(Minghui.org) «Quest'ultimo anno, le condizioni dei diritti umani e dello stato di diritto complessivamente non sono migliorate, e sono peggiorate in alcune aree trattate da questo rapporto. Il governo cinese e il Partito Comunista hanno continuato ad enfatizzare il controllo autoritario a spese dei diritti umani e dello stato di diritto». La citazione è presa dalla Relazione Annuale 2014, della Commissione Congresso-Esecutivo sulla Cina (CECC) pubblicata il 9 ottobre.
La relazione ha sottolineato che il regime del partito comunista cinese continua la sua persecuzione estesa e sistematica del Falun Gong. Torture e abusi sono diffusi. I praticanti del Falun Gong potrebbero essere soggetti all'espianto forzato degli organi quando sono ancora in vita.
«Il governo ha intensificato le restrizioni sui difensori dei diritti, la società civile, gli avvocati per i diritti umani, i giornalisti connazionali e stranieri, internet e le istituzioni religiose».
«Chiediamo il rilascio dei cittadini cinesi rinchiusi, detenuti o imprigionati per aver seguito pacificamente le loro fedi religiose, incluso il diritto di mantenere ed esercitare tali fedi». Questi prigionieri includono Wang Zhiwen, un praticante del Falun Gong che sta scontando una condanna di 16 anni per aver partecipato ad una protesta pacifica nell'aprile 1999.
Il Partito Comunista Cinese ha continuato la persecuzione del Falun Gong tra il 2013 e il 2014
La relazione della CECC conferma ciò che il sito Minghui ha riportato in modo approfondito: «Quest'ultimo anno, il governo cinese e il Partito Comunista hanno continuato a portare avanti una campagna — iniziata nel 1999 — di sforzi estesi, sistematici e talvolta violenti per spingere i praticanti del Falun Gong a rinunciare alla loro fede e alla loro pratica del Falun Gong.
«A partire dal 2013, il governo e il Partito hanno lanciato una campagna decisiva di tre anni, volta a ridurre le attività del Falun Gong e a "trasformare" i praticanti del Falun Gong. La campagna è stata messa in atto a tutti i livelli del governo, e le autorità hanno stabilito delle quote specifiche di "trasformazione" da raggiungere a livello locale.
«Termini quali "battaglia", "attacco" e "resistere" sono apparsi nei siti web ufficiali del governo, indicando la natura aggressiva della campagna e la continua enfasi di governo e Partito nella soppressione del Falun Gong».
La tortura è diffusa, i praticanti di Falun Gong sarebbero soggetti ad espianto forzato degli organi mentre sono ancora in vita
La relazione afferma che tortura e abusi sono diffusi in Cina: «La Commissione ha continuato ad osservare i resoconti di abuso mirato dei praticanti del Falun Gong da parte delle autorità governative cinesi e dell'Ufficio 610 — un apparato di sicurezza extralegale guidato dal Partito, creato il giugno 1999 per rendere effettiva la proibizione contro il Falun Gong».
«Secondo il sito Minghui, un sito web di notizie con sede negli Stati Uniti affiliata al Falun Gong, in numerosi casi le autorità hanno rapito i praticanti del Falun Gong dalle loro case e li hanno messi in detenzione in vari istituti, inclusi i centri di detenzione dell'ufficio di pubblica sicurezza, i campi di rieducazione attraverso il lavoro e i "centri di rieducazione attraverso la trasformazione" (anche noti come "centri di educazione legale" o "centri di lavaggio del cervello").
«Le autorità hanno adottato delle misure per "trasformare" i detenuti, sottoponendoli alla privazione del sonno, alla privazione di cibo, all'alimentazione forzata, ai pestaggi, alle scosse elettriche, all'abuso mentale, all'abuso sessuale ed altri trattamenti crudeli».
«Per esempio, la Commissione ha osservato una relazione del maggio 2014 su Yang Chunling, praticante del Falun Gong deceduto nell'aprile 2014 a causa delle ferite che, secondo quanto riportato, aveva subito durante la detenzione. Le autorità carcerarie, stando a quanto riportato, l'avevano sottoposta a privazione del sonno, soffocamento con un sacchetto di plastica stretto attorno alla testa, pestaggi ripetuti e altre forme di abuso che hanno dato luogo alle ferite.
«In aggiunta, gli osservatori internazionali hanno asserito che possibili espianti degli organi a praticanti del Falun Gong siano continuati nello scorso anno. In base a un rapporto di Minghui del luglio 2014, dal 20 giugno 1999, la persecuzione del Falun Gong da parte delle autorità cinesi ha causato almeno 3.769 decessi».
Il Falun Gong ed altri vengono tutt'ora perseguitati dopo l'abolizione dei campi di lavoro forzato
La relazione afferma: «I resoconti fanno emergere che sin dalla graduale rimozione della rieducazione attraverso il lavoro, cominciata all'inizio del 2013, le autorità cinesi hanno sempre più fatto affidamento su altre forme di detenzione arbitraria per "gestire" la "popolazione presa di mira", (zhongdian renkou) che include gruppi come petizionisti e praticanti del Falun Gong».
«Alcuni praticanti del Falun Gong rilasciati dai campi di lavoro sono stati mandati nei centri di disintossicazione obbligatoria da stupefacenti, inclusa l'istituzione del campo di lavoro Masanjia, che è stata "ribattezzata" come centro di disintossicazione da stupefacenti e funge anche da sistema carcerario della provincia di Liaoning.
«Amnesty riporta che un'ex struttura per la rieducazione attraverso il lavoro nella provincia di Heilongjiang è stata riutilizzata per fungere da "centro di lavaggio del cervello" (ovvero, "centro di educazione legale") per imprigionare i praticanti del Falun Gong. Secondo quanto riportato le autorità hanno impiegato ampiamente i "centri di educazione legale" per più di un decennio per imprigionare i praticanti del Falun Gong, portando avanti il loro obiettivo di "trasformarli". È stato riportato che tali centri sono aumentati mentre il sistema di rieducazione attraverso il lavoro è stato smantellato».
«Amnesty ha documentato i casi di più di 10 praticanti del Falun Gong - dapprima detenuti nella struttura di rieducazione attraverso il lavoro di Nanchong nella provincia di Sichuan - che sono stati trasferiti in un "centro di lavaggio del cervello" dopo che la struttura di rieducazione era stata chiusa, poiché loro avevano persistito nella loro fede e si erano rifiutati di essere "trasformati".
«Nella primavera del 2014, un "centro di educazione legale" a Jiansanjiang, contea di Fujin, Heilongjiang, è stato chiuso subito dopo le notizie in circolazione in merito alla detenzione e alla tortura di quattro avvocati per i diritti umani che si erano recati a Jiansanjiang per fornire assistenza legale ai praticanti del Falun Gong lì detenuti. Tuttavia, in base a quanto riportato, le autorità hanno rimpiazzato la struttura di Jiansanjiang con un centro di disintossicazione obbligatoria da stupefacenti nella città di Qiqiha'er, Heilongjiang, che viene adoperata come un "centro di educazione legale" per detenere i praticanti di Falun Gong».
La persecuzione di avvocati per i diritti umani e dissidenti
«Le autorità hanno altresì molestato e detenuto individui che hanno tentato di aiutare i praticanti del Falun Gong, inclusi gli avvocati che hanno cercato di fornire assistenza legale ai loro clienti. Nel marzo 2014, gli avvocati Tang Jitian, Jiang Tianyong, Wang Cheng e Zhang Junjie hanno visitato il "centro di educazione legale" di Jiansanjiang nella provincia di Heilongjiang, tentando di garantire il rilascio dei praticanti del Falun Gong detenuti.
«Le autorità locali, secondo i resoconti, hanno rapito i quattro avvocati dai loro hotel, li hanno messi in detenzione presso un ufficio di sicurezza pubblica locale e li hanno accusati di «utilizzare le attività di culto per mettere in pericolo la società». Le autorità hanno poi sottoposto gli avvocati a pestaggi durante la detenzione, ferendoli fisicamente.
«In base a resoconti, le autorità locali hanno costretto gli avvocati a firmare una dichiarazione confessando di aver «disturbato l'ordine pubblico» e hanno minacciato che Tang Jitian sarebbe stato «seppellito vivo». Le autorità avrebbero inoltre detenuto e torturato altri avvocati e cittadini cinesi recatisi a Jiansanjiang per dare sostegno agli avvocati detenuti».
«Gli ufficiali di polizia di Jiansanjiang hanno rotto dieci costole di Tang, e gli ufficiali di sicurezza nazionale hanno poi interferito quando Tang ha cercato di ottenere delle cure presso un ospedale».
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