Il 14 agosto 2009 una lettera redatta dal membro del Congresso USA Chris Smith, New Jersey, e poi cofirmata da altri 22 membri del Congresso, è stata inviata al presidente coreano, Lee Myung-bak. Il testo della lettera riportava: “Secondo le notizie apprese il governo cinese sta attuando pressioni sul governo sud-coreano per deportare praticanti del Falun Gong in Cina; siamo stati informati che alcuni di loro sono già stati deportati… esortiamo il vostro governo a non deportare praticanti del Falun Gong in Cina, ma di trovare una risoluzione all’interno del sistema legale sudcoreano, così da rispettando la convenzione sulle torture e sui rifugiati – ratificati dalla Corea del Sud – per permettere ai praticanti del Falun Gong di rimanere in Corea.” Di seguito il testo integrale della lettera:
14 agosto 2009,
Sua Eccellenza, Presidente Lee Myung-bak
Ufficio del Presidente
1 Cheongwadae-ro, Jongno-gu
Seoul, Repubblica della Corea (110-820)
fax: Ufficio del Presidente ROK: 82-2-770-7029
Ambasciatore della Repubblica della Corea, Duck-soo, USA: 202-797-0595
Caro signor Presidente,
Vorremmo portare alla vostra attenzione la richiesta di 33 praticanti cinesi del Falun Gong che hanno fatto domanda per avere lo status di rifugiato nella Corea del Sud. Secondo le notizie apprese il governo cinese sta attuando pressioni sul governo sudcoreano per deportare praticanti del Falun Gong in Cina; siamo stati informati che alcuni di loto sono già stati rimpatriati.
In quanto membri del Congresso USA ci preoccupiamo dei diritti umani e siamo tutti quanti ben consapevoli della dura persecuzione che il governo cinese porta avanti nei confronti dei praticanti del Falun Gong. Il governo cinese ha vietato il Falun Gong, utilizzando una forza di sicurezza extralegale, l’Ufficio 610, per portare avanti la persecuzione. L’Ufficio 610 non è stato istituito dal governo cinese, ma dal partito comunista cinese, con l’obiettivo di usare ogni mezzo - come detenzione arbitraria, torture, “trasformazione attraverso rieducazione” - sui praticanti del Falun Gong, nonostante i praticanti vogliano esercitare i diritti umani – riconosciuti internazionalmente – di libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
Oggi, i praticanti del Falun Gong rientrano tra i gruppi più brutalmente perseguitati nel mondo. Il numero totale dei praticanti che sono morti o sono stati uccisi mentre si trovavano in custodia oltrepassa sicuramente gli oltre 3.000 casi documentati. I casi di tortura che coinvolgono praticanti del Falun Gong rappresentano il 66% di tutti i casi di tortura in Cina, secondo il Commissario Speciale sulla Tortura delle Nazioni Uniti. È stimato che vi siano oltre 100.000 praticanti del Falun Gong, sia uomini che donne, nella popolazione di prigionieri nei campi di lavoro cinesi.
Negli ultimi 50 anni pochi paesi hanno fatto rapidi progressi nel rispetto dei diritti umano come la Corea del Sud, sia come governo che come società. È con questo pensiero che esortiamo il vostro governo a non deportare praticanti del Falun Gong in Cina, ma di trovare una risoluzione, all’interno del sistema legale sudcoreano, rispettando la convenzione sulle torture e sui rifugiati – ratificati dalla Corea del Sud – per permettere ai praticanti del Falun Gong di rimanere in Corea.
Alleghiamo un elenco di praticanti del Falun Gong attualmente in pericolo di deportazione in Cina, Vi ringraziamo per l'attenzione su tale questione.
In fede
[Firme]
Cc: Ambasciatore Han Duck-soo
Nota dell'editore: Non alleghiamo la lista dei nomi dei praticanti a rischio deportazione per motivi di sicurezza.
Versione inglese: http://www.clearwisdom.net/html/articles/2009/9/5/110584.html
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