Il Canada mette in risalto la questione del prelievo forzato di organi al consiglio delle Nazioni Unite sui Diritti Umani

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

(Minghui.org) Il 12 marzo 2014, nel corso della venticinquesima sessione ordinaria del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, il Governo canadese ha sollevato la questione sull'azione, sancita dallo stato, del prelievo forzato di organi in Cina.

La signora Anne-Tamara Lorre (destra), rappresentante canadese delle Nazioni Unite, ha sollevato la questione del prelievo forzato di organi e della persecuzione del Falun Gong.

La signora Anne-Tamara Lorre, rappresentante delle Nazioni Unite del Canada, ha spiegato che proteggere la libertà religiosa è un obiettivo della politica estera del Canada.

Il comunicato stampa ufficiale del Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite ha documentato il suo discorso del 12 marzo: «Il Canada è rimasto profondamente toccato dalla situazione delle comunità religiose perseguitate in varie parti del mondo dove, a causa di restrizioni governative o ostilità sociali estreme, gli individui sono stati presi di mira a causa della loro fede. È inoltre preoccupato per i praticanti del Falun Gong e per i praticanti di altre fedi religiose in Cina, vittime della persecuzione. Inoltre riporta che i trapianti di organi si sono svolti senza il libero consenso del donatore».

L’utilizzo dei prigionieri condannati a morte non chiarisce del tutto la provenienza degli organi

Come al solito, i funzionari del Partito Comunista Cinese (Pcc) hanno negato il prelievo forzato di organi. Tuttavia, essi non possono motivare il gran numero di organi disponibili per il trapianto in Cina. Secondo un rapporto del 12 marzo sul Ming Pao ,un quotidiano di Hong Kong, Huang Jiefu, ex ministro della sanità, ha verificato che i prigionieri condannati a morte tuttora «donano» i loro organi senza il loro consenso o quello delle loro famiglie. Ha anche detto che queste «donazioni» coinvolgono una stretta cerchia di medici, tribunali e polizia armata e sarebbero difficili da dimostrare.

Mentre i prigionieri giustiziati possono infatti essere una fonte di organi usati nei trapianti , il numero dei prigionieri giustiziati non spiega il gran numero di trapianti di organi.

Gli investigatori indipendenti David Kilgour, ex diplomatico canadese e pubblico ministero e l’avvocato di fama internazionale dei diritti umani David Matas, hanno concluso che si sono verificati 41.500 trapianti da fonti non identificate dal 2001 al 2005. Considerate altre prove correlate, hanno dichiarato che la fonte dei 41.500 organi potrebbe essere spiegata solo dal numero altrettanto grande dei praticanti del Falun Gong imprigionati e utilizzati come banca di organi.

Slancio internazionale condanna il prelievo forzato di organi

Il sostegno per porre fine al prelievo di organi in Cina è in aumento, con i paesi di tutto il mondo che adottano provvedimenti per condannare questa atrocità ed impedire ai suoi cittadini di diventare complici inconsapevoli.

La Commissione dei Diritti Umani del Senato italiano ha approvato all'unanimità una risoluzione in data 5 marzo 2014, sollecitando il Governo italiano ad avviare un'indagine approfondita sugli espianti di organi in Cina attraverso i canali diplomatici e altri. La risoluzione esorta inoltre il Partito Comunista Cinese (Pcc) a rilasciare immediatamente i prigionieri di coscienza, inclusi i praticanti del Falun Gong.

La Camera dei Rappresentanti dell'Illinois ha approvato una risoluzione il 26 febbraio 2014, sollecitando «il Governo degli Stati Uniti e il Presidente degli Stati Uniti ad indagare sui trapianti di organi in Cina e adottare tutte le misure ragionevoli per porre fine al prelievo forzato di organi ai praticanti vivi del Falun Gong».

Il 12 dicembre 2013 il Parlamento dell'Unione Europea ha approvato una risoluzione «esprimendo una profonda preoccupazione» per «il sistematico procedimento, sancito dallo stato, del prelievo forzato di organi ai prigionieri di coscienza non consenzienti». È stata congiuntamente proposta da 56 membri provenienti da quattro partiti politici del Parlamento Europeo.

La risoluzione invita l'UE ei suoi Stati membri a condannare pubblicamente gli abusi dei trapianti di organi nella Repubblica Popolare Cinese (RPC) e sensibilizzare a questo problema i cittadini che viaggiano verso la Repubblica Popolare Cinese. Si invita inoltre l'Unione Europea a condurre un'indagine completa e trasparente sulle pratiche del trapianto di organi nella RPC.

Il Parlamento ha affermato che il piano della Cina di eliminare gradualmente il prelievo forzato di organi ai prigionieri «entro il 2015» non è accettabile e invita la Cina «a porre immediatamente fine al procedimento del prelievo forzato di organi ai prigionieri di coscienza e ai membri appartenenti a minoranze religiose ed etniche».

Il 28 febbraio 2014 Irwin Cotler, un deputato liberale del parlamento (MP) e l'ex ministro della Giustizia del Canada , sono stati chiamati per escludere la Cina dal Consiglio dei Diritti Umani delle Nazioni Unite a causa del coinvolgimento del regime cinese in diffuse e sistematiche violazioni dei diritti umani, tra cui il prelievo forzato di organi ai praticanti del Falun Gong.

La Voce della Russia ha condannato la pratica degli espianti di organi in un articolo del 10 gennaio 2014: «Oltre un milione di firme per la petizione contro la raccolta illegale di organi in Cina».

Al Congresso degli Stati Uniti c'è anche una risoluzione in attesa di approvazione, che condanna l'espianto di organi su larga scala ai prigionieri di coscienza non-consenzienti, soprattutto i praticanti del Falun Gong.

Antefatti

Il 20 luglio 1999 il Partito Comunista Cinese (Pcc) ha lanciato una persecuzione a livello nazionale del Falun Gong. Nel suo disperato tentativo di schiacciare il Falun Gong, l’allora capo del Pcc Jiang Zemin, ha emesso una serie di ordini segreti tra cui: «Rovinare la loro reputazione, rovinarli finanziariamente e distruggerli fisicamente», «picchiarli a morte e considerarli come suicidi» e «cremarli senza verificare la loro identità».

Sono stati confermati 3.746 decessi. I decessi sono avvenuti in oltre 30 province, municipalità direttamente controllate e prefetture autonome.

Il prelievo forzato di organi ai praticanti del Falun Gong è stato segnalato per la prima volta nel 2006. Il reato deve ancora essere completamente smascherato.

Versione inglese

* * *

Facebook Logo LinkedIn Logo Twitter Logo Email Logo Pinterest Logo

Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.