La Dafa ha dato una svolta alla mia vita

Condivisione presentata alla Conferenza Europea della Fa di Berlino 2008
 
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Ciao!

Mi chiamo Maria. Ho iniziato a praticare il Falun Gong nel 2001 a Umeå quando studiavo all’Università. La mia vita era dura ed avevo avuto un periodo difficile. Questo mi ha resa molto interessata ai movimenti lenti del Falun Gong, che erano al contrario del resto della mia vita, sempre molto frenetica. Quando ho finito i miei studi mi sono trasferita più a sud, e cinque anni fa ho trovato un lavoro a Örebro, dove vivo tuttora.

Una svolta nella mia vita

Due anni fa, c'è stata una svolta nella mia vita che voglio condividere con voi. Se volessi descrivere la mia condizione con le parole delle persone comuni, direi che ero un “rottame”. Superficialmente ero sempre stata sveglia e piena di energia e avevo avuto successo. Poi due anni fa, la mia sensazione di sicurezza e la fiducia in me stessa erano quasi scomparse. Durante la primavera avevo lavorato molto, né ero capace e né osavo affrontare i miei attaccamenti quando venivano alla luce. Quando arrivarono le vacanze ed il mio lavoro non era più in primo piano, di me era rimasto ben poco. Come poteva essere in questo modo? Quando ripenso a quei momenti, comprendo che avevo contato più sugli altri che su me stessa, ed avevo ascoltato più gli altri che il Maestro. Ho chiesto perdono a me stessa ed al Maestro. Quello che stava succedendo era sorprendente, perchè non avevo mai compreso come guardarmi dentro, come riflettere sulle mie sensazioni, sui pensieri e comportamenti che, sorgevano inaspettati lungo il percorso della mia vita.

Ora è iniziato il mio viaggio interiore. Quando mi sono seduta per riflettere su me stessa, alcune immagini si sono presentate spontaneamente di fronte a me. Durante quel periodo, molte storie sono state rappresentate per me. Io ero sempre la protagonista e vedevo tutto dal mio punto di vista. Una volta sono arrivata ad un muro di pietra lungo ed alto. L‘ho seguito con gli occhi; fino a dove potevo vedere, non c’erano né porte né finestre. Pensai a come dovevo muovermi. Improvvisamente il muro collassò e dentro c’era un posto buio dove ogni cosa era coperta da uno spesso strato di polvere. Sembrava che fossi entrata nel muro che avevo costruito attorno al mio vero sè – un muro che difendeva il mio vero sè dalle atrocità del mondo, come le delusioni e le sconfitte. Sono entrata nella stanza, poi una brezza ha spazzato via tutta la polvere ed ogni cosa era pulita e bella. Ho vagato ancora nella stanza. Questo viaggio continua ancora da allora – un viaggio che mi riporta a me stessa, al mio vero sè.

Forte coscienza principale

Un giorno mentre andavo al lavoro in bicicletta, è arrivato un pensiero che diceva che avrei dovuto riprendemi indietro la parte di me stessa che avevo dato alle altre persone. Improvvisamente ho visto un quadro; c’erano tutta una serie di persone conosciute che stavano di fronte a me.

È spuntato mio padre per restituirmi il diritto alla decisione. In passato mio padre aveva l’ultima parola più o meno su tutto ciò che facevo. Se non era d’accordo con la mia idea, non si faceva nulla. Ho ricevuto questa capacità, simbolicamente l’ho stretta nella mano e l’ho messa nel mio cuore. Si è fusa con il mio corpo. Non so quando l’ho data via, ma era piccola, perchè la mia mano poteva contenerla. Ho sentito come se crescesse dentro me fino ad essere in tutte le parti del mio corpo. Poi la stessa cosa è successa con mia madre, mia sorella, mia nonna, mio nonno, i miei amici e con il mio ex fidanzato. Ho avuto indietro compassione, fiducia in me stessa, pazienza con me stessa, sicurezza, ecc. È stata una magnifica esperienza sapere che tutti quegli elementi erano tornati a me. Lentamente, ma con sicurezza, ero capace di trovare me stessa e sapevo che la mia coscienza principale diventava sempre più forte.

Quello che due anni fa era un “rottame” ora era diventato Maria con una base solida. Sono arrivata a conoscere me stessa, a gioire nello stare con me stessa ed a rispettare me stessa. Sono molto grata per questo. Sono molto grata per gli anni in cui sembrava che tutti i miei attaccamenti accumulati in questa vita, ed anche in quelle passate, si fossero schiariti, aspettando solo di essere eliminati per lasciar apparire il mio vero sè. Quello era il tempo delle mie lacrime, delle paure e dei lunghi scritti nel mio diario. Era anche il tempo in cui molte volte, sperimentavo sollievo quando lasciavo andare i miei attaccamenti, ed il tempo in cui la forza iniziava a venirmi sempre più da dentro. Quando ci ripenso, sono molto grata per questo periodo. Ringrazio il Maestro per la sua infinita pazienza e per essere sempre stato qui per guidarmi. Vorrei anche cogliere questa opportunità per ringraziare tutti voi che sedete qui e che mi avete sostenuta.

Ambiente di coltivazione

Un’altra cosa che vorrei condividere con voi riguarda la situazione a Örebro. In questo momento siamo poco più di una manciata di persone che si trovano regolarmente per fare gli esercizi e per leggere. Abbiamo praticato il Falun Gong per parecchi anni. Ci sono anche nuove persone che conoscono il Falun Gong e partecipano agli incontri di studio. Sembra che ora abbiamo una buona base. Il fatto è che lavoriamo insieme, tutti si sentono coinvolti e tutti contribuiscono con le loro conoscenze. È molto diverso da qualche anno fa. Quando ho visto la lezione del Maestro per i praticanti Australiani, del 4 agosto 2007, ancora una volta mi sono ritrovata bene in quella situazione. Örebro era un riflesso di ciò che il Maestro ci ha detto riguardo alla mancanza di fiducia reciproca, alle insoddisfazioni, alle tensioni ed alle divisioni tra i praticanti.

Per quasi un anno e mezzo abbiamo lavorato per migliorare la situazione a Örebro. Nel libro Falun Gong leggiamo le richieste per il centro di assistenza, per gli assistenti e per i coltivatori. Guardiamo insieme i DVD degli esercizi del Maestro e ci correggiamo a vicenda in modo da seguire il Maestro, in questo modo dovremmo essere capaci di praticare correttamente. Dopo la lettura il lunedì, condividiamo le esperienze, per chi vuole avere l’opportunità di dire qualcosa che ritiene importante. Questo significa che diventiamo sempre più capaci di aprirci l’uno verso l’altro e di ascoltarci meglio l’uno con l’altro. Quando avremo il coraggio di raccontare le nostre debolezze, ci saremo rafforzati. Dà forza anche sapere che qualcun altro sta lavorando a questo. Abbiamo notato che occasionalmente abbiamo bisogno di ricordarci l’un l’altro come prenderci cura del nostro luogo di pratica e del gruppo di studio della Fa.

Ispirati dai praticanti di un’altra città, abbiamo discusso ed insieme siamo arrivati ad un nuovo modo di organizzare le cose che ora usiamo. Ad esempio, siamo tutti d’accordo di condividere le nostre esperienze subito dopo aver letto una volta a settimana. Dobbiamo continuamente ricordarci di non iniziare a parlare delle attività appena finisce la lettura, ma di farlo dopo lo scambio delle esperienze. All’inizio la condivisione può essere un pò lenta, ma poi qualcuno inizia e la discussione continua.

Cooperazione

A volta ho sentito che la responsabilità del coordinatore è pesante. Ho sentito la pressione di dover controllare tutto e tutti, così sono diventata stanca e scontenta. All’inizio, quando ero nuova a Örebro, non facevamo così tante attività, ma con il passare del tempo sono aumentate. Oltre a mostrare più spesso gli esercizi del Falun Gong, abbiamo il Gala, The Epoch Times, ecc. Di solito mi assumevo la responsabilità e quando c’erano più praticanti non ero in grado di lasciare andare l’attaccamento di dover controllare le cose. Non era positivo nè per me nè per gli altri praticanti. Una notte abbiamo discusso la situazione e siamo arrivati alla decisione di avere un incontro settimanale per lo studio della Fa e la pratica, e che le attività sarebbero state discusse in incontri a parte.

Una volta ci siamo seduti e abbiamo iniziato a scrivere una lista delle attività che avremmo voluto fare. Ero un pò contraria a questa lista e la vedevo con angoscia, perchè voleva dire lavoro e responsabilità. C’era di tutto, dalle fiere, ai mercati, alle attività nei parchi e nelle piazze. Per ogni attività scrivevamo cosa volevamo fare, se piegare fiori di loto, mostrare gli esercizi, raccogliere firme o distribuire volantini. Abbiamo scritto la data, l’orario ed il posto dell’attività, ed abbiamo scelto una persona responsabile. Abbiamo deciso che avremmo mandato questo documento a tutti i praticanti di Örebro, così tutti avrebbero avuto le stesse informazioni. Alla fine ciascuna persona nella stanza era responsabile per qualche attività ed ho sentito di avere la responsabilità di tante attività quante ne potevo realmente gestire. La cosa buona era che tutti erano stati coinvolti e tutti erano soddisfatti di ciò che avevamo deciso. Il fatto che tutti fossero dietro le varie attività era diventata una forza. Questo ha mostrato che abbiamo una buona base quando organizziamo le attività. Cooperare è potente!

Grazie Maestro! Grazie a tutti!

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