(Minghui.org) Il 18 gennaio 2016 il signor Yang Zongbo si è recato al Dipartimento di polizia della contea di Tahe (nella provincia di Heilongjiang), per chiedere la restituzione dei suoi effetti personali che gli erano stati confiscati il 2 giugno 2015, quando gli ufficiali hanno fatto irruzione in casa sua.
Invece di ottenere indietro i suoi soldi, il praticante è stato preso in custodia ed è tuttora detenuto. Inoltre, gli agenti hanno estorto altri 600 yuan (*) alla sua famiglia.
Gli averi sequestrati dalla polizia ammontano a quasi 30.000 yuan in contanti, un libretto di deposito, un personal computer, la carta d'identità, libri e materiali del Falun Gong. Il signor Yang aveva risparmiato i soldi per riuscire a pagare le tasse universitarie di suo figlio dopo il 9 febbraio, giorno del Capodanno cinese.
Da quando nel 1999 il Regime comunista cinese ha iniziato la persecuzione contro la pratica di meditazione del Falun Gong, i praticanti in ogni angolo della Cina hanno affrontato la detenzione, il lavoro forzato e la tortura per aver rifiutato di rinunciare alla loro fede.
Due giorni prima del Capodanno cinese, la madre di 80 anni, è andata al Centro di detenzione per vedere il figlio, ma le è stata negata la visita. Il 23 febbraio, lei e suo marito hanno ricevuto il mandato d'arresto ufficiale ed è stato detto loro che il caso del signor Yang era stato segnalato alle autorità superiori e che probabilmente sarebbe stato condannato a diversi anni di prigione.
Da quando ha iniziato a praticare il Falun Gong, il signor Yang, 45 anni, ha smesso di soffrire di forti emicranie. Prima dell’attuale detenzione, era già stato arrestato quattro volte, detenuto in un campo di lavoro forzato per un anno e costretto a subire il lavaggio del cervello per essersi rifiutato di rinunciare al Falun Gong. Inoltre la polizia ha saccheggiato la sua casa numerose volte.
Tutta la famiglia perseguitata
I fratelli del signor Yang, anche loro praticanti del Falun Gong, sono stati presi di mira per la loro fede.
La sorella maggiore Yang Yunjie è stata arrestata più volte, condannata a due anni di lavori forzati e costretta a subire il lavaggio del cervello.
Un’altra delle sue sorelle maggiori, Yang Zongying, è stata arrestata 12 volte, condannata al lavoro forzato per due volte e nel mese di aprile 2014 (*) è morta all'età di 45 anni a causa delle torture subite.
Suo cognato Chen Tianjie è stato arrestato quattro volte, (*) condannato a un anno di lavori forzati e (*) a 11 anni di carcere.
Suo fratello minore Yang Zonghai è stato più volte arrestato, (*) condannato a un anno di lavori forzati e infine (*) ha dovuto lasciare casa per evitare ulteriori persecuzioni.
Elenco parziale dei responsabili della persecuzione:
Divisione di Sicurezza Interna della Contea di Tahe
Cui Yuzhi, il capo di 40 anni, 18645723021 (Cellulare)
Han Degang, ufficiale di polizia, 13846558007 (Cellulare)
Dipartimento di Polizia della contea di Tahe
Liu Yayou, Capo, 13846558353 (Cellulare)
Nella versione cinese sono disponibili informazioni più dettagliate riguardo agli autori della persecuzione.
(*) GLOSSARIO
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