Durante la 61^ Sessione della Commissione per Diritti Umani delle Nazioni Unite, l’Alto Commissario per i Diritti Umani ha presentato i numerosi rapporti sui diritti umani e i dialoghi sui diritti umani tra la Commissione e la Cina dell’anno scorso, inclusi quelli che riguardano la persecuzione del Falun Gong. Quelli che seguono sono estratti dei sette rapporti che riguardano la Repubblica Popolare Cinese:
[Estratti]
Il 14 giugno 2004 il Delegato Speciale per le Questioni di Intolleranza Religiosa ha inviato un comunicato al Governo cinese in relazione a informazioni ricevute secondo le quali, dal 20 luglio 1999, quando il governo cinese ha bandito il Falun Gong, più di 1.600 praticanti del Falun Gong sono stati torturati o pestati, parecchie centinaia sono stati condannati a più di 20 anni di prigione, altri sono stati internati in ospedali psichiatrici e un enorme numero di praticanti sono stati mandati in campi di lavoro senza processo. Un numero non specificato di praticanti sono presumibilmente stati trattenuti senza processo. È stato anche riferito che almeno 907 praticanti sono morti durante la detenzione. (1)
Delegato Speciale per le Questioni di Libertà Religiosa e di Credo Signora Asma Jahangir | Delegato Speciale sulla Tortura Theo van Boven |
I rapporti indicano che la campagna contro il Falun Gong è continuata senza diminuire in tutta la Cina. Secondo le informazioni ricevute, i praticanti del Falun Gong continuano ad essere soggetti a maltrattamenti e torture da parte degli ufficiali dello Stato nel tentativo di forzare i praticanti a rinunciare al loro credo nel Falun Gong. È stato anche riferito che, ad alcuni praticanti che sono stati soggetti a torture e ad altri trattamenti inumani e degradanti durante la loro detenzione, non sono state fornite cure appropriate ed effettive. In particolare, il sistema della detenzione amministrativa, la rieducazione attraverso il lavoro (RAL), secondo quanto riferito, continua ad essere imposto ai praticanti del Falun Gong. È stato riportato che RAL implica la detenzione, senza accuse, senza processo e senza una revisione giudiziaria, da uno a tre anni. Presumibilmente coloro che sono sottoposti a RAL non hanno il diritto di rivolgersi ad un avvocato e non c'è alcuna sede in cui possono difendersi.
Il 15 ottobre 2004 il Delegato Speciale, unitamente al Delegato Speciale per le esecuzioni extragiudiziarie sommarie e arbitrarie, il Delegato Speciale sull'indipendenza di giudici e avvocati, il Delegato Speciale sulla promozione e protezione del diritto alla libertà di opinione e di espressione, il Delegato Speciale per la tortura, il Delegato Speciale sul diritto di ciascuno di godere dei più alti standard possibili in materia di salute fisica e mentale, il Delegato Speciale sulla violenza contro le donne, le sue cause le sue conseguenze, hanno scritto una lettera al governo cinese nella quale hanno espresso la loro preoccupazione. Negli scorsi cinque anni centinaia di casi di violazioni dei diritti umani di praticanti del Falun Gong sono stati portati all'attenzione dei Delegati Speciali. Molte di queste testimonianze sono state riferite alle autorità cinesi e nei rapporti dei Delegati Speciali alla Commissione per i Diritti Umani.
I Delegati Speciali ritengono che i rapporti su arresti, detenzione, maltrattamenti, torture, negazione di cure mediche adeguate, violenza sessuale, morte e processi iniqui di membri di cosiddette “organizzazioni eretiche”, in particolare praticante del Falun Gong, siano in aumento. Ritengono che queste notizie possono riflettere una politica deliberata e istituzionalizzata delle autorità per colpire specifici gruppi come il Falun Gong.
Secondo le informazioni ricevute, il 10 giugno 1999 il Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese ha creato un ufficio per la questione del Falun Gong, comunemente chiamato Ufficio 610 (per la data in cui è stato creato) e poi ufficialmente chiamato l' Ufficio del Consiglio di Stato per la Questione dei Culti. A questa istituzione, secondo quanto riferito, è stato dato il mandato di reprimere il Falun Gong e le altre “organizzazioni eretiche” ed esso opera fuori dalla legge. I rapporti indicano che il Falun Gong è stato ufficialmente bandito il 22 luglio 1999 attraverso una decisione del Ministro degli Affari Civili e da allora molte decisioni, notizie, regolamenti e altre interpretazioni giudiziarie sono state fatte dal governo e dalle autorità giudiziarie per legittimare la repressione ufficiale contro le “organizzazioni eretiche”, incluso il Falun Gong.
In più, secondo questi rapporti, una campagna immediata è stata lanciata contro il Falun Gong e i praticanti del Falun Gong nel giugno 1999. Si crede che questa campagna abbia seguito una protesta svoltasi a Pechino il 25 aprile 1999, che ha coinvolto più di 10000 praticante del Falun Gong.
Ulteriori rapporti indicano che nel febbraio 2001, il Comitato Centrale della Partito Comunista ha convocato ufficiali di alto livello del partito e per una Conferenza Centrale di Lavoro. Il proposito di questo incontro era esplicitamente quello di adottare un piano che portasse alla formazione di “unità operative anti-culto” in tutte le università, le imprese di stato e le organizzazioni sociali, per rinforzare l’”Ufficio 610” e rendere più efficace il controllo locale sul Falun Gong.
Una analisi dei rapporti ricevuti dai Delegati Speciali indica che le presunte violazioni dei diritti umani contro i praticanti del Falun Gong, inclusi l'arresto sistematico e la detenzione, sono parte di un modello di repressione contro i membri di questo gruppo. Molti di coloro che sono arrestati secondo quanto è riferito sono pesantemente multati e rilasciati, ma molti sono detenuti e maltrattati per forzarli a rinunciare formalmente al Falun Gong. Coloro che rifiutano sono spediti in campi di rieducazione attraverso il lavoro, dove la tortura è usata comunemente e porta a molti decessi.
I Delegati Speciali hanno notato con preoccupazione il fatto che i processi contro i praticanti del Falun Gong sono pochi. Quando le accuse sono presentate includono reati come “disturbo dell'ordine sociale”, “assemblea per disturbo dell'ordine pubblico”, “divulgazione di segreti di stato”, “uso di una organizzazione eretica per minare l'adempimento della legge”. Secondo le informazioni ricevute, coloro contro i quali si è proceduto hanno ricevuto un processo iniquo e molti sono stati condannati a pene lunghissime. In questo ambito è stato riferito che il 5 novembre 1999 una Nota rilasciata dal Tribunale Supremo del Popolo ha istruito tutte le corti locali a fare il loro “dovere politico” portando alla sbarra e punendo “severamente” coloro che sono accusati di “reati di organizzazione eretica”, “soprattutto Falun Gong”, e di portare questi casi “sotto il controllo dei comitati del Partito.”
(1) A oggi le morti verificate di praticanti del Falun Gong in seguito alla persecuzione sono 2164.
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