NEW YORK – Largamente fraintesa come una protesta provocatoria contro il governo centrale di Pechino, l’appello su larga scala dei praticanti del Falun Gong, vicino a Zhongnanhai il 25 aprile 1999, ha messo la pratica sulle prime pagine delle testate mondiali. La maggior parte dei media ha identificato l’appello come motivo primario per la persecuzione che sarebbe stata lanciata tre mesi dopo e che continua con rabbia ancora oggi.
Il problema è che tutto questo è falso.
Alcuni alti leader del partito comunista cinese hanno messo in moto dei piani per sopprimere il Falun Gong già nel 1996, con lo scopo di incitare una campagna attraverso la quale avrebbero potuto consolidare il loro potere. Durante questo periodo, articoli diffamatori contro il Falun Gong furono pubblicati nei media controllati dal governo, furono mandate spie nei luoghi di pratica del Falun Gong per “indagare”, furono banditi i libri e diventarono più frequenti nel tempo le molestie da parte della polizia e altro personale della sicurezza nei luoghi di pratica.
L’appello del 25 aprile, fu orchestrato in una certa misura dagli ufficiali di Pechino.
L’11 aprile 1999, un articolo pubblicato nella vicina Tianjin attaccò il Falun Gong. I praticanti della zona andarono al giornale per discutere le inesattezze della notizia con gli editori. Furono in seguito picchiati e arrestati. Dato che i praticanti cercavano di porre fine a questi maltrattamenti e di far rilasciare questi arrestati, fu detto loro dagli ufficiali, di andare a lamentarsi all’ufficio degli appelli di Pechino. La voce si diffuse velocemente, e la mattina del 25 aprile più di diecimila praticanti del Falun Gong delle aree circostanti si recarono all’ufficio appelli di Pechino, semplicemente come gli era stato indicato. L’evento fu descritto da partecipanti e giornalisti come pacifico e ordinato, sebbene la propaganda statale l'abbia più tardi caratterizzato come un’ “assedio” al governo centrale.
Nel riportare quest’incidente e il ruolo che potrebbe aver giocato nella persecuzione del Falun Gong, il Falun Dafa Information Center supplica giornalisti ed editori di fare una ricerca approfondita dell’evento. La persecuzione del Falun Gong in Cina stà entrando nel suo quindicesimo anno, stanno venendo alla luce i dettagli degli orrendi crimini, come la sistematica e diffusa tortura dei praticanti nei campi di lavoro di Masanjia o l’assassinio di decine di migliaia di praticanti per espiantare i loro organi allo scopo di rifornire il mercato cinese del commercio di organi. Queste storie trafiggono il cuore di quello che sta realmente accadendo nel territorio cinese. È importante che queste storie siano raccontate con precisione e da una prospettiva informativa, in particolare quando riguarda eventi come quello del 25 aprile dove la propaganda di Pechino ha puntato a riscrivere la storia.
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