Nessun Rimpianto nel Corso della Coltivazione

Condivisione presentata alla Conferenza Europea della Fa di Berlino 2008
 
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Rispettabile Maestro!
Amici praticanti!

Il mio nome è Guo Jufeng. Sono un discepolo della Dafa e vengo dalla Cina continentale, sono all'estero da appena 11 mesi. Il titolo della mia esperienza di condivisione per la conferenza è "Nessun rimpianto nel corso della coltivazione".

Vengo da Dalian. Potrebbero essere presenti a questa conferenza dei discepoli del nord Europa. Dovreste ricordare il vostro viaggio a Dalian nel 1999. Nel gennaio di quell'anno, voi e i discepoli della Dafa di Dalian, la mattina presto avete praticato gli esercizi in gruppo nel parco di Xinghai, vicino al mare. Dopo nove anni di sofferenze e difficoltà, ed un lungo viaggio, oggi ci incontriamo di nuovo! Spero che stiate tutti bene!

Questa, da quando ho iniziato la mia coltivazione, è la prima volta che parlo in una conferenza di condivisione delle esperienze della Falun Dafa. Avere l'opportunità di essere qui oggi è come essere presente ad una grande festa. Ne sono molto onorato! Ricordo l'ultima conferenza della Fa, alla quale ero presente, nella Cina continentale. Era a Dalian nel marzo del 1999. Dato che c'erano così tanti praticanti presenti, ci siamo divisi in due sale. Io ero seduto sulle scale, e mentre ascoltavo le condivisioni degli amici praticanti, le lacrime scendevano dai miei occhi continuamente.

Quattro mesi più tardi la persecuzione iniziò. Nove anni, ed oltre 3000 giorni e notti! I discepoli della Dafa hanno percorso un lungo e difficile cammino. Sono stati condannati, detenuti e torturati illegalmente. Alcuni di loro sono stati persino torturati a morte. Ho le foto di nove amici praticanti. Ci conoscevamo molto bene. Sono stati tutti perseguitati fino alla morte. In realtà il numero di praticanti, che mi erano familiari e che sono stati perseguitati a morte, è di gran lunga superiore. Citerò alcuni dei loro nomi più tardi.

A causa del tempo limitato, non posso parlare delle numerose storie che ho vissuto nel mio cammino. Qui sotto c'è un riassunto del mio viaggio come discepolo della Dafa nel periodo di rettifica della Fa.

Sono stato così fortunato e così felice di aver ottenuto la Dafa che coltivavo molto diligentemente

Nel 1995 ho ottenuto la Dafa con grande felicità. Avevo 22 anni. Non ho mai avuto l'opportunità di essere presente alle lezioni tenute dal Maestro e non ho mai visto il Maestro di persona. Ma c'era un praticante, vicino a me che aveva partecipato alle lezioni del Maestro per tredici volte e che insisteva nel dare importanza allo studio della Fa. Tutti quanti studiavamo la Fa e coltivavamo diligentemente. Dopo aver iniziato a lavorare vivevo negli alloggi dell'azienda. Ogni giorno, dopo essere tornato al dormitorio dopo il lavoro, le altre persone giocavano a carte e la stanza era piena del fumo di sigarette. Talvolta, dopo lo studio in gruppo della Fa nella sera, andavo in strada per recitare la Fa alla luce dei lampioni. Utilizzavo tutto il mio tempo libero per studiare la Fa - alla fermata del bus, vicino al mare, nei parchi, nelle piazze. Prima del 1999 ho recitato con il cuore, "Zhuan Falun" per due volte. Potevo anche recitare molto bene 80 articoli di "Elementi Essenziali per Ulteriori Avanzamenti" e 72 grandi versi di "Hong Yin I". Penso, che quel periodo di tempo abbia gettato le fondamenta per una solida base, per poter convalidare a difendere la Fa più tardi.

Il vento e le nuvole cambiano improvvisamente, farsi avanti per difendere la Fa

Dopo che la persecuzione iniziò, tutto cambiò veramente e nel giro di una notte. Non solo la malvagia propaganda del partito oscurò il cielo, ma anche gli assistenti locali vennero arrestati. Non avevamo nessuna scrittura al riguardo da parte del Maestro, ed i praticanti agirono in modi differenti. Quando provavi a contattare degli amici praticanti, alcuni non aprivano la porta mentre altri, si comportavano come completi sconosciuti se li incontravi per la strada. Tutte le nozioni umane, vennero chiaramente esposte senza che si potessero coprire. Riflettei sulla situazione: potremmo lasciare che la Dafa venga perseguitata in questo modo? Volevo protestare a favore della Dafa. Non nascondevo che avevo anche un attaccamento, dato dalla paura. Dovevo sforzarmi ad eliminare quell'attaccamento usando i pensieri retti della Dafa.

Dopo aver superato molti posti di controllo lungo la strada, e dopo aver dormito malamente durante diverse notti, ho raggiunto Pechino nell'ottobre 1999. Mentre camminavo per le strade non avevo idea di cosa mi riservasse il futuro. Più tardi entrai in contatto con la praticante Chen Zhenli: che è stata perseguitata a morte. Mi aiutò a trovare un posto dove stare. A quel tempo c'erano molte persone provenienti da tutto il paese che andavano a Pechino per fare un appello. Gli amici praticanti, che condivisero la stessa abitazione con me, venivano dalla Mongolia centrale e dalla provincia di Liaoning. Non ci conoscevamo, ma in quel periodo di tempo speciale, durante il quale la Dafa veniva diffamata, eravamo insieme nel mondo umano. Studiavamo la Fa e facevamo gli esercizi insieme. Discutevamo anche di come fare appello al governo. Alcuni praticanti andarono a fare appello agli uffici governativi dopo essere stati con noi per solo una notte. Altri stavano ancora pensando il da farsi. Comunque sia, durante la seconda notte, un gruppo di poliziotti irruppe nella nostra abitazione, arrestando oltre dieci praticanti. Rimpiango profondamente di aver esitato e di non essere andato a fare appello. Ad ogni modo scrissi una lettera per spiegare che la Falun Dafa è buona e la diedi alla polizia.

Più tardi venni rimandato a Dalian ed incarcerato nel centro di detenzione di Yao Jia. A quel tempo, in quel centro di detenzione, era già stato creato un buon ambiente dai praticanti incarcerati precedentemente. Potevamo fare gli esercizi all'interno ogni giorno. C'erano circa dieci praticanti della Dafa in tre celle. Ma avevamo solo una copia dello "Zhuan Falun". Ho diviso il libro in tre parti, ognuna delle quali aveva tre lezioni, così ogni cella aveva una copia.

Un giorno venni portato nella sala degli interrogatori. Mio padre venne a farmi visita, dopo aver viaggiato per più di 1.500 km. Non è stato facile incontrarci. Mio padre si inginocchiò piangendo, implorandomi di ammettere il mio sbaglio. Non dissi nulla. Pensavo nel mio cuore, che la cosa migliore che potessi fare per mio padre era quella di difendere questa grande Fa. Trentatré giorni dopo venni rilasciato incondizionatamente.

Nell'aprile 2000 tornai di nuovo a Pechino da solo. Dopo aver superato molti punti di controllo raggiunsi piazza Tiananmen nel pomeriggio. Il mio piano era di fare il quinto esercizio. Quel giorno era il mio 27° compleanno. Sedermi a terra sembrava una cosa molto semplice. Ma era in corso una grande lotta nella mia mente. Ogni pensiero umano voleva che abbandonassi. Ad esempio, le parole di un praticante risuonavano nella mia testa: "Non andare. Non serve a niente. Se ti arrestano non potrai studiare la Fa e fare gli esercizi. Non sacrificarti senza che ce ne sia il bisogno. Non saresti in grado di sopportare le sofferenze della prigione". Comunque sia dissi a me stesso: "No! Stanno diffamando la Dafa. Se tutti pensano in questo modo, quando finirà la persecuzione? La Dafa ha creato tutti gli esseri senzienti dell'universo. La gente ha danneggiato la Dafa, come può l'umanità avere un futuro? Stiamo tutti cercando di essere delle brave persone, perché non ci permettono di avere un legittimo ambiente per coltivare?".

A mezzogiorno in punto mi sono seduto velocemente nella posizione del doppio loto, ho chiuso gli occhi ed ho iniziato a fare "la Via per Rafforzare i Poteri Soprannaturali". Dopo aver terminato i delicati movimenti delle mani ed aver rilassato le mie braccia, ho sentito della gente che correva verso di me. Alcuni malvagi poliziotti mi portarono via con la forza. Venni quindi inviato in un centro per la disintossicazione da droghe a Dalian. I malvagi poliziotti mi obbligarono a guardare dei video di propaganda. Protestai iniziando lo sciopero della fame. Mi portarono al secondo piano in una stanza molto piccola, usata per punire i tossicodipendenti. Mi ammanettarono entrambe le mani al pavimento di modo che non potessi stare in piedi. Per tutto il giorno recitati la Fa ad alta voce: "Essenziali per un Ulteriore Avanzamento", ed i grandi versi di "Hong Yin I". Le mie parole, che recitavano la Fa, si potevano sentire nell'intero edificio. Ricordo che quel giorno era Pasqua. Improvvisamente iniziò a nevicare, era Aprile. Nel mio cuore, ho sempre avuto un forte senso di dover difendere la Fa. Più tardi un poliziotto mi chiese: "Perché sei andato a Pechino?". Ad alta voce, onestamente gli risposi: "Per fare appello apertamente per la Dafa e per i praticanti che sono perseguitati". Pochi giorni dopo venni di nuovo rilasciato incondizionatamente.

Nel maggio 2000, il giorno del compleanno del Maestro, venni arrestato ed incarcerato per dieci giorni perché stavo praticando gli esercizi del Falun Gong in un luogo pubblico. Mi fecero uscire senza dover firmare una lettera di "garanzia", nella quale avrei dovuto promettere che non avrei praticato il Falun Gong.

Aver ottenuto tre buoni risultati mi rese compiacente e venne fuori l'attaccamento dell'entusiasmo. Non avevo capito che questo era il risultato dell'essere cambiato dalla Fa e dall'intero corpo dei discepoli della Dafa che stavano convalidando la Fa. Ho anche sviluppato l'attaccamento al fare le cose. Quando studiavo la Fa leggevo solo la parte che pensavo fosse buona e non usavo la Fa per misurare i miei attaccamenti. Questo stato mi creò nuove difficoltà.


Il dolore provato dopo essermi sottomesso al male

Un giorno di novembre, del 2000 a Dalian, dopo aver portato dei vestiti ad un amico praticante che era incarcerato, iniziai a distribuire volantini in un piccolo quartiere residenziale e venni segnalato alle autorità. Mentre stavo per andare via un gruppo di poliziotti mi rincorse. Io corsi via velocemente sotto le tenebre. I malvagi poliziotti, dietro di me, urlarono: "Fermati, o apriamo il fuoco". Preso dal panico saltai giù da un muro molto alto, mi presero e mi portarono alla stazione della polizia in uno stato d'incoscienza. Quando ripresi coscienza, invece di portarmi all’ospedale, la polizia mi ammanettò ad una sedia di ferro e non mi lasciarono dormire. Quando cercavo di dormire, mi gettavano acqua sulla faccia. Poi mi ingessarono le gambe. Dopo tre giorni passati senza poter dormire, ed a ciò sommato il dolore alle gambe, ero esausto fisicamente e mentalmente. Quando la polizia mi chiese se avrei praticato ancora il Falun Gong, contro la mia volontà dissi: “No”. In seguito mi è stato permesso di ricevere cure mediche fuori dalla prigione, in libertà provvisoria.

Tornai a casa mia nella provincia di Heilongjiang con le stampelle. Anche se ero sopravvissuto all’incidente, stavo provando una grande sofferenza mentale per essermi sottomesso al male. La mia famiglia non era in casa. Ho ripetutamente urlato: “La Falun Dafa è Buona!” Proprio in quel periodo avvenne l’incidente inscenato dell’autoimmolazione in Piazza Tiananmen, che ha sconvolto sia la Cina che gli altri paesi del mondo. Il partito malvagio istigò l’odio dell’intera nazione contro i praticanti del Falun Gong. Tutte le stazioni televisive trasmettevano in continuazione programmi che mostravano praticanti del Falun Gong trasformati. Puntando il dito verso la televisione, mio padre ha urlato: “Dovresti essere mandato là per vedere se ti trasformi o no”.

Le mie gambe erano rotte. La mia famiglia soffriva molto. Tutte le mie azioni per difendere la Dafa erano viste dalla mia famiglia come un qualcosa che li danneggiava. Per loro il Partito malvagio era così potente. Ero incapace di spezzare questa rete. Dopo essere stato arrestato questa volta, mi sono detto: “Questa è anche un’opportunità per migliorare me stesso. Devo fare bene qualunque cosa accada”. Ora, guardando indietro, penso che a quel tempo non ho negato completamente la persecuzione. Non ho approfittato di alcune occasioni per scappare. Sono stato condannato illegalmente a due anni e mezzo di lavori forzati.

Il sentiero di rettifica della Fa nel Campo di Lavoro di Dalian

Nel periodo in cui sono stato nel centro di detenzione, ho insegnato ad altri praticanti a recitare la Fa, perché ricordavo di cuore molti insegnamenti della Fa. Quando siamo stati mandati nel campo di lavoro, fummo assegnati al gruppo dei nuovi arrivati per tre mesi, per familiarizzare con le regole del campo. I contatti tra i praticanti della Dafa non erano permessi. Tuttavia siamo comunque riusciti a creare l’ambiente per studiare la Fa. I praticanti erano così pieni di risorse che riuscirono a farci avere gli insegnamenti del Maestro. Devono aver superato innumerevoli ostacoli.

L’episodio che ricordo più chiaramente fu quando ero appena arrivato alla “classe diretta con fermezza”. Ogni giorno potevo sentire dei praticanti nelle stanze vicine, minacciati da dei Giuda che urlavano a gran voce brevi frasi che diffamavano la Dafa. Era come la Rivoluzione Culturale. Poi ho scoperto che ogni volta che pensavo al Falun Gong ed alla Falun Dafa, pensavo a quegli slogan diffamatori. Sembrava che si fossero radicati nella mia testa. Pensai che dovevo eliminarli e trovai un modo per farlo: quando urlavano quegli slogan, io urlavo frasi rette con tutto il mio cuore ed un pensiero retto prevale su cento malvagi. “Li Hongzhi è il Budda primordiale. La Falun Dafa è retta. La Falun Dafa è retta”. Anche quando smettevano, continuavo a recitare ripetutamente queste frasi. Alla fine ho eliminato quel karma del pensiero.

Una volta il male ci obbligò a partecipare alle lezioni di un professore malvagio e ci obbligarono a scrivere la nostra esperienza. Ho chiesto un foglio ed una penna. Il male era abbastanza contento all’inizio. Dopo aver finito di scrivere, il prigioniero la passò felicemente alla polizia malvagia. Poi le vecchie forze vennero da me e mi chiesero che cosa avevo scritto. Avevo scritto la storia di una donna rimasta incinta prima del matrimonio che condanna un monaco buddista. Mi chiese chi era la donna. Risposi che era Jiang Zemin – condanna le brave persone e diffama deliberatamente il Falun Gong. Poi mi chiese chi era il monaco buddista. Dissi che era un coltivatore come noi. Allora mi chiese chi erano quelle persone comuni, che andavano a creare problemi al monaco buddista senza sapere quale fosse la verità. Dissi che erano i poliziotti come lui. Improvvisamente comprese. Non avevo scritto quella esperienza per obbedire a loro. Usando un modo di dire moderno, era un modo per eliminare il male dal livello culturale. Questo scritto, fece iniziare una discussione tra la polizia e i discepoli della Dafa nella “classe diretta con fermezza”. Era come uno scambio di opinioni tra noi. La polizia era molto spaventata. Un giorno il male mi chiamò nel suo ufficio. Due prigionieri improvvisamente mi ammanettarono dietro la schiena e mi portarono fuori dall’edificio.

Il sentiero di rettifica della Fa nel Campo di Lavoro Guanshanzi nella provincia di Liaoning

Nell’agosto 2001, più di venti praticanti furono portati fuori dall’isolamento solitario, dalla “classe diretta con fermezza”, (dove erano detenuti soprattutto i praticanti che si rifiutavano di essere trasformanti) e dalla classe speciale (gruppi speciali dove erano detenuti praticanti del Falun Gong). Eravamo considerati dal male come i praticanti più determinati e testardi. Ogni praticante era scortato da due guardie. C’erano anche più di venti poliziotti armati che aspettavano fuori. Venticinque prigionieri furono ammanettati dietro la schiena a loro stavano di fronte ai discepoli della Dafa. Era un piano del male su grande scala. Più di sessanta persone salirono sul pulman. Tutte le finestre erano coperte. Il pulman era preceduto da una macchina della polizia e seguito da un piccolo furgone che portava i bagagli. L’età media dei discepoli della Dafa era appena sopra i 30 anni. Erano tutti giovani, studenti universitari, impiegati di banca, funzionari, uomini d’affari, professori universitari e medici.

Dopo sei ore di viaggio, arrivammo in una cittadina poco sviluppata. Il posto era circondato da montagne selvagge. Questo è il campo di lavoro Quanshanzi, è isolato ed è situato nella città di Changtu, provincia di Liaoning. È un centro terrificante, come il campo Masanjia dove sono detenute soprattutto donne. Il campo Quanshanzi detiene soprattutto uomini che rifiutano di essere trasformati. Le persone dei normali campi di lavoro lo considerano un inferno. Quando la polizia citava la possibilità di mandare qualcuno nel campo Quanshanzi, molti prigionieri erano spaventati, perché non solo le condizioni sono terribili, ma la polizia è molto cattiva. Anche i prigionieri là sembrano tigri affamate.

In seguito fui mandato a Tieling Santaizi, che è ancora più malvagio. La stanza era buia. Acqua sudicia, bucce di frutta e carta straccia coprivano il pavimento. C’erano molte mosche. La scatoletta in cui dovevamo mangiare era solo a un metro da un gabinetto maleodorante. Quando ho mangiato per la prima volta là, ci fu un esplosione assordante. Un pezzo di fango, caduto a causa della scossa subita dall’edificio, cadde verticalmente nella mia scodella piena di una zuppa di verdura molto povera. Di fronte a questa aggiunta inaspettata alla mia zuppa, non sapevo come iniziare il mio pasto. Questo fu il mio primo pasto in quel covo.

Una mia mano era ammanettata con quella di un altro prigioniero per tutto il tempo, ventiquattro ore su ventiquattro. Le manette fredde mi accompagnavano giorno e notte. Per ogni giorno che il prigioniero passava ammanettato con me, riceveva una eguale riduzione della pena. Ogni volta che incontravo un poliziotto malvagio, anche al capo del campo, chiedevo che mi fossero rimosse le manette. Negavo incessantemente la persecuzione, anche se il processo sembrava andare avanti molto lentamente. Quando arrivò l’autunno, faceva molto freddo, c’erano vento e pioggia. Quando ero arrivato avevo solo i pantaloni corti. Altri abiti mi furono dati da altri prigionieri ma erano molto leggeri. La mia situazione migliorò quando gli amici praticanti del campo principale mi mandarono molti abiti.

Cento giorni dopo le mie ripetute richieste, mi tolsero le manette incondizionatamente. Dopo la loro rimozione, iniziai a chiarire la verità alle persone nell’edificio. Un poliziotto mi chiese se sarei cambiato. Risposi: “Ero acqua prima. Poi sono diventato ghiaccio. Ora mi trasformo di nuovo in acqua – non è mai stata così pura.” Il poliziotto fu mosso dalla mia fede determinata nella Dafa ed iniziò a parlare con me. Disse: “Noi poliziotti senza questa divisa resteremmo senza lavoro. Tu sei diverso. Puoi trovare un altro lavoro”. Voleva dire che stava solo facendo il suo lavoro. Pensava che i discepoli della Dafa fossero persone di talento e molto capaci e così, avrebbero facilmente potuto trovare un lavoro quando fossero stati rilasciati. Anche i prigionieri mi parlavano con rispetto.

Il sentiero di rettifica della Fa in isolamento solitario nel Campo di Lavoro Guanshanzi

Nel gennaio 2001, fui messo in isolamento solitario perché praticavo il Falun Gong. La stanza era larga un metro e mezzo e lunga due. È la prigione nella prigione. Bisognava avere il permesso del capo del campo di lavoro per andare nella stanza del confino solitario. Il foro nella porta permetteva solo il passaggio di un dito. C’erano una piccola apertura alla base per il cibo. Dentro il pavimento era di legno. Vicino alla porta c’era uno scarico, che era anche il gabinetto. In genere c’erano due pasti al giorno – mattina e sera, ciascuno con un pane cotto al vapore. Era servito sempre dopo l’ora dei pasti ed il pane era molto freddo e difficile da ingoiare. Era accompagnato da un pezzo di cavolo salato. Quando avevi sete, potevi solo bere l’acqua del gabinetto.

Trenta giorni dopo, fui rilasciato incondizionatamente dall’isolamento solitario e fui assegnato al primo gruppo. Il giorno seguente era il Capodanno cinese. Poco dopo fui detenuto di nuovo nel confino solitario. Quell’amico praticante era ancora là. Era stato rinchiuso in isolamento anche durante il Capodanno.

Il 10 marzo 2002, il cancello di ferro fu aperto e la polizia venne per registrare dei nomi e per confermare delle identità. Sapevo che ci sarebbe stato di nuovo un cambiamento. Il praticante della Dafa Cao Yuqiang ed io dovevamo essere mandati al campo di lavoro Hulutao, provincia di Liaoning.

Il sentiero di rettifica della Fa in isolamento solitario nel Campo di Lavoro Hulutao, provincia di Liaoning

Cao Yuqiang ed io, cercammo di ricordare con tutto il cuore tutte le informazioni sulla persecuzione subita dagli amici praticanti nel campo di lavoro Quanshanzi. Non avevamo penne. Ogni giorno ripetevamo le informazioni e le date della persecuzione subita dai praticanti. Il Maestro ci ha aiutati, perché noi tutti avevamo il desiderio di portare alla luce e di mostrare questa persecuzione. Un giorno Cao Yuqiang riuscì ad avere una penna. Ero molto contento. Dal momento che c’era poca carta, preparammo a mente ciò che dovevamo scrivere per tutto il giorno. Quando era notte fonda, segretamente scrissi gli articoli per esporre la persecuzione sulla carta igienica. Quando finii di scrivere, seppi che un prigioniero avrebbe visto la sua famiglia. Mi chiese se avevo bisogno di aiuto. Mi aiutò a portare la lettera fuori dal campo di lavoro. La lettera raggiunse i praticanti fuori dal campo. Velocemente nella notte riorganizzarono l’articolo che fu subito pubblicato sul sito Minghui. Era il primo articolo pubblicato che raccontava nel dettaglio, la persecuzione subita dai praticanti della Dafa al campo Quanshanzi. Quella volta sia Cao Yuqiang che io, fummo liberati dopo uno sciopero della fame. Sfortunatamente lui fu arrestato di nuovo e morì nel campo di lavoro. Lui ed io siamo passati in tre campi di lavoro. Ci incoraggiavamo sempre a vicenda. La notizia della sua morte mi ha rattristato moltissimo.

Un giorno fui mandato nell’ufficio di un poliziotto malvagio. Dopo il mio dialogo dignitoso con il poliziotto malvagio, questi mi disse inaspettatamente: “Conoscevo Fu Yubin, mostrato in televisione come un assassino. Aveva un problema mentale”. Si lamentava anche del fatto che sua moglie aveva perso il lavoro ed il Partito Comunista non aveva fatto nulla per aiutarli. Quando si è molto determinati, il male non sarà capace di raggiungerti. Il male dietro il poliziotto era stato eliminato e lui aveva mostrato il suo carattere originario.

Il 13 maggio è la Giornata Mondiale della Falun Dafa. Iniziai uno sciopero della fame. Tre giorni dopo fui alimentato forzatamente. Ero detenuto da solo. Per raggiungere il mio posto si dovevamo passare quattro porte di ferro. Nel corridoio c’erano sei stanze. Solo io ero detenuto lì. La finestra era coperta con una stoffa. Giacevo nel letto con i capelli disordinati. Le mie mani erano ammanettate ai lati del letto. Inserirono nel mio naso un tubo per alimentarmi forzatamente. Quando iniettavano il liquido, spesso schizzava sui miei capelli e dopo un pò diventò molto duro. Sentivo un gran prurito. Ebbi un piccolo sollievo sfregando la testa contro il letto. All’inizio dell’alimentazione forzata, iniettavano birra. Il mio stomaco faceva male e vomitavo continuamente. Il tubo era inserito tra il tratto respiratorio e l’esofago. Era doloroso e la mia gola era gonfia. Dal momento che resistevo all’alimentazione forzata, usarono delle lenzuola per legare le mie gambe al letto. Misero anche un lenzuolo sul mio torace e lo legarono al letto. Non potevo muovermi. Questa situazione è durata per nove giorni. Ogni secondo era come un anno. Venti giorni dopo, tolsero le manette ed il tubo.

Quando uscii dall’edificio, sentii il caldo del sole. Non avevo visto il sole per un mese. Le mie mani erano ammanettate insieme. Due poliziotti camminavano vicino a me. Camminavamo lentamente verso l’ingresso principale. Pensavo che sarei stato mandato in un altro campo di lavoro. Quando uscii dall’entrata principale del campo, vidi un taxi parcheggiato fuori con il bagagliaio verso l’entrata. Il bagagliaio era già aperto. Vidi mia madre seduta davanti e la mia fidanzata sul sedile posteriore. Entrai nella macchina e chiusi la porta. Mia madre disse: “Figlio, andiamo a rilassarci un po’ al mare.” Veramente ero stato rilasciato? Non potevo crederci. Guardando il cancello di ferro freddo, vedevo ancora davanti ai miei occhi la collera isterica della polizia ed i rimproveri volgari dei prigionieri. Ma ero stato veramente liberato. Il cancello di ferro si era aperto ma, la mia dignità era stata mantenuta alta. Pensai che questo era il regalo più bello che potessi presentare al nostro grande benevolente Maestro. Il successo del mio sciopero della fame mi aveva fatto rilasciare con un anno e tre mesi di anticipo. Questa foto “Guarda di nuovo il mare, la libertà è senza prezzo” fu scattata un’ora dopo il mio rilascio. La persecuzione ha causato molti danni al mio corpo ed alla mia mente. Anche nel treno che mi riportava a casa, durante il sonno sentivo ancora di essere ammanettato al letto.

Come studente timido e debole, ho compiuto ciò che dovevo. Tutto grazie ai pensieri retti dalla Dafa. La Dafa mi ha concesso questa possibilità. La mia fede determinata nella Dafa veniva dall’intero corpo e dalla fede determinata degli altri discepoli della Dafa.

La giacca che indosso ora era una di quelle che indossavo durante lo sciopero della fame. La camicia nera sotto, è quella che un amico praticante mi ha mandato nei cento giorni in cui sono stato ammanettato. Quella ancora più sotto, mi ha accompagnato in Piazza Tiananmen. Ha ancora i segni del mio sciopero della fame. La praticante che mi ha dato questa camicia è stata illegalmente condannata a dodici anni di prigione, ed ora è illegalmente detenuta nella Prigione Provinciale Femminile di Liaoning. Ho tenuto questi abiti con me tutto il tempo. Li porto perché penso che anche loro siano vivi e siano passati attraverso la persecuzione. Vogliamo apparire qui insieme per provare questa persecuzione.

Storie come la mia sono ovunque in Cina. La mia esperienza è solo la punta dell’iceberg. In situazioni differenti e in momenti diversi, sono stato immerso nella tristezza per la morte di amici praticanti. Ma il Maestro ha detto:

“La coltivazione è dura. È dura in quanto, anche quando una terribile calamità vi colpisce, anche quando il male vi perseguita furiosamente, e anche quando la vostra vita è al palo, voi dovete essere ancora in grado di continuare risolutamente sul vostro sentiero di coltivazione, senza lasciare che nulla nella società umana interferisca con i passi che fate sul vostro sentiero di coltivazione.” (Sentiero in Essenziali per un Ulteriore Avanzamento II).

All’inizio della persecuzione, pensavo sempre che fossimo tutti persone buone e che dovessimo essere tolleranti quando eravamo trattati male. Ma, dopo aver letto gli insegnamenti del Maestro “Spiegazione della Fa” ed anche “In poche parole” non penso più così. Dobbiamo continuamente arricchire la nostra parte illuminata con la Fa, e poi usare la parte illuminata per correggere i nostri stati non retti. Questo è percorrere il sentiero verso la divinità.

Ho anche scoperto che è molto importante avere una giusta base. Ad esempio, se dici al male che subirà la retribuzione se ti perseguita, in modo da non essere perseguitati, è per te stesso. È come supplicarli. Se i tuoi pensieri non sono completamente puri, il male lo vedrà. Chiedo spesso a me stesso: “Cosa stai proteggendo? La tua reputazione tra i discepoli della Dafa? Il tuo compimento?”. Quando i nostri pensieri retti non realizzano il risultato ideale della rettifica della Fa, spesso è perché i pensieri retti non sono abbastanza puri o forti, non perché la Fa non funziona. La mia esperienza più profonda è che la contro-rivoluzione deve conformarsi ai principi della gente comune. Quando facciamo bene nel rappresentare i principi della gente comune, è quasi invincibile. Ad esempio durante la mia detenzione illegale, ho chiesto con forza di vedere la mia famiglia. A pochissimi discepoli della Dafa era permesso vedere i familiari. Alcuni praticanti consideravano ricevere le visite dei familiari come un attaccamento al sentimento, e perciò non lo facevano. Per quanto mi riguarda, non solo formo un corpo unico con la mia famiglia ma, per il fatto di essere stato perseguitato l’ambiente è migliorato molto.

I discepoli della Dafa in Cina ed all’estero sono un corpo unico. Non è facile per i discepoli della Dafa percorrere il loro sentiero oggi. A nome dei praticanti della Cina continentale, vorrei ringraziare tutti i praticanti all’estero per il loro continuo sostegno. Grazie mille.

Per finire vorrei usare i versi della poesia del Maestro ”In un Pensiero” in Hong Yin II:

Apertamente e con magnanimità io rettifico il vasto firmamento
Avversità tremende mi accompagnano nel viaggio tra cielo e terra
Ottenere meriti e successi non è una mia preoccupazione
Rettificando il cielo, la terra e tutti gli esseri
Con pensieri veraci, un grande voto ed una volontà di diamante
Creando di nuovo l’immensa vastità, con un unico pensiero.

Grazie!

* * *

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