Il sistema dei lavori forzati (o rieducazione-attraverso-il-lavoro) è stato portato in Cina dal Partito Comunista Cinese (PCC) che lo ha preso dall’Unione Sovietica. É diventato famoso in tutto il mondo.
Generalmente la gente pensa che il sistema sia stato creato nel 1957 per trattare quelli che “oziano e non vogliono lavorare, che commettono reati e che non si impegnano di occupazioni accettabili a livello sociale, ma sono capaci di lavorare.” I primi obiettivi di questo sistema avrebbero dovuto essere coloro le cui malefatte non meritavano l’arresto o una condanna, ma non erano giudicati adatti per un impiego regolare. Si pensava che se queste persone fossero state ammesse nella società regolare, sarebbero andati ad aumentare le fila dei disoccupati. Ma in realtà il sistema della rieducazione-attraverso-il-lavoro ha preso di mira soprattutto i “destristi” che a quel tempo erano attivi in tutta la nazione.
All’incirca nel 1958, furono costruiti in Cina oltre cento campi di lavoro e campi simili erano gestiti anche da contee, comuni e anche dalle unità di produzione. Poco dopo, quasi un milione di persone furono mandate in tali campi. Da libri come “La Mia Esperienza come Destrista”, la gente può vedere quanto crudele e inumano fosse il sistema di rieducazione. Nel 1961 il Ministro della Pubblica Sicurezza ammise: “[Noi] abbiamo ampliato l’estensione dell’ammissione e abbiamo inguistamente fatto entrare un gruppo di persone che non avrebbe dovuto essere detenuto. Essi furono trattati come criminali, nella gestione giornaliera e nella produzione è stato imposto loro un lavoro eccessivamente duro, che ha condotto alla morte non naturale di molte persone soggette alla rieducazione.”
Dal luglio 1999 in avanti, un numero enorme di praticanti del Falun Gong è stato mandato in questi campi di lavoro forzato per essere perseguitati. Quasi ogni giorno i praticanti sono sottoposti a metodi violenti di “trasformazione”, e ci sono casi in cui la polizia tortura delle persone fino alla disabilità o alla morte.
Il sistema dei lavori forzati viola la stessa Costituzione cinese e le sue Leggi Amministrative; inoltre è contrario alle convenzioni sui diritti umani firmate dal regime comunista. Nel sistema di lavori forzati come è ora, non c’è un termine chiaro che stabilisce quanto a lungo una persone possa essere detenuta in un campo, e molte persone sono state detenute ripetutamente; la detenzione più lunga registrata è di venti anni. Nello stesso modo, non c’è alcun criterio chiaro per stabilire chi dovrebbe essere soggetto ai lavori forzati, e il sistema è stato usato come mezzo primario con il quale il regime tratta i dissidenti e reprime la loro libertà.
Alla fine del 2007, 69 studiosi cinesi e persone impegnate nella professione legale (tra essi l’economista Mao Yushi, l’avvocato dei diritti umani Li Fangping e lo studioso Hu Xingdou) hanno pubblicato una lettera aperta congiunta, chiedendo l’abolizione del sistema dei lavori forzati.
Tuttavia, dal momento che questo sistema è uno dei metodi che il regime del PCC usa per mantenere la sua esistenza, non può permettere che sia abolito, perchè è diventato un mezzo necessario per mantenere la sua dittatura. Oppure, come altri hanno suggerito, il PCC manterrà il sistema ma in forma mascherata (ad esempio, cambiando il nome da campo di lavoro in scuola). Il PCC non permetterà che la base del suo potere sia toccata; l’uso della violenza e il terrore per soggiogare le persone sono diventati uno strumento dello stato. Il sistema dei lavori forzati è una miniatura del dominio autocratico dei comunisti.
1. Il Potere Assoluto di un Capo Squadra in un Campo di Lavoro
Tutti quelli che sono mandati in un campo di lavoro devono prima di tutto imparare ad abbassare la testa e che non devono guardarsi troppo intorno. Poi saranno registrati e perquisiti. Il capo squadra indossa un pesante cappotto e una mascherina; cerca meticolosamente in ogni singola cucitura degli abiti del nuovo venuto, anche nella biancheria personale. Tutti gli effetti personali, lettere e soldi sono confiscati. Quando una nuova persona arriva, deve imparare le regole del campo di lavoro. Quando desiderano avere il permesso per mangiare, camminare o persino usare il bagno, devono riferirlo al capo squadra e dire: “Il detenuto tal-dei-tali chiede umilmente di andare a prendere del cibo o implora di poter passare o supplica di poter andare in bagno. Grazie, capo!” All’appello i detenuti devono accovacciarsi e mettere le braccia attorno alle ginocchia. Non devono parlare se non è loro richiesto. Il regolamento dice che il capo squadra non deve sorridere ai detenuti. Così nessun capo sorride mai ad alcun detenuto. Proprio come le autorità del regime non sorridono mai ai cinesi.
Il capo squadra può punire chiunque, in qualunque momento e per qualunque ragione. La punizione più abituale è quella di obbligare qualcuno a rimanere nella medesima posizione per molto tempo. La vittima non ha il permesso di muoversi; nessuna spesa, niente TV, nessuna visita – persino andare in bagno è proibito. Il campo di lavoro ha una serie di regole che i nuovi arrivati devono imparare, e questa informazione è considerata “materiale interno” ed è proibito divulgarle fuori dal campo. Ad esempio c’è un sistema di “monitoraggio personale” nel quale quattro o otto carcerati possono essere incaricati di controllare un praticante del Falun Gong, a seconda di quanto il praticante è determinato nel conservare la sua fede. Ci sono anche regole riguardo a quanti giorni possono essere ridotti dalla pena di un detenuto facendo questo o quello. Ci sono anche i cosiddetti “quattro gradi di prevenzione” contro le evasioni. In breve, l’autorità assoluta del capo squadra è tutta basata sulla violenza e sulla “legge” del regime.
Nella prima parte dei Nove Commentari sul Partito Comunista, si sottolinea che il Partito Comunimsta Cinese è un partito politico di stile leninista. Quando il PCC è stato fondato all’inizio, dispose tre linee giuda principali per la costruzione del partito, cioè la linea politica, la linea ideologica e la linea organizzativa. La linea ideologica è la base filosofica del Partito; la linea politica è il suo obiettivo, e la linea organizzativa è usata per ottenere il suo obiettivo attraverso mezzi strettamente organizzativi. Il requisito assoluto per ogni membro del Partito o per ogni persona in una società comunista è la totale sottomissione al Partito; questo è tutto ciò che la linea organizzativa sostiene.
2. Il Sistema di Mantenere un Magazzino Pubblico con lo Scopo di Privare e Controllare la Proprietà Privata
Dopo che una persona è ammessa in un campo di lavoro, a parte l’uniforme, una persona ha il permesso di possedere un letto, una coperta e un cuscino. I soldi devono essere depositati in un conto; carta, penne, cibo devono essere messi in un magazzino pubblico. Il magazzino apre al massimo due volte a settimana, per poter prendere del cibo o della carta igienica. Il permesso di prendere qualcosa di più è assolutamente nelle mani del capo squadra e si deve mostrare profonda gratitudine per la “gentilezza” del capo. Il numero di giorni in cui il magazzino resta chiuso è usato anche come forma di punizione. Il sistema praticato nei campi di lavoro è questo. Si può sentire un capo urlare, “Mettilo nel magazzino! Apri il magazzino!” o “Il capo squadra ha detto che puoi prenderne tre”. Tale sistema ha privato completamente i detenuti delle proprietà che hanno il diritto di avere. In altre parole, il PCC controlla cosa mangi, bevi e cosa puoi avere. Dal momento che i campi di lavoro si concentrano nel perseguitare i praticanti del Falun Gong, ridurre il loro cibo (a volte hanno pochissimo da mangiare e spesso il cibo è troppo sudicio per essere mangiato) significa che molti praticanti sono molto deboli. Ma essi sono ancora costretti a lavorare per moltissime ore ogni giorno.
Nel sistema economico del Regno Celeste Taiping (1851-1864), c’era un sistema di magazzini statali molto importante, basato sull’equalitarismo, al quale gli studiosi si riferiscono come all’ “Utopia” o un sistema di proprietà collettiva religiosa. Stabiliva che, “Chiunque nasconda più di cinque monete d’argento e non le metta nel magazzino pubblico, sarà punito dalla legge.” (Da Storia del Regno Celeste Taiping) Questo concetto di proprietà collettiva fu usato dal PCC all’estremo durante le “Tre Grandi Riforme”.
3. Assenza di Cultura
Per trasformare la mente di coloro che persistono in un qualunque credo che sia differente da quello del Partito Comunista Cinese, i campi di lavoro adottano i mezzi più malvagi. I detenuti hanno il permesso soltanto di leggere libri che fanno il lavaggio del cervello e sono privati della libertà di leggere ciò che ciascuno dovrebbe essere libero di leggere. Parole e film nobili e retti possono mostrare alle persone nei modi di vita morali, e le cose che ritraggono verità, gentilezza, bellezza sono giuste e rette e perciò sono esattamente ciò che il PCC teme di più. Il regime usa la naturale inclinazione delle persone per la lettura, in modo da creare un ambiente che sostenga la loro politica di mantenere la gente nell’ignoranza.
Il PCC dice di rappresantare una cultura avanzata, eppure durante il suo dominio ha creato una assenza di cultura. Si dice che i film prodotti durante la “Rivoluzione Culturale” sono molto confusi, e durante quel periodo i veri intellettuali difficilmente produssero qualcosa. Non neghiamo che ci siano oggi in Cina persone di talento; tuttavia, sotto il controllo della Cultura del Partito, i lavori prodotti dall’Associazione Scrittori Cinesi e dall’Associazione Cinematografica Cinese possono difficilmente soddisfare i bisogni spituali della gente. “Mancanza di fede” è diventato detto comune tra la gente in Cina oggi.
Nel libro Gli Eventi Passati Non Scompaiono Come la Nebbia si dice, “Carichi di libri antichi furono mandati al macero; le mura della città, i tetti ornati e le arcate ornamentali....” furono demoliti, “Perchè alcuni capi, non avevano un passato e non ne avevano nemmeno bisogno”, “Se non distruggono il vecchio, poi non possono parlare del nuovo.” Avendo distrutto la cultura tradizionale cinese e avendo cancellato gli scritti di quegli studiosi, allora che cosa è esattamente questa “Nuova Cina” che hanno creato? Questo vuoto culturale ha avuto come risultato che i cinesi vivono con una totale chiusura mentale, che li ha resi incapaci di pensare in modo indipendente. Possono solo ripetere le parole del Partito. Perciò, non c’è ragione perchè siano ostili verso la democrazia politica dell’Occidente e verso il concetto del valore dei diritti umani.
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/emh/articles/2008/10/27/101781.html
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