(Minghui.org)
I praticanti espongono le menzogne
Una notte del dicembre 2004, la CCTV, un media cinese gestito dallo Stato, ha affermato che i praticanti del Falun Gong mentivano quando affermavano di venire picchiati a sangue. Un rappresentante di un campo di lavoro forzato ha chiesto ad alcuni dei prigionieri di discutere questa affermazione.
I praticanti hanno descritto in modo chiaro le loro esperienze, che hanno presto rivelato la verità. Un praticante ha detto: «Sono stato picchiato con bastoni elettrici (*), appeso al muro (*) e confinato in una cella di isolamento (*). Sono quasi morto». Un altro ha detto: «Sono stato forzato a sedermi su un pavimento in cemento nel freddo dell’inverno e avevo dolori allo stomaco in continuazione. Le guardie hanno preso a calci la parte inferiore del mio corpo».
Anche io mi sono alzata e ho testimoniato: «Ho subito l’alimentazione forzata di acqua salata, farina e chissà che altro. Ho subito percosse elettriche al lato sinistro del mio volto dove si è formata una grande vescica». Prima che potessi finire di parlare una guardia mi ha interrotto: «Perché questa sta ancora parlando? Uscite tutti da qui!» Bruscamente hanno interrotto la discussione.
Quel pomeriggio, una agente doveva leggerci degli articoli che diffamano la Dafa. Non appena stava per iniziare, ho scritto due frasi su un pezzo di carta e l’ho posto sulla sua scrivania. Riportava: «La Falun Dafa è meravigliosa. Coloro che insultano la Dafa saranno puniti». Lei lo ha guardato, lo ha raccolto, ed è tornata nel suo ufficio. Mentre la guardavo non potevo trattenere le lacrime. In seguito lei non ha più letto nulla.
Due giorni dopo, due dirigenti mi hanno chiamata nel loro ufficio per dirmi: «Non abbiamo detto nulla e non ti abbiamo punito dopo aver letto il tuo foglietto, ma comunque hai continuato a piangere per due giorni. Smettila!» Ho detto: «Piango per voi. Vi siete appena diplomati al college e siete molto giovani. È tragico che siate ingannati dal Partito Comunista Cinese e che lo assistiate per fare cose così orribili. Sono molto preoccupata per il vostro futuro». Mi hanno ascoltata molto attentamente.
Nei due giorni successivi, a turno hanno parlato ai praticanti. Nell'ascoltare i resoconti delle persecuzioni subite i dirigenti hanno annuito e pianto.
Coscienze restaurate
All’inizio del 2005, i praticanti sono stati detenuti insieme, il che ha reso più favorevole per noi convalidare la Fa.
Prima di Pasqua, abbiamo contattato gli altri praticanti tenuti in altri gruppi e deciso di lavorare insieme per convalidare la Fa dopo la colazione. Un praticante ha bisbigliato: «Uno, Due, Via!», quindi abbiamo urlato insieme: «La Falun Dafa è buona! La Falun Dafa è meravigliosa! Ripristinate la reputazione del Maestro!» Le nostre voci venivano da entrambi il primo e il secondo piano.
Questo ha veramente agitato i supervisori, che hanno chiesto a 10 persone di incaricarsene. Siamo stati interrogati uno ad uno.
Due uomini quarantenni si sono rivolti a me e dopo avermi offerto di sedere su una sedia, probabilmente perché ero molto più anziana, mi hanno chiesto perché ho gridato: «La Falun Dafa è buona». Ho risposto: «Oggi è il giorno di Pasqua, è il giorno in cui Gesù è risorto. È un grande Illuminato. Tuttavia, i governanti dell’Impero Romano non credevano in Dio e molti discepoli di Gesù, che ha sofferto sulla croce, sono stati torturati fino alla morte. Proprio perché i Romani hanno compiuto un azione così malvagia, alla fine, l’Impero Romano è collassato.
Ora il Partito Comunista Cinese (Pcc) è come l’Impero Romano—non crede negli dei. Non crede nemmeno che 'il bene sarà ricompensato e il male sarà punito' e perseguita le persone che hanno un credo. Il futuro del Pcc sarà peggiore di quello dell’Impero Romano. La Falun Dafa è la Fa di Budda. Abbiamo parlato per esprimere apprezzamento al nostro Maestro e per riaffermare che vogliamo coltivare nella Fa di Buddha. Volevamo anche fare appello alla vostra coscienza perché possiate essere salvati».
In quel momento un ufficiale è entrato. Quando ha visto che stavo chiarendo la verità (*) mi ha dato uno schiaffo in faccia. Poi è uscito arrabbiato. I due uomini si sono guardati a vicenda e hanno detto: «Ora capiamo. Puoi andare adesso».
Non siamo criminali
In tutti i luoghi di detenzione, le guardie spesso forzano i praticanti a sedersi su piccole e dure sedie per lungo tempo, il che provoca dolore alle ossa e rompe e lacera la pelle.
Ho detto agli altri praticanti: «Ci torturano facendoci sedere su questa particolare sedia», l’ho gettata a lato e mi sono seduta su un tappetino. Un'ufficiale donna ha visto tutto ed ha iniziato a prendermi a calci. Mi ha portata nel suo ufficio e dopo avermi legato le mani alle sbarre del calorifero ha urlato: «Chi ti ha autorizzata a farlo? Cosa succede se ognuno fa la stessa cosa?» Ho detto: «Non voglio sedermi su quella sedia. Nessuno potrebbe sopportarlo. Stai commettendo un crimine perseguitando i praticanti della Dafa. Sarai ritenuta responsabile. Spero che tu capisca e smetta di fare queste cose».
Non sapeva cosa fare e mi ha riportata nella stanza dove si trovavano gli altri. Quando sono tornata tutti i praticanti hanno messo le loro sedie da parte e si sono seduti sul pavimento. Due agenti hanno finto di non vedere. Avevano la testa bassa e non hanno detto nulla.
Infatti, mentre l’ufficiale stava parlando con me, gli altri praticanti hanno concordato di gettare le sedie in disparte. I responsabili (di queste torture) diventano impotenti se non cooperiamo con loro.
Una guardia ha detto: «I criminali, sebbene fuori di prigione combattano, sono spaventati a morte quando li affrontiamo. I praticanti del Falun Gong si rifiutano di ubbidire, non sono affatto spaventati».
Credo che dopo un po’ abbiano capito che i praticanti della Falun Dafa hanno un grande Maestro e che coltivano loro stessi secondo la Fa di Budda. Lavorando insieme per fermare la persecuzione, le persone malvagie sono sopraffatte. Un gruppo di guardie ha detto: «Non potevamo sopportare di picchiarvi ancora». Alcune di loro hanno iniziato a preoccuparsi per i praticanti e altre li hanno protetti in segreto. Ci hanno sempre sorriso.
(*) GLOSSARIO
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