NEW YORK – I praticanti del Falun Gong venerdì ricorderanno il 25 aprile con veglie a lume di candela in ogni parte del mondo, rinnovando la richiesta al regime di Pechino di porre fine alla campagna di repressione che ha luogo da nove anni e che con l’avvicinarsi delle Olimpiadi si è recentemente intensificata. (Notizia - News)
Era il 25 aprile 1999, quando il Falun Gong ebbe la prima attenzione internazionale, quando quasi 10.000 praticanti presentarono un appello al governo centrale di Pechino. Coloro che si radunarono chiedevano alle autorità di rilasciare 40 praticanti che recentemente avevano subito gli abusi della polizia e la detenzione illegale, e chiedevano la protezione del loro diritto di praticare liberamente la loro fede.
“Il 25 aprile fu una risposta di principio alla brutalità della polizia e a mesi di attività illegali da parte degli agenti della sicurezza,” ha dichiarato il portavoce del Falun Dafa Information Center, Zhang Erping. “Ciò che è tragico è che questo raduno legittimo e non-violento fu sfruttato dal leader del regime cinese, Jiang Zemin, come scusa per lanciare una campagna volta a ‘sradicare’ il Falun Gong.”
“Nove anni dopo, il programma di repressione è cresciuto prima delle Olimpiadi con una intensità che richiama alla mente i primi anni. Le dimensioni e la velocità con cui i praticanti del Falun Gong sono presi dalla polizia, maltrattati e perseguitati alla morte è allarmante e riprovevole.”
Le veglie di venerdì continueranno la tradizione delle dimostrazioni pacifiche iniziate il 25 aprile 1999. I praticanti del Falun Gong e i loro sostenitori parteciperanno alle veglie a lume di candela fuori dalle ambasciate e dai consolati cinesi a New York, Washington, Londra, Parigi, Sidney e in molte altre città in tutto il mondo. Le vittime della persecuzione che sono scappate dalla Cina e individui che erano presenti durante l’appello originale del 25 aprile saranno disponibili per interviste.
INFORMAZIONE
Il Falun Gong è una antica forma di pratica di meditazione composto da cinque esercizi delicati ed è un insegnamento che si basa sui valori di verità, compassione e tolleranza. Presentata per la prima volta in pubblico nel 1992 dal Signor Li Hongzhi, la pratica è cresciuta velocemente, anche con il sostegno in Cina di molti ufficiali del Partito Comunista Cinese (PCC).
Tuttavia una piccola banda di politici in Cina divenne sempre più diffidente nei confronti del Falun Gong, perché la pratica diventava sempre più popolare. False accuse contro la pratica cominciarono ad apparire nei media di stato nel 1996 e nello stesso anno fu vietata la pubblicazione dei libri del Falun Gong. Individui all’interno dell’Ufficio della Pubbica Sicurezza (UPS) continuarono ad aumentare gli attacchi al gruppo, disperdendo i gruppi di pratica, cercando nelle case e confiscando proprietà. I praticanti riportarono questi abusi al governo 18 volte tra il 1998 e il 1999, usando le forme legali degli appelli pubblici e non-violenti.
Dopo che una rivista della città di Tianjin accusò ingiustamente il Falun Gong, all’incirca 40 praticanti furono catturati violentemente e detenuti dalla polizia quando espressero pacificamente le loro preoccupazioni. Gli ufficiali della città di Tianjin in seguito consigliarono ai praticanti di andare a Pechino ad esprimere i loro reclami, dal momento che era coinvolto UPS. Agendo in accordo con il diritto costituzionale di riunione e di appello, il 25 aprile 1999 in più di 10.000 si ritrovarono fuori dall’Ufficio degli Appelli di Pechino, situato nella vicinanza di Zhongnanhai, sede della massima leadership del Partito Comunista.
Il raduno fu pacifico, silenzioso, rispettoso della legge e non ostacolò il traffico. I praticanti richiesero il rilascio di coloro che erano detenuti a Tianjin, la revoca del divieto di pubblicazione e la libertà dalle molestie della polizia durante la pratica degli esercizi. Un colloquio iniziale con il Premier Zhu Rongji portò ad una prima decisione e alla liberazione di coloro che erano detenuti. Tuttavia, la gestione della situazione da parte di Zhu fu poi rovesciata dall’allora capo del Partito, Jiang Zemin, che travisò il 25 aprile come “il giorno in cui il Falun Gong ha posto l’assedio al governo.”
Nel luglio 1999, Jiang mise fuori legge la pratica e iniziò una campagna violenta per “sradicare” il Falun Gong, con arresti e detenzioni di massa, torture e morte dei praticanti. Secondo un rapporto del 2006 dell’Ispettore Speciale delle Nazioni Unite per la Tortura, il 66% delle vittime conosciute di torture in Cina negli anni precedenti erano praticanti del Falun Gong. Ad oggi sono state confermate dal Falun Dafa Information Center le morti di 3.137 praticanti per mano delle autorità cinesi.
Versione inglese: http://www.faluninfo.net/displayAnArticle.asp?ID=9519
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