Jilin: Centro di Detenzione, guardia insiste: “La sua morte non ha nulla a che vedere con noi”

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(Minghui.org) Quando l’avvocato della signora Che Pingping è andato a visitarla nel Centro di Detenzione di Jilin, il 22 dicembre 2013, lei era in sciopero della fame da oltre 60 giorni, ed era in condizioni critiche a causa della brutale alimentazione forzata(*).

Quando l’avvocato menzionò il praticante signor Wang Jianguo (che mori a causa dell’alimentazione forzata), una guardia nelle vicinanze imperversò: “Questa morte non ha nulla a che vedere con noi”.

Chi ha perseguitato il signor Wang Jianguo fino alla morte? Chi diede l’ordine di arrestare la signora Che Pingping? Chi abusava della signora Che nel Centro di Detenzione? Chiunque ha fatto queste cose deve essere ritenuto responsabile.

Il signor Wang Jianguo nacque nel 1976, egli praticava le arti marziali con suo padre, il quale aveva aperto una scuola, e ne era Maestro. Entrambi, il signor Wang e suo padre, divennero praticanti della Falun Dafa nel maggio del 1995 ed entrambi iniziarono ad attenersi ai principi di Verità - Compassione - Tolleranza.

Il signor Wang e sua moglie (la signora Zhao Qiumei), furono arrestati illegalmente (*) da Tan Xinqiang, della Stazione di Polizia di Nanjing nel Distretto di Chuanying, il 2 marzo 2006. La signora Zhao fu condannata ad un anno di lavori forzati, invece il signor Wang fu torturato nella Stazione di Polizia e dopo, trasferito al Centro di Detenzione di Jilin. In carcere iniziò uno sciopero della fame come protesta, e fu ferocemente sottoposto ad alimentazione forzata.

Morì 40 giorni dopo all’età di 30 anni.

Nell'Aprile del 2006 la sua famiglia allestì nel loro giardino un tempio in sua memoria. Esso recava il seguente messaggio: “Il paradiso è proibito a chi perseguita le persone buone, genitori seppelliscono il giovane figlio con tacito dolore, tragica morte dopo 40 giorni di detenzione”. Spaventato, il direttore del dipartimento di suddivisione della polizia di Changyi e circa 40 ufficiali, in 13 veicoli andarono alla casa del signor Wang, chiudendo tutte le strade intorno e demolirono il tempio quando nessuno era in casa. Dissero: “Questo ha una cattiva influenza”.

La moglie del signor Wang Jianguo è stata costretta a lasciare la casa e ha vissuto sotto tremende pressioni e per provare a spiegare la verità sul Falun Gong, ha scritto una serie di lettere: all’Ufficio 610 (*), ai dipartimenti di polizia, alle agenzie di sicurezza nazionale, alla procura, ai tribunali e ai comitati residenziali.

La signora Che Pingping, 40 anni, insegnava in un college; lavorava duramente ed era ammirata dai suoi studenti e perché non rinunciò alla pratica del Falun Gong, è stata perseguitata da quando aveva 25 anni. Preoccupati per lei, i suoi genitori si ammalarono e morirono.

L’ufficiale Bai Shan della Stazione di Polizia di Beishan, si nascondeva in un palazzo residenziale della signora Che, al 6° piano e la mattina del 18 ottobre 2013, monitorava il suo appartamento. Quando la signora Che, uscì dal suo appartamento, Bai Shan e tre agenti in borghese la presero e la portarono alla Stazione di Polizia.

Quando l’avvocato della signora Che apprese che era stata trattenuta, ha affermato che, la signora Che non aveva commesso nessun crimine e doveva essere rilasciata senza condizioni.

(*)GLOSSARIO

Versione inglese

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