualmente un attrezzo per perseguitare i protestatori, i difensori dei diritti umani ed i giornalisti. Di conseguenza ci sono numerosi casi mal giudicati ed ingiustificati che hanno portato in Cina una indescrivibile catastrofe dei diritti dell'uomo.
Servizio originale: http://www.rfi.fr/actucn/articles/096/article_4855.asp
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