Sabato 18 aprile a Bratislava, i praticanti hanno tenuto un’attività per richiamare l'attenzione sulle violazioni dei diritti umani in Cina, in particolare la persecuzione del Falun Gong. L'attività ha avuto luogo nei pressi di Istropolis, dove è stata presentata l'opera di Pechino, e molti spettatori hanno avuto l'opportunità di conoscere i fatti sul Falun Gong e firmare la petizione contro la persecuzione in Cina.
"Che cosa è esattamente il Falun Gong?" Domandava una signora, nella attesa di un'amica. Dopo aver sentito la spiegazione che si tratta di una serie di esercizi di meditazione simile al qigong o tai chi, tramandata in Cina da più generazioni, ha chiesto "Allora perché è perseguitato?" I praticanti le hanno spiegato che il partito comunista non aveva sopportato la popolarità del Falun Gong e il presidente di allora, Jiang Zemin, rosso dalla gelosia e per paura di perdere il potere aveva lanciato la persecuzione.
"Io faccio yoga, devo informarmi del Falun Gong", ha detto una donna che passava. "Una petizione per i diritti umani?. Andiamo a firmare! "Ha detto un altro, avviandosi direttamente a firmare.
Molti giovani hanno preso i volantini, assicurando che li avrebbero letti attentamente. Alcuni hanno detto che avrebbero visitato il sito Internet.
Un gruppo di giovani skateborders, venuti ad esercitarsi di fronte a Istropolis, hanno firmato la petizione. Molti di loro erano profondamente toccati dalle storie di persecuzione e le scene di persecuzione nelle carceri, realtà di molti praticanti del Falun Gong in Cina.
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