(Fotoreportage) Sulla visita in Italia del Vice Primo Ministro Cinese Li Lanqing (Roma e Firenze)

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La scorsa settimana l'abbiamo passata all'inseguimento del Vice-premier Li Lanqing, tristemente noto per essere il capo dell'ufficio 610, creato espressamente per la lotta al Falun Gong.

E' stata un'ardua impresa essere presenti ai vari appuntamenti e, soprattutto, con i permessi della Questura in regola.

L'incontro più spettacolare e stato quello di Firenze a Palazzo Bastogi, sede della Giunta Regionale. Siamo arrivati a Firenze solo grazie al "cuore", non al cervello.

L'appuntamento pareva annullato, nessuno pareva saperne nulla. Abbiamo monitorato Firenze e solo quando il servizio d'ordine ha iniziato a spiegare i suoi mezzi ci siamo concentrati in Via Cavour. Eravamo dotati di regolare permesso firmato dal questore, ma siamo stati allontanati dalle forze dell'ordine che, con grande gentilezza ci hanno costretto ad arretrare, per disposizioni ricevute da un’autorità più elevata.

Ci è parso che l’autorità superiore fosse il servizio segreto cinese.

Impossibile contenere persone pacifiche che hanno pure il diritto di esistere e di manifestare il proprio dissenso sulla continua violazione dei diritti umani, specie se munite di regolare permesso.

Diciamo pure che abbiamo raggiunto il nostro obiettivo: esporre la malvagità, spiegare la verità e offrire la salvezza a chi lo desidera.


ROMA

I praticanti inviano pensieri retti sotto la pioggia di fronte a Palazzo Chigi

Un fotografo dei servizi cinesi mentre riprende i praticanti a Roma di fronte a Palazzo Chigi

I praticanti del Falun Gong e membri della Associazione NessunoTocchiCaino manifestano pacificamente di fronte a Palazzo Chigi

Veglia a Villa Pamphily, dove si sta svolgendo un ricevimento in onore di Li Lanqing

Meditazione e veglia a lume di candela davanti a a Villa Pamphily

Villa Pamphily

Sempre osservati: mentre i praticanti meditano, gli uomini dei servizi cinesi li fotografano


FIRENZE

Attesa sotto il sole del corteo del Vice Premier, tenuto segreto fino all'ultimo momento.


I praticanti vengono cortesemente allontanati...

Il regista: uomo dei servizi cinesi insieme ai funzionari di polizia italiani a Firenze

Poco prima dell'arrivo di Li Lanqing

Sale la tensione

Distribuzione di volantini in Piazza Signoria a Firenze per far conoscere ai cittadini e ai turisti la bontà della pratica del Falun Gong e la feroce repressione in atto in Cina

Pratica degli esercizi in Piazza Signoria

Pratica degli esercizi in Piazza Signoria

Pratica degli esercizi in Piazza Signoria

Pratica degli esercizi in Piazza Signoria

Chi è Li Lanqing,
Vice Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese?

Il nome completo dell’Ufficio 610 è “Ufficio del Comitato Centrale del Partito (Comunista) Cinese responsabile della questione di Falun Gong”. Dato che è stato istituito il 10 giugno del 1999, viene comunemente detto “Ufficio 610”. Il direttore dell’Ufficio 610 è Li Lanqing e il supervisore operativo è Luo Gan, segretario nazionale del Comitato Politico e Giudiziario del Partito (Comunista). L’Ufficio 610 è l’organizzazione operativa messa in piedi dal gruppo di Jiang Zemin per perseguitare Falun Gong. Dal 22 luglio, 1999 l’Ufficio 610 è stato responsabile in prima persona della campagna di diffamazione contro il Maestro Li e della persecuzione contro i praticanti di Falun Gong estese a tutta la Cina. L’Ufficio 610 possiede è autorizzato ad ignorare le direttive del partito e le leggi nazionali, ponendosi così al di sopra del Comitato Permanente del Congresso Nazionale Popolare, ufficialmente la più potente struttura dello stato. Se ne frega della Costituzione Cinese e usa senza pudore i media per lanciare campagne propagandistiche e fabbricare dicerie calunniose nei confronti di Falun Dafa e del Maestro. Per giustificare in qualche modo la persecuzione di Falun Gong, l’Ufficio 610 è ricorso ad una serie infinita di menzogne nel suo tentativo di ingannare la gente e mettere l’opinione pubblica contro Falun Gong. Si serve degli uffici di Pubblica Sicurezza, del sistema giudiziario, della polizia e delle amministrazioni locali a tutti i livelli per arrestare, imprigionare e condannare i praticanti. Seguendo gli ordini di Jiang Zemin, cioè “Nessuna punizione è troppo brutale quando si tratta di Falun Gong”, “Va considerato come un caso di suicidio la morte sotto bastonatura di un praticante” e “Crematene direttamente il corpo senza controllarne l’identità”, la polizia ha provocato la morte di almeno 300 praticanti della Dafa, sicura che non ne avrebbe dovuto rendere conto. Centinaia di praticanti sono stati condannati alla galera e decine di migliaia sono stati inviati ai campi di lavoro forzato. Innumerevoli sono stati i praticanti trattenuti in prigione.

Dapprima l’Ufficio 610 agiva sotto copertura e la maggior parte della gente o non ne aveva mai sentito parlare oppure ne aveva solo una vaga idea. Questa organizzazione tendeva a mimetizzarsi e a servirsi di altri per i propri scopi. Dal giorno della orchestrata messa in scena in piazza Tiananmen del falso suicidio rituale il giorno del capodanno cinese di quest’anno, l’Ufficio 610 si è spostato in prima linea nella persecuzione. I vari distaccamenti dell’Ufficio 610, a tutti i livelli e in tutte le zone, sembrano fare a gara tra di loro nella persecuzione dei praticanti della Dafa, rivelando così completamente la loro vera, malvagia natura.

L’Ufficio 610 è stato istituito a tutti i livelli, dal Comitato Centrale del Partito ad ogni provincia e regione autonoma, giù fino ai distretti residenziali, alle cittadine e ai villaggi. Questa organizzazione formalmente sconosciuta è venuta ora al centro dell’attenzione per la sua persecuzione di Falun Gong. I suoi membri perseguitano con fanatismo i praticanti inclusi nelle loro “liste nere”, così come fanno con i loro parenti e persino con i loro compagni di lavoro. Usano il vecchio metodo feudale del “coinvolgere tutti i parenti quando si tratta di un criminale” per prendere, arrestare e rapire i praticanti. Inoltre intimidiscono e ingannano i parenti per far sì che i praticanti frequentino corsi di lavaggio del cervello, dove tentano di costringerli a rinunciare alla loro pratica.

I membri dell’Ufficio 610 servono a Jiang Zemin come esecutori dei lavori sporchi, ma la malvagità non prevarrà sulla virtù. Ci sarà la dovuta retribuzione per il bene e per il male. Quando la verità verrà a galla, quello sarà il momento per i membri del maledetto Ufficio 610 di essere processati dalla giustizia, dalla coscienza e dalla legge.

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