( Sandy Jean/Epoch Times) |
Durante il Periodo delle primavere e degli autunni ( 770-476 a.C.), il re dello Stato di Jin inviò un diplomatico in visita allo Stato di Lu.
In un giorno di sole, sulla via di ritorno a Jin, il diplomatico attraversò lo Stato di Ji. Lì, vide un agricoltore in un campo e una giovane donna, che sembrava essere sua moglie, che si avvicinava al contadino con il pranzo.
La giovane donna servì il pranzo all'agricoltore tenendo il piatto con due mani in un modo molto rispettoso. Allo stesso modo, l'agricoltore prese il cibo in modo rispettoso. Mentre il contadino mangiava il pranzo, sua moglie aspettava di lato educatamente.
Il diplomatico rimase molto impressionato da quello che vide e pensò «si trattano con tanto rispetto!». Si avvicinò alla coppia e parlò con loro, poi li invitò ad accompagnarlo a Jin.
Al suo arrivo a casa, il diplomatico subito visitò il re Jin e gli raccontò della coppia. Disse al re: «Il rispetto è una dimostrazione di virtù. Se uno è rispettoso, deve essere virtuoso! Dobbiamo educare la nostra gente a questa virtù».
Poi raccomandò il contadino al re. Il re accettò il suo consiglio e mise l'agricoltore in una posizione di rilievo nello stato di Jin.
La storia è basata su un testo incluso nello Zuo Zhuan (1), una delle prime opere cinesi di storia narrativa che copre la maggior parte del Periodo delle primavere e degli autunni.
Più tardi, l'espressione 相敬如賓 (xiāng jìng rú bīn), che si traduce «trattare gli altri con il rispetto dovuto a un ospite», è diventato un modo di dire. È usato per descrivere come una coppia dovrebbe convivere con rispetto reciproco.
Nota:
Zuo Zhuan (左傳), anche chiamato Chunqiu Zuo Zhuan, è una delle fonti più importanti per la comprensione della storia del Periodo delle primavere e degli autunni (770–476 a.C.). È stato attribuito a Zuo Qiuming prima del 389 a.C. ed è considerato un commentario degli Annali delle Primavere e degli Autunni.
* * *
Potete stampare e diffondere gli articoli ed i contenuti pubblicati su Clearharmony, ma per favore citate la fonte.