Onorevole Presidente del Consiglio Romano Prodi,
Quale cittadino europeo e rappresentante della comunità civile internazionale, è mio dovere porle, con massima sollecitudine e chiarezza, una questione di gravita’ ed urgenza estreme.
Da notizie d’agenzia apprendo che Lei e’ prossimo a recarsi in visita nella Repubblica Popolare Cinese.
Ebbene, troppo spesso in occidente la gente è abituata a pensare alla Cina come ad un allettante mercato per i propri investimenti, dimenticando volentieri che le persone che la governano sono coinvolte in crimini mostruosi, cui nessuna persona civile vorrebbe essere associata.
Dalla medesima fonte (Italia TV) apprendo che Lei avrebbe dichiarato che “non possiamo fuggire rispetto al mondo che cambia'' e che “e’ necessario compiere un grande sforzo per riportare l'Italia alle quote di mercato che si merita in queste aree del mondo (in riferimento a Cina ed India)''.
Penso non vi sia nulla di male in un legittimo cambiamento per il meglio, purchè portarsi a certe quote di mercato non implichi portarsi agli stessi livelli di corruzione, di competizione sleale e soprattutto di grave criminalita’ che caratterizzano l’attuale situazione interna alla Repubblica Popolare Cinese.
Non dovremmo dimenticare che i cosiddetti progressi tecnologici ed economici, in assenza di moralità, recano danno invece di beneficio; il benessere dipendendo non solo dai mezzi, ma anche ed imprescindibilmente dalla qualita’ morale di chi ne fa uso.
In Cina sono in atto crimini contro l’umanità ai danni di una larga fetta del popolo cinese; un genocidio massivo si protrae dal 1999 fino ad oggi e continua, mietendo vittime a migliaia tra i praticanti della disciplina spirituale e fisica della Falun Dafa, disciplina di elevato contenuto morale, che, basata sui principi universali di verita’, benevolenza e tolleranza, promuove il miglioramento morale e fisico, definendosi come pratica di coltivazione della natura (o carattere) e della vita.
É a mio umile parere necessario che Lei, come ed assieme a tutti gli altri rappresentanti dei Paesi civili, ponga con la massima urgenza la questione al Presidente della Repubblica Popolare della Cina Hu Jintao, in modo fermo, serio e rigoroso. La Cina deve cessare immediatamente le proprie attivita’ criminali, di persecuzione e di violazione dei diritti umani protrattesi fin troppo a lungo, non solo ai danni dei praticanti della Falun Dafa, ma anche di fedeli cattolici e sacerdoti riconosciuti dal vaticano, cosi’ come dei cittadini e dei monaci di origine tibetana e, in definitiva, di una larga parte della propria popolazione.
Il Partito Comunista Cinese teme il credo fermo dei praticanti della Falun Dafa, che vede come potenziale minaccia al proprio potere, poiche’ in grado di offrire ai cinesi un sistema di valori alternativo alla violenza ed alla lotta di classe.
Detenuti illegalmente per essere semplicemente dediti alla pacifica disciplina della Falun Dafa (disciplina che incoraggia ad essere veri, buoni e tolleranti) e non per aver commesso crimine alcuno, arrestati in terreni extragiudiziari, condannati amministrativamente senza processo ne’ appello, incarcerati a centinaia di migliaia a partire dal 1999, i praticanti della Falun Dafa venivano dapprima condotti nelle prigioni e nei campi di lavoro. Se li’ non cedevano, firmando una dichiarazione di pentimento e di rinuncia al loro credo, erano trasferiti in campi segreti di concentramento, dove divenivano materiali grezzi per la crescente industria del trapianto d’organi.
Così il partito aveva trovato una soluzione al proprio problema Falun Gong, trasformandolo in un affare tanto fruttuoso quanto abominevole.
L’orrore dei campi di sterminio e’ cosi’ tornato a macchiare la storia del genere umano!
Il Partito Comunista Cinese ha apertamente dichiarato i praticanti della Falun Dafa (popolarmente nota anche col nome di Falun Gong) “nemici di classe”, trasformandoli nel bersaglio della sua piu’ severa campagna di soppressione e concordando di gestirli in qualunque maniera economicamente proficua o conveniente. In altre parole, i praticanti del Falun Gong, non piu’ considerati come esseri umani, sono ormai divenuti merce. Oggi, che la verita’ dei campi di concentramento e di sterminio e’ stata rivelata, tutte queste persone di verita’, benevolenza e tolleranza rischiano di essere uccise a centinaia di migliaia ogni giorno che passa, essendo esse vere e proprie prove viventi dell’inumana, illegale e diabolica campagna di persecuzione e diffamazione perpetrata dal Partito Comunista Cinese a partire dal 1999.
E’ ora che noi italiani diamo (in modo proattivo e magari una volta tanto per primi) un buon esempio di dignita’ e civilta’ alla comunita’ internazionale, non accodandoci ed unendoci al coro quando la nostra azione non abbia piu’ il valore del coraggio che nasce da un autentico senso morale e di giustizia.
Questa è una questione molto grave la cui responsabilita’ coinvolge senza remore e senza scuse i rappresentanti del governo di ogni paese libero e civile.
Ogni giorno le vittime aumentano in maniera raccapricciante.
Tutti coloro che si mostrino ora indifferenti a detta questione di simile portata, si renderebbero in tal modo complici degli stessi crimini disumani perpetrati dal Partito Comunista Cinese.
Lei sta andando in visita in Cina, ha un’opportunita’ per recare beneficio non solo alla Cina, ma all’intera comunita’ internazionale, ponendo al presidente della Repubblica Popolare Cinese la condizione imprescindibile ad ogni sano e legittimo rapporto economico e socio-culturale tra i nostri paesi, quella di far cessare immediatamente ogni criminale attivita’ persecutoria e di violazione dei diritti umani all’interno del proprio paese (e di fronte all’intera comunita’ civile internazionale, completamente concorde in una generale, unanime condanna di tale criminalita’ di Stato), liberando i numerosissimi prigionieri illegalmente detenuti della Falun Dafa, altrimenti destinati ad una carneficina finalizzata al mercato dei trapianti o al semplice occultamento delle prove dei crimini contro l’umanita’ protrattisi a partire dal 1999.
Come europei e come italiani, possiamo fare di meglio. Mi raccomando dunque a Lei, uomo che si dimostra sempre cosi’ attento alla giustizia sociale, di esortare la Cina ad una collaborazione davvero civile e costruttiva per il futuro dei nostri popoli: chiudere gli occhi di fronte alla realta’ oggi, non rechera’ alcun beneficio alla nostra nazione e soprattutto rechera’ ulteriore pena alla popolazione cinese gia’ decimata e dilaniata. Lei e’ in una posizione di responsabilita’ di fronte alla vita di tutte queste persone; Lei puo’ porre la questione direttamente ed in modo chiaro al Presidente della Repubblica Popolare Cinese ed io spero proprio che Lei possa recare merito a se’ stesso e bene al mondo tramite un’azione cosi’ virtuosa.
Io non posso dirle cosa fare, ma solo ricordarle che Lei rispondera’ delle Sue azioni di fronte alla storia. Comincio a conoscere ora la Sua persona quale governante e ripongo in Lei la mia fiducia.
Spero che anche Lei possa levarsi a creare un fronte unito mondiale per la giustizia, incoraggiando a Sua volta ulteriormente i rappresentanti degli altri paesi europei in questo stesso senso, chiamando la comunita’ internazionale ad avviare immediati programmi di soccorso per fermare questo massacro e portando il Presidente della Repubblica Popolare Cinese a ragionare in termini democratici, realizzando la necessita’ che le barbarie disumane e criminali nel suo paese abbiano subito termine.
Ogni giorno di ritardo risultera’ in un’irrimediabile perdita di vite innocenti, che costituira’ l’ennesimo disonore per il genere umano e l’ennesima vergogna per l’intera societa’ civile, vergogna che grava anche su di noi.
Non credo di doverle dire altro; Lei e’ perfettamente in grado di valutare la questione con la Propria coscienza.
Per parte mia, sento di aver fatto quanto in mio potere e dovere nel sottoporre tale grave questione alla Sua cortese attenzione, nell’intento di rendermi utile e nella convinzione di sostenere la giustizia, incoraggiando per il bene; infine nella speranza con cio’ di poterle essere d’aiuto nel Suo lavoro, magari nella speranza, ancora, che prima di effettuare investimenti nel mercato cinese si tenga in considerazione l’uso illegittimo di questi fondi da parte del regime cinese, che, irriguardoso ed offensivo verso i fondamentali diritti civili della propria popolazione, rappresenta oggi un vero e proprio insulto alla liberta’ ed alla buona volonta’ di ogni membro della comunita’ civile internazionale; cio’ non solo nell’interesse della popolazione cinese, ma anche, in definitiva ed a lungo termine, della nostra, quando gli effetti di azioni malconsigliate si ripercuotono inevitabilmente.
Desidero infine allegarle questa dichiarazione del mio amato e rispettato Maestro Li Hongzhi, risalente al 22 luglio 1999 (nel periodo iniziale della persecuzione), permettendomi di ricordarle peraltro che i coltivatori della Falun Dafa sono estranei a qualsiasi tipo di attivita’ o interesse politico e rispettosi delle leggi vigenti nei propri rispettivi paesi.
“Noi non siamo contro il governo ora, ne’ lo saremo in futuro. Le altre persone possono trattarci male, ma noi non trattiamo male gli altri, ne’ trattiamo le persone come nemici.
Ci stiamo appellando a tutti i governi, alle organizzazioni internazionali ed alle persone di buona volonta’ in tutto il mondo, perche’ ci offrano il loro supporto e la loro assistenza al fine di poter risolvere la presente crisi che sta avendo luogo in Cina”
Mi auguro di averle fatto cosa gradita.
Ancora: non stringiamo complici alleanze con chi si macchia oggi di tali crimini!
Non manteniamo un complice silenzio in favore di interessi commerciali e guadagni politici a lungo termine controproducenti.
Esprimiamo altresi’ la nostra chiara condanna per la deliberata violazione dei diritti umani e la politica di genocidio interna alla Cina comunista e contribuiamo a fermare questa vergogna!
Confidando di trovare risposta a questa mia lettera nelle sagge azioni del nostro governo, rispettosamente, La saluto con affetto,
Per ulteriori informazioni sulla persecuzione della Falun Dafa e la violazione dei diritti umani dei cittadini cinesi può visitare i seguenti siti internet: www.faluninfo.net, www.upholdjustice.org, www.clearwisdom.net, www.laogai.org, www.theepochtimes.com, www.clearharmony.net.
Tra le molte altre fonti di informazione attendibili sono le stesse Amnesty International e Human Rights Watch.
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