Giovedì 14 gennaio i praticanti del Falun Gong di Firenze hanno partecipato all’incontro “La difesa civile armata e non violenta” organizzato dall’Azienda Ospedaliera Universitaria di Careggi per il corso di formazione indirizzato ai giovani del servizio civile.
Un praticante ha mostrato una presentazione di slides tramite un proiettore, parlando della persecuzione del Falun Gong in Cina. Si è parlato brevemente delle caratteristiche del Falun Gong, ponendo l'attenzione sui principi di Verità-Compassione-Tolleranza che guidano la condotta dei praticanti. Infine, in tema con l’argomento dell’incontro un praticante si è soffermato sulle attività pacifiche e non violente dei praticanti, sia in Cina che all’estero, per resistere alla persecuzione e per rendere nota questa terribile crisi dei diritti umani che, dal 1999 a oggi sta continuando ad andare avanti, senza la dovuta attenzione da parte dei mezzi di informazione.
Il titolo della presentazione | i praticanti rispondono alle domande |
Sono state mostrate immagini degli appelli pacifici in piazza Tiananmen dopo l’inizio ufficiale della persecuzione, gli striscioni e il materiale informativo appesi in tante parti della Cina per denunciare le torture e le uccisioni e per svelare la propaganda falsa e diffamatoria del PCC. Poi sono state mostrate le marce e le manifestazioni dei praticanti all’estero per chiedere la fine della persecuzione in Cina e per commemorare gli amici praticanti uccisi.
Al termine della presentazione, durata circa 30 minuti, i presenti hanno fatto domande. Un ragazzo ha chiesto se ci sono dei rappresentanti del Falun Gong in Cina che hanno promosso azioni legali nei confronti del Governo; è stato spiegato che non c’è una organizzazione burocratica e gerarchica tra i praticanti del Falun Gong, ad ogni modo molti praticanti hanno fatto appello al governo cinese, scrivendo lettere, presentandosi all’ufficio per gli appelli di Pechino e svolgendo gli esercizi in pubblico per far vedere che la Falun Dafa è buona. All’estero, come conseguenza dell’inizio della persecuzione, sono state costituite delle associazioni nazionali della Falun Dafa, con l’intento di salvaguardare l’immagine della pratica e per aiutare i praticanti che hanno bisogno di richiedere lo status di rifugiato per motivi umanitari.
Un’altra ragazza ha detto di essere rimasta sconvolta nel vedere le immagini della persecuzione e di non saperne niente. Ha sollevato dubbi sull’efficacia delle azioni intraprese dai praticanti per chiedere la fine della persecuzione. I praticanti presenti hanno sottolineato che gli appelli pacifici si rivolgono alla coscienza di quelle persone che, pur essendo in grado di fare qualcosa di concreto per fermare la persecuzione, chiudono gli occhi di fronte ai vantaggi che possono ottenere nell’avere relazioni con il regime cinese.
Un praticante ha chiuso l’intervento dicendo che gli sforzi pacifici dei praticanti del Falun Gong rimarranno come esempio per le generazioni future e che di sicuro la persecuzione finirà presto. Prima di allora, faranno tutto il possibile affinchè le persone del mondo possano essere informate dei fatti: che la Falun Dafa è buona e che la persecuzione in Cina è opera di un regime malvagio.
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